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Da Trento un esempio di ‘buone prassi’ per la sicurezza sul lavoro

Da Trento un esempio di ‘buone prassi’ per la sicurezza sul lavoro

Trento
Si tratta di un progetto per ridurre i rischi dei lavoratori del porfido
Un macchinario che riduce i rischi di patologie per i lavoratori del porfido, costretti a muovere manualmente 300 quintali di materiale al giorno: è questo progetto, nato in provincia di Trento, il finalista italiano della campagna ‘Alleggerisci il carico’, lanciata nel 2007 dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro con l’obiettivo di sensibilizzare sui rischi dei disagi muscolo-scheletrici e di promuovere soluzioni di ‘buona prassi’. “Il progetto – spiega Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl nazionale – prevede che ogni azienda del settore installi nelle cave di porfido della provincia di Trento un bancone con nastro trasportatore e sollevatori flessibili, che permetterà agli addetti di mantenere la posizione eretta ed evitare movimenti pericolosi. Tra gli addetti al settore – denuncia Pesenti – sono molto diffuse patologie quali ernie al disco, artrosi, lesioni alla schiena dovute proprio alla movimentazione manuale dei carichi: nel corso delle fasi di lavorazione del porfido, infatti, ogni lavoratore muove manualmente circa 300 quintali di materiale”. Il progetto, nato su iniziativa della Commissione paritetica permanente del porfido della provincia di Trento, domani rappresenterà la nostra nazione all’evento conclusivo della campagna, in programma a Bilbao, su indicazione dell’Ispesl, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro.
Vanni Petrelli

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