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Prevenzione, regolarità e legalità. Fondamenta per la sicurezza

Prevenzione, regolarità e legalità. Fondamenta per la sicurezza

Roma
Le priorità della Filca per contrastare l’alto tasso di infortuni e mortalità nel settore
Il sindacato dà battaglia e insiste su alcuni punti importanti tra cui: la patente a punti per le imprese. Una sorta di licenza per l’avvio dell’attività edile, revocabile qualora l’imprenditore non rispetti le norme antinfortunistiche e contrattuali. Fondamentale anche dotare il lavoratore di un libretto in cui sia riportato il suo percorso formativo, da considerare quale requisito indispensabile per l’accesso in cantiere.
Quando si sente parlare di “cantiere edile”, generalmente lo si associa subito alle parole “infortunio” o “morte bianca”, a causa dell’elevato tasso e del primato che il settore delle costruzioni detiene per questi tragici eventi. Purtroppo, nel corso del 2006, si sono verificati circa 105 mila infortuni con 263 incidenti mortali nei cantieri italiani, un indice di mortalità molto alto, più del triplo rispetto a quello di tutta l’industria ed i servizi messi assieme. Il problema principale sta nel fatto che in Italia manca una cultura della sicurezza, sia da parte dei lavoratori che da quella delle imprese. Inoltre, il mercato del lavoro delle costruzioni è frammentato in migliaia di aziende e viene utilizzata sempre più la dinamica del prezzo al ribasso e a pagarne le spese sono principalmente i lavoratori, sia con la qualità del lavoro e troppo spesso con la vita. La sicurezza è strettamente legata al lavoro sommerso ed irregolare e l’edilizia rappresenta uno dei settori maggiormente colpiti da questi fenomeni anche a causa del carattere stagionale della sua attività, molto spesso impiega manodopera straniera non residente e non regolarizzata. Sono proprio i lavoratori stranieri, che svolgono i lavori più pesanti e pericolosi, ad essere colpiti maggiormente da infortuni per lo più mortali e ciò avviene principalmente per mancanza d’informazione e di formazione sulla prevenzione in materia di sicurezza. La Filca, già da qualche tempo, in collaborazione con l’Inas-Cisl, ha affrontato questo problema, giungendo alla firma di un Protocollo, per migliorare l’informazione e la tutela nell’ambito degli infortuni e delle malattie professionali tra i lavoratori stranieri iscritti alla Filca ai quali verrà inviata una brochure anche nella loro lingua madre proprio per informarli sulle azioni che il patronato Cisl intraprende su queste problematiche.
Gli aspetti su cui si deve insistere per avere cantieri più sicuri, sono fondamentalmente la prevenzione, la regolarità e la legalità, operando sia con mezzi dei quali già si dispone sia con altri per i quali, da tempo, il sindacato si sta battendo per ottenerli. Partendo proprio da quest’ultimi, si dovrebbe dotare ogni lavoratore edile di un libretto nel quale venga descritto tutto il suo percorso formativo in materia di sicurezza, da considerare come requisito indispensabile per l’accesso in cantiere; istituire una patente a punti per le imprese, una sorta di licenza per iniziare l’attività edile che sia revocabile qualora non siano rispettate le norme antinfortunistiche e quelle sulle assunzioni; premiare le aziende virtuose che investono in formazione sulla sicurezza e che, in seguito a ciò, abbiano il minor rischio di infortuni. Inoltre, si deve dare più forza al Documento unico di regolarità contributiva (Durc), certificazione indispensabile che scaturisce dal controllo incrociato tra Inps, Inail e Cassa edile, per avere l’appalto di lavori pubblici e privati. Occorre, inoltre, intensificare la presenza nei cantieri utilizzando al meglio la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), propria del settore edile, per la sua frammentazione in tutto il territorio e per la vita limitata del cantiere. Al momento ci sono circa 150 Rlst unitari che svolgono il loro lavoro su tutto il territorio italiano: sono figure altamente specializzate che operano a tempo pieno e non dipendono da nessun’azienda, quindi non sono condizionabili e rappresentano una possibilità d’intervento efficace sul versante della prevenzione. Tutti questi strumenti, se verranno applicati quotidianamente, possono portare ad avere luoghi di lavoro più sicuri in modo che, quando si sentirà parlare di “cantieri edili” non verrà più da pensare a tragici eventi come accade ora, ma alla grandiosità di un’opera realizzata attraverso la capacità e le professionalità di migliaia di braccia umane che vogliono lavorare per vivere e non per morire.

Claudio Sottile

L’esperienza della Federazione di Venezia
Una safety-car nei cantieri per formare ed informare
Già nel 2005, in via sperimentale in tre città italiane, era stato avviato il progetto “Camperando”, promosso dall’Inail e dal Cncpt, a livello nazionale, per portare l’informazione e la formazione in materia di sicurezza nei cantieri edili. Consisteva in una struttura mobile, un camper, che in un semestre ha percorso 12 mila chilometri visitando 108 cantieri e 110 imprese e formando quasi 800 lavoratori. L’iniziativa ha portato risultati soddisfacenti, diffondendo la cultura della sicurezza ed ha trovato riscontro favorevole sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro.
Proprio per dare seguito a questa sperimentazione il Cpt (Comitato paritetico territoriale) di Venezia e provincia, ha presentato la sua “safety-car” per iniziare l’attività di assistenza direttamente nei cantieri. Con questo camper, oltre a monitorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, si vuole implementare ulteriormente l’attività di informazione e formazione per i lavoratori edili italiani e stranieri. Il mezzo mobile, che può ospitare fino a 12 persone, è fornito di strumentazioni quali rete informatica, proiettore, schermo e tavoli da lavoro che serviranno appunto a svolgere l’attività per una qualificazione del lavoro direttamente in loco. “Non sono, infatti, i lavoratori che vanno in aula, ma l’aula che li raggiunge in cantiere – afferma Paolo Bizzotto,- segretario generale della Filca di Venezia -, e questo “senso di movimento” da un valore aggiunto alla formazione e all’informazione per la prevenzione degli infortuni poiché oltre ad essere più vicini ai nostri lavoratori, ci da la possibilità di agire in modo più capillare con campagne mirate a temi specifici secondo le esigenze di ogni singolo cantiere”. “Infatti, – prosegue il segretario Filca – questo camper ci permette di raggiungere tutti i cantieri della nostra zona, anche i più piccoli, portando a tutti i lavoratori quelle informazioni di cui hanno bisogno per poter lavorare in sicurezza. Siamo convinti che la sicurezza passi attraverso il presidio, che è il cantiere, come luogo di esercizio e momento di confronto, e quindi la nostra presenza, quella degli enti bilaterali è fondamentale per condividere la prevenzione e per dare risposte immediate alle domande che ci vengono poste”. “E’ importante – conclude Bizzotto – coinvolgere tutti gli attori preposti per questa materia affinché diano la loro disponibilità per una serie di iniziative specifiche in modo da poter esercitare la sicurezza attraverso la prevenzione perché è solo attraverso la prevenzione che si possono avere cantieri sani e sicuri”.

C.S.

Ruolo e funzioni della commissione nazionale paritetica
Il sistema nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro è costituito dalla Commissione Nazionale Paritetica per la prevenzione infortuni (Cncpt) e dai Comitati paritetici territoriali (Cpt) per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro .Il Cncpt è amministrato da un Comitato di gestione formato da 12 componenti: 6 di nomina imprenditoriale e 6 di nomina sindacale. Il Presidente viene scelto tra i 6 nominati dagli imprenditori mentre il suo vice è nominato dai sindacati. Sono affidate al Cncpt le funzioni d’indirizzo, controllo e coordinamento delle attività dei Cpt mediante: assistenza tecnica ai Comitati esistenti e supporto a quelli di nuova istituzione; diffusione della normative tecniche; informazioni sulla legislazione e giurisprudenza; promozione di attività, campagne di sensibilizzazione, ed altre; promozione di accordi con le istituzioni.
Nelle realtà locali il lavoro e il supporto dei comitati territoriali
Il Cpt (Comitato paritetico territoriale) è un ente senza scopi di lucro costituito dall’Ance, dalle associazioni artigiane di categoria e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori edili. Viene istituito dai contratti collettivi nazionali di lavoro (ccnl) e dagli accordi locali e successivamente recepito dal D.Lgs. 626/94.
Il suo finanziamento, previsto dalle norme contrattuali, avviene tramite il contributo delle imprese iscritte alla Cassa edile in media nella misura dello 0,5% del monte salari.
Il Cpt è gestito pariteticamente dai soggetti costituenti tramite un comitato di gestione formato generalmente da 6 componenti di nomina imprenditoriale e 6 di nomina sindacale.
Le sue mansioni sono: studio e risoluzione dei problemi generali e specifici riguardanti la prevenzione degli infortuni, l’igiene ed il miglioramento dell’ambiente di lavoro in genere, formulando suggerimenti e proposte e promuovendo le iniziative in questo ambito.
Le sue attività si articolano su: formazione ed informazione; realizzazione di materiale informativo e didattico; campagne di prevenzione infortuni; consulenza alle imprese; visite nei cantieri; ricerche applicate nel campo della sicurezza.

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