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TARANTO, A PAGARE DI PIU' E' IL SETTORE LEGNO/ARREDO

TARANTO, A PAGARE DI PIU' E' IL SETTORE LEGNO/ARREDO

“Siamo impegnati a costruire un progetto di corresponsabilità tra lavoratori e imprese, per rilanciare il Paese. Privilegiamo una visione corretta di federalismo non solo su scala nazionale ma anche europea. Il rischio di défault della Grecia dimostra come solo stando insieme sia possibile costruire sviluppo per tutti”. Domenico Pesenti, segretario generale della Filca ha concluso a Taranto il convegno “Crisi edilizia e comparti Legno e Arredo – Affrontare le sfide che incalzano, progettare il futuro, costruire il cambiamento” promosso dalla Filca ionica. Daniela Fumarola, segretario generale della Ust ha moderato i lavori introdotti dalla relazione di Vito Lincesso, segretario generale territoriale di categoria; tra gli intervenuti oltre l’Ance e la Confindustria di Taranto, anche Enzo Gallo, segretario generale della Filca di Puglia, Giovanni Quero, Sindaco di Mottola e Gianni Florido, Presidente della Provincia di Taranto.

“Occorre sempre coniugare lo sviluppo con la difesa dell’ambiente, la giustizia sociale, la qualità della vita, i diritti e i doveri contrattuali, la partecipazione”, ha insistito Pesenti riferendosi alla crescita economica di Paesi non tanto più emergenti, come il Brasile, la Cina, l’India. “Senza interventi innovativi strutturali e non, dall’alta velocità ai rigassificatori, alla modernizzazione degli impianti industriali, non riusciremo più a difendere ciò che abbiamo. La nostra idea di tutelare gli imprenditori corretti con un sistema di appalti che, con soldi pubblici, crea economia legale è rivoluzionaria, nonostante da almeno tre anni no il Governo no la classe politica si siano assumenti responsabilità concrete di governo del Paese e di corretta applicazione delle regole”. Sono quelle “regole che abbiamo chiesto come settore, perché il libero mercato ha portato benessere e ricchezza solo quando è stato regolato”, ha concluso Pesenti.

Il tema della coesione sociale è stato ripreso da Fumarola che ha rilanciato i contenuti della nuova Vertenza Taranto scaturiti dalla concertazione sviluppatasi in seno alla Consulta territoriale presso la Provincia, mentre Gallo, riferendosi alla serie di difficoltà produttive ed occupazionali dei settori legno e arredo, ha rivendicato il ruolo attivo del sindacato, non solo quando intervengono problematiche con ricadute anche sociali. “A Taranto la crisi ha cancellato 13 mila posti di lavoro, mentre la persistente precarietà del mercato del lavoro grava su tutti i comparti produttivi. Oggi, qui, sono 111.400 i disoccupati-inoccupati ufficiali”, ha sottolineato Lincesso aggiungendo che “questo territorio, né povero né marginale nella determinazione del Pil nazionale rischia, in assenzadi erogazione dal Governo dei finanziamenti per 750 milioni già assegnati, di vanificare i suoi vantaggi competitivi”.

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