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RAPPRESENTANZA, ECCO LE REGOLE

RAPPRESENTANZA, ECCO LE REGOLE

L’accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale del 31 maggio scorso è finalmente operativo. Cgil, Cisl e Uil e Confindustria hanno infatti varato il regolamento attuativo dell’intesa considerata un passaggio storico per le relazioni industriali nel nostro paese. Vengono dunque definite le regole per misurare la rappresentatività, per sottoscrivere e approvare gli accordi.

Il regolamento è stato sottoscritto dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susannna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e dal presidente degli imprenditori, Giorgio Squinzi.
Nel regolamento varato venerdì scorso vengono previste anche sanzioni per chi non rispetta gli accordi, sia verso i sindacati sia verso le imprese. Sanzioni che possono essere di carattere pecuniario o di “temporanea sospensione” di diritti sindacali contrattuali.
“Le disposizioni definite dai contratti collettivi nazionali di lavoro, al solo scopo di salvaguardare il rispetto delle regole concordate nell’accordo del 28 giugno 2011, del Protocollo del 31 maggio 2013 e nel presente accordo, dovranno riguardare i comportamenti di tutte le parti contraenti e prevedere sanzioni, anche con effetti pecuniari, ovvero che comportino la temporanea sospensione di diritti sindacali di fonte contrattuale e di ogni altra agibilità derivante dalla presente intesa”, si legge nel testo del regolamento di attuazione dell’accordo del 31 maggio 2013 sulla rappresentanza varato da sindacati e Confindustria.

Soddisfatto il leader di Via Po che in una nota parla di “svolta epocale che cambia decisamente nel nostro paese il volto delle relazioni industriali che passano da un sistema antagonistico e conflittuale, ad un sistema partecipato, moderno e ben governato”.
Per Bonanni si apre così “una stagione che può favorire la buona economia. Dopo l’accordo sulla produttività e la contrattazione aziendale, abbiamo aggiunto oggi un tassello fondamentale per il rispetto degli accordi, con reciproche garanzie sia per il sindacato, sia per le imprese. Abbiamo rifondato le relazioni industriali nel nostro paese, avvicinandoci sempre più al modello occidentale”.
Un risultato che il segretario generale della Cisl attribuisce “al coraggio e alla costanza di tanti sindacalisti e di tanti imprenditori che ci hanno creduto fino in fondo”.
“Siamo convinti – aggiunge – che questo accordo sulla rappresentanza avrà conseguenze positive sugli investimenti e sulla nuova occupazione, perché certamente le regole precedenti non davano certezze alle imprese ed ai lavoratori”.
Bonanni ha quindi richiamato le parti sociali ad un ulteriore scatto di responsabilità: “Tutto il sindacato e tutto il mondo delle imprese – ha detto – devono concorrere al superamento di tanti altri ritardi per le produzioni italiane, a cominciare dai costi dell’energia, le infrastrutture insufficienti, le tasse troppo alte, le tante pastoie burocratiche per chi vuole investire. Su questi essenziali fattori di sviluppo, le parti sociali – ha concluso – devono ora imbastire una battaglia civile per una alleanza forte che possa essere di sostegno a quelle realtà politiche che hanno davvero intenzione di risolvere questi problemi spinosi per l’economia italiana”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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