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EDILIZIA: TOGLIERE GLI APPALTI ALLE IMPRESE IRREGOLARI

EDILIZIA: TOGLIERE GLI APPALTI ALLE IMPRESE IRREGOLARI

Reggio Emilia
La proposta arriva dall’Emilia-Romagna, seconda regione in Italia per infortuni totali
“Togliere gli appalti alle imprese che non rispettano leggi e contratti di lavoro ed istituire un certificato di regolarità in materia di sicurezza, sino a prevedere, attraverso una legge regionale su sicurezza ed appalti, un sistema di incentivi per le imprese virtuose”. Così Ciro Donnarumma, responsabile regionale Filca, commenta i dati del rapporto Inail sugli infortuni in Emilia-Romagna. “I numeri del rapporto sono del 2007 – osserva Donnarumma – mentre nel corso del ’08 sono già stati 16 gli infortuni mortali sul lavoro in edilizia in Emilia-Romagna e 182 in Italia, come rilevato dal nostro osservatorio sulla sicurezza. I casi reali sono notevolmente aumentati. Infatti, sempre più spesso, attraverso i nostri iscritti, denunciamo aziende che chiedono di registrare i piccoli infortuni come malattie”.
In Emilia-Romagna le imprese edili sono circa 20.000, che occupano circa 70.000 lavoratori, con una media di 3 addetti per impresa. “Questo produce una frantumazione produttiva eccessiva, ritmi di lavoro troppo sostenuti e precarizzazione – spiega il segretario Filca – a cui si aggiungono mancanza di formazione e prevenzione”. Da qui la richiesta di Donnarumma di “adottare misure più rigide e stringenti, su cui far convergere l’attenzione di tutte le associazioni datoriali, le istituzioni e gli organi di vigilanza, al fine di raggiungere il comune obiettivo di condizioni di totale sicurezza sul lavoro”. Dal rapporto Inail emerge che gli infortuni sul lavoro in Emilia-Romagna nel ’07 calano del 2%: 130.626 casi contro i 133.250 dell’anno precedente. Le “morti bianche” diminuiscono del 9%, con 111 decessi contro i 122 del ’06. Crescono invece le malattie professionali denunciate (3.865, +7%) e gli infortuni ai lavoratori stranieri (27.289, con un incremento del 9,1%); parasubordinati (1.443, +11%) ed interinali (2.830, +13%).
L’Emilia-Romagna è la seconda regione, dopo la Lombardia, per infortuni totali: 14,3%. Attenua il dato il fatto che il mercato occupazionale dell’Emilia-Romagna nel ’07 si chiude con un bilancio positivo: gli occupati in regione sono un milione e 953 mila, (+1,8% rispetto al ’06) pari a 35.000 persone in più. Il calo maggiore (-8,4%) degli infortuni è in agricoltura, mentre il maggior numero di infortuni si ha in edilizia: 11.800 casi denunciati nel 2007, cui seguono i trasporti: 9.063 e l’industria dei metalli (8.004). Alta l’incidenza delle “morti bianche” causate dalla circolazione stradale: nel 2007, su 111 decessi, 68 sono mentre il lavoratore è al volante (il 61,2% del totale). Circa le malattie professionali denunciate, invece, solo 235 sono quelle tabellate (una su 4 per tumori da amianto), mentre tra le malattie “emergenti” il 33% è rappresentato da tendiniti. Pronto anche il piano di prevenzione 2009 dell’Inail regionale riguarda: la scuola, per cui sono stati stanziati un milione e 600 mila euro per la messa in sicurezza degli edifici; la formazione, non solo dei lavoratori ma anche degli imprenditori; i sistemi di gestione della sicurezza e il concetto di rete con le istituzioni, gli altri enti ispettivi e le parti sociali.
Nel 2009, inoltre, si assumeranno 30 nuovi ispettori e a gennaio sarà operativo il Comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mentre sarà legge la proposta normativa per la tutela del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile.

Ileana Rossi

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