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Roma. Due incidenti mortali dall’inizio del mese ripropongono l’emergenza Sicurezza in edilizia, istituzioni sempre più latitanti

Roma. Due incidenti mortali dall’inizio del mese ripropongono l’emergenza Sicurezza in edilizia, istituzioni sempre più latitanti

DUE INCIDENTI mortali sul lavoro a Roma dall’inizio del mese. Un bilancio drammatico che ripropone con forza la questione sicurezza in edilizia all’attenzione degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica. Il responsabile della Filca Cisl di Roma , Stefano Macale , denuncia soprattutto la latitanza delle Istituzioni, “che non comprendono la situazione intollerabile che viviamo nel settore. Pochi i controlli da parte di Ispettorato del Lavoro e Asl: su Roma – spiega Macale – si contano soltanto 8 ispettori. Poca, inoltre, la cultura della sicurezza nelle imprese. Come enti bilaterali – aggiunge – abbiamo fatto molto, mettendo a disposizione tre rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (Rlst). A questi, tramite il Cpt, si aggiungono anche dei tecnici che fanno consulenza sulla sicurezza, senza intersecarsi con i Rlst. Oltre a ciò – nota il sindacalista Filca – insieme a Regione e Cpt, abbiamo finanziato corsi di 120 ore, per formare responsabili della sicurezza per le imprese”. Il problema grave di fondo, tuttavia, resta l’estrema parcellizzazione del settore: A Roma, per un totale di 37 mila addetti, si contano circa 4.500 imprese regolari. Un numero che rende difficile l’effettuazione delle ispezioni. In questo contesto emerge maggiormente anche tutta una fascia di imprese che si colloca in una zona di lavoro “grigio” o nero. Per le prime, Macale accenna agli sgravi contributivi proposti per l’iscrizione alla Cassa Edile, per cercare di strapparle al sistema dell’irregolarità. Più difficile il discorso per le altre imprese che, soprattutto di fronte alla cronica mancanza di controlli, non rinunciano ad operare in nero. “Anche perchè – nota ancora il responsabile degli edili Cisl di Roma – tra la denuncia all’Ispettorato del lavoro e la conseguente ispezione, trascorrono mediamente dagli 8 ai 12 mesi”. Qualche passo in avanti, comunque, nella lotta al sommerso si dovrebbe registrare con la nuova legge che estende il Durc anche ai lavori privati in edilizia. “Il fatto, però – commenta Macale – è che non bisogna perdere tempo su questo terreno, come è capitato a proposito dell’Osservatorio sul lavoro, che si è bloccato per volontà degli imprenditori dell’Acer sul tema della congruità (la denuncia da parte delle imprese circa il numero di addetti necessari per realizzare un determinato lavoro nelle costruzioni, ndr)”. Intanto, il presidente della Commissione sicurezza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro del Lazio, Alessio D’Amato, dopo gli incidenti dei giorni scorsi, ha convocato per lunedì 8 settembre i sindacati dei lavoratori edili.

Francesco Tobia

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