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Rinnovo del Ccnl dell’edilizia, si entra nel vivo

Rinnovo del Ccnl dell’edilizia, si entra nel vivo

Roma
Quinto incontro con l’Ance. Si è discusso di formazione, lavoratori stranieri, trasparenza del rapporto di lavoro e cantiere come unica unità produttiva
Formazione, lavoratori stranieri, trasparenza del rapporto di lavoro e cantiere come unica unità produttiva: sono i temi affrontati nel corso del quinto incontro per il rinnovo del Ccnl dell’edilizia tra Filca, Feneal, Fillea ed Ance. Da parte datoriale solo timide aperture, ma i frutti non tardano ad arrivare: “Sicuramente il metodo scelto finora ha portato al conseguimento di risultati concreti anche se parziali – ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti – come l’ obiettivo comune delle 8 ore di formazione da collocare nell’arco dell’orario lavorativo senza costi aggiuntivi per il lavoratore, ma restano divergenze dovute a visioni differenti dell’organizzazione del lavoro. Attendiamo le risposte della controparte per poterci confrontare nuovamente ed arrivare ad un accordo comune in breve tempo. Il prossimo incontro sarà certamente dirimente per valutare l’effettiva volontà dell’Ance di entrare nella fase conclusiva del negoziato”. Inevitabile un riferimento alla situazione politica attuale: “Entrambe le parti – ha spiegato Pesenti – hanno tenuto a sottolineare come gli attuali avvenimenti non condizioneranno il tavolo negoziale”. All’incontro era presente anche il segretario nazionale Giuseppe Moscuzza: “Direi che con l’Ance siamo in sincronia ma non in sintonia – ha efficacemente sintetizzato – dal momento che il faccia a faccia è servito a superare alcune difficoltà di carattere metodologico e procedurale, derivante da qualche equivoco interpretativo da parte dell’Ance. I punti affrontati sono di estrema importanza per il settore: il sistema formativo e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, con conseguente riconoscimento della professionalità; il ruolo ed il rafforzamento della bilateralità; l’attribuzione di nuovi compiti per la lotta al lavoro nero; l’unicità del cantiere. Quest’ultimo – ha aggiunto Moscuzza – si rende necessario per far fronte all’eccessiva frammentazione dei cantieri ed alla ricorrente esternalizzazione delle fasi produttive. Un fenomeno che rende estremamente difficoltosa l’attribuzione delle responsabilità e la possibilità di esercitare il diritto sindacale e di rappresentanza in modo uniforme per tutte le imprese del cantiere”. Il contratto, scaduto lo scorso 31 dicembre, interessa in Italia 1.250.000 lavoratori dipendenti e 400.000 imprese. Il confronto per il rinnovo proseguirà il 6 febbraio prossimo in seduta ristretta ed il 14 in plenaria.

Vanni Petrelli

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