Il 10 ottobre di 12 anni fa Pino Virgilio ci ha improvvisamente lasciato. L’allora segretario generale aggiunto della Filca nazionale è scomparso per un malore nella sua casa di Velletri, pochi giorni dopo avrebbe compiuto 50 anni. Ha lasciato la moglie Rosa e il figlio Giacomo.
“Sono passati tanti anni – riferisce il segretario generale Franco Turri – ma il ricordo di Pino è ancora vivo nei nostri cuori. Io ero in
segreteria nazionale con lui, il segretario generale era Domenico Pesenti, con cui ha lavorato sempre con grande sintonia e con un forte rapporto umano e di stima. Di Pino ricordo la passione, l’impegno, l’allegria, l’umanità, le sue intuizioni, il rapporto privilegiato con i
rappresentanti delle istituzioni, che avevano in grandissima considerazione la sua opinione. Non è un caso che a distanza di 12 anni ci ritroviamo a parlare di congruità, una idea di Pino che grazie alla pervicacia della Filca è ora legge, prevista dal recente Dl Semplificazioni. Lo stesso Durc, altra felice intuizione di Pino, è da anni una realtà anche negli altri settori. E poi l’idea di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, che si è concretizzata con il portale Blen, la Borsa Lavoro Edile Nazionale. E le ’16 ore prima’, la formazione obbligatoria prima di entrare in cantiere. Strumenti sicuramente da rafforzare ma nati dall’analisi e dall’istinto di Pino, e poi introdotti nel sistema edile. Lo stesso vale per un’altra idea nata in casa Filca, la Patente a punti, per la quale Pino si è speso tantissimo. Insomma, l’attualità del pensiero di Pino è la dimostrazione, se mai ce ne fosse il bisogno, della sua capacità di analisi e della sua intelligenza viva. Doti che hanno consentito di rafforzare ulteriormente la dignità, la sicurezza, i diritti di milioni di lavoratori edili”, ha concluso Turri.