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“VITA DA CANTIERE”, IDENTIKIT DEL LAVORATORE EDILE

“VITA DA CANTIERE”, IDENTIKIT DEL LAVORATORE EDILE

Milano

A Milano i risultati di un’indagine svolta in tre province lombarde

Una vera e propria fotografia del lavoratore edile, frutto di un’inchiesta tra Bergamo, Milano e Brescia. È il risultato dell’indagine “Vita da cantiere”, effettuata dai delegati di cantiere della Filca Cisl delle tre province lombarde attraverso questionari (da 114 domande ciascuno) compilati da 671 muratori. L’indagine verrà presentata venerdì prossimo alle 9.30 all’hotel Michelangelo di Milano.

Ecco alcuni dati emersi dai questionari:

– A Milano sono più numerosi gli apprendisti e gli operai comuni (2 su 3 nel capoluogo), mentre a Bergamo ci sono più operai qualificati (1 su 4) e a Brescia gli specializzati (1 su 3).
– Il 40% della forza lavoro è rappresentata dagli stranieri, che provengono per il 25% dall’Est Europa e per il 15 dall’Africa
– Le età più rappresentate sono quelle tra i 25 e i 44 anni ( più del 50%) e dai 45 ai 54 (20%)
– La stragrande maggioranza degli intervistati possiede la licenza elementare o il diploma di media inferiore. Da notare che gli unici laureati sono tra gli stranieri (e non sono pochi)
– Il lavoro edile garantisce un forte fattore di stabilità, dal momento che quasi tutti gli stranieri intervistati sono in Italia da oltre 10 anni, e sono riusciti a regolarizzarsi grazie alla Bossi-Fini.
– Il 50 % dei lavoratori vive nella propria famiglia, con la compagna e figli (da 1 a 3). Per il 38% degli stranieri, invece, la convivenza è quella della comunità degli amici o dei parenti.
– Il lavoro si trova quasi soltanto grazie alle amicizie e alle conoscenze: 2 stranieri su 3 sono entrati in cantiere grazie al fratello o all’amico. Pochi, anche tra gli italiani, assunti su domanda diretta all’azienda. Per niente utilizzato il ricorso al Centro per l’Impiego, quasi inesistente l’avvio tramite agenzia interinale. Rimane ancora il fenomeno degli intermediari: il 10 % degli stranieri lavora solo “grazie” al caporale.
– Nelle aziende in subappalto o nelle aziende minori i lavoratori sono soprattutto extracomunitari. Gli stessi extracomunitari sono assunti soprattutto a Tempo determinato. Il 50% di loro ha lavorato almeno una volta “in nero”
– La maggioranza degli intervistati lavora fuori dal proprio comune di residenza e impiega da 1 a 2 ore per recarsi al lavoro. Pochi di loro utilizzano i mezzi pubblici. L’utilizzo dell’auto propria è più diffuso tra gli italiani. Si registra invece il fenomeno dei pulmini, che ogni mattina scendono dalle valli bresciane e bergamasche per raggiungere i cantieri nelle città, e soprattutto a Milano.

 Ufficio stampa Filca nazionale

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