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“LAVORO PUNTO FERMO”: GIORNATA ANTIMAFIA A CERMENATE

“LAVORO PUNTO FERMO”: GIORNATA ANTIMAFIA A CERMENATE

Il valore della memoria e la speranza nel futuro. Sono due le immagini forti che resteranno negli occhi e nel cuore di chi ha vissuto l’intensa giornata di passione civile di Cermenate, in provincia di Como: l’albero piantato nel parco della legalità e intitolato ad Epifanio Li Puma, il sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948, e la bandiera della bellezza, realizzata ed issata dai bambini del consiglio comunale dei ragazzi e dai piccoli studenti della cittadina comasca. La memoria ed il futuro, appunto. Le due celebrazioni sono avvenute nel contesto di “Lavoro punto fermo”, una giornata di coesione e impegno sociale organizzata dal Progetto San Francesco, il programma di partecipazione sociale contro le mafie voluto dai sindacati Filca, Fiba e Siulp con la Cisl.
 

Numerosi gli spunti emersi nel corso di due differenti momenti di riflessione, ai quali hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli, i dirigenti
nazionali dei sindacati dell’edilizia, dei metalmeccanici, dei bancari, Domenico Pesenti, Marco Bentivogli e Giacinto Palladino e poi le associazioni antiracket italiane con Maria Teresa  Morano, i ragazzi anti gomorra di Nuova Cucina Organizzata, Gaetano Saffioti, l’impreditore calabrese che ha detto no ai boss della ‘ndrangheta, i familiari di Li Puma, Padre Antonio Garau di “Jus Vitae” di Palermo, il Prefetto di Como Michele Tortora, il sindaco di Cermenate Mauro Roncoroni, numerosi esponenti sindacali nazionali e regionali fra cui Luciano Belmonte, Roberto Bocchio, Salvatore Scelfo (Filca Calabria, Brescia, Palermo) e Gerardo Larghi (Cisl Como), oltre ovviamente a Battista Villa e Alessandro De Lisi, presidente e direttore del centro studi sociali contro le mafie del Progetto San Francesco.
 

“Il lavoro è il più eccezionale strumento di uguaglianza e legalità, e nel lavoro il sindacato ha un ruolo di soggetto
educativo di fondamentale importanza”, è stato detto nel corso dei vari interventi. “La partecipazione dei lavoratori è un prezioso anticorpo all’illegalità ed alla crisi. Ieri il nemico erano i latifondisti, come insegna la storia di Li Puma, ucciso dalla mafia perché difensore dei braccianti; oggi il nemico è lo strapotere della finanza, modello nel quale la persona è considerata un fattore di produzione alla stregua del costo dell’energia. E la politica ha una grande responsabilità in tutto questo, perché ha rinunciato a mettere le regole all’economia ed alla finanza”. Tra le proposte emerse dal dibattito anche quella di un gemellaggio tra Cermenate, cittadina nella quale sorge la villetta confiscata alla ‘ndrangheta e consegnata un anno fa al Progetto san Francesco per realizzare il centro studi, e i paesi simbolo della lotta alla mafia, a cominciare da Petralia Soprana, nel palermitano, città natale di Li Puma.

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