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BASILICATA, ALLARME DEL SINDACATO: IN EDILIZIA E' ANCORA CRISI

BASILICATA, ALLARME DEL SINDACATO: IN EDILIZIA E' ANCORA CRISI

La Filca Cisl Basilicata torna a lanciare l’allarme sulla crisi in edilizia e sollecita le istituzioni locali a fare di più per la ripresa del settore. “Nella sola provincia di Potenza – spiega il segretario generale Michele La Torre – abbiamo perso in un anno qualcosa come oltre mezzo milione di ore lavorate e circa cinquecento posti di lavoro. Dinanzi alla pesantezza di questi numeri parlare di ripresa imminente è a dir poco fuorviante. La verità è che i cantieri sia pubblici che privati sono fermi e le giornate lavorative continuano a diminuire. Purtroppo – osserva La Torre – un cantiere che non lavora fa meno rumore mediatico di una fabbrica che chiude, ma anche lì sono in ballo persone che perdono il posto di lavoro ed il salario”.
La Torre si dice convinto che “il settore privato non è in grado di trainare la ripresa, come dimostrano il crollo dei mutui per investimenti in edilizia, calati di un quarto in un anno, e lo scarso ricorso delle famiglie lucane alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni, con un magro 5 per cento, che classifica la nostra regione tra le zone basse della graduatoria nazionale, per non parlare del tanto sbandierato piano casa regionale che finora ha prodotto solo un lunghissimo contenzioso istituzionale”.
Per il segretario del sindacato edili della Cisl “la ripresa non può che arrivare dallo sblocco concreto delle opere pubbliche. Il sindacato ha scelto la via della responsabilità e ha concordato con le rappresentanze datoriali in sede di organismi bilaterali una riduzione del costo del lavoro per venire incontro alle esigenze delle imprese e contribuire allo stesso tempo alla tenuta occupazionale del settore, ora ci aspettiamo che pure le istituzioni facciano la propria parte, con meno proclami e più fatti, semplificando le procedure e consentendo ai cantieri pubblici di decollare, perché se l’edilizia non tornerà a girare a pieno regime, l’uscita dalla crisi sarà ancora più lenta”.

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