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Prevenzione e lavoro nero, le iniziative degli Edili Cisl

Prevenzione e lavoro nero, le iniziative degli Edili Cisl

Torino
Il punto nella riunione dei responsabili provinciali
LOTTA al lavoro nero e agli infortuni in edilizia, settore frammentato e più esposto, per questo, al rischio di fenomeni di illegalità. Sono questi i fronti principali d’intervento della Filca Cisl del Piemonte, insieme all’attività “tradizionale” sul terreno contrattuale, alla vertenza sulle pensioni e per cambiare la finanziaria del governo, alla gestione sindacale delle grandi opere pubbliche. E dopo le decisioni della recente Assemblea Organizzativa della Filca piemontese, i segretari responsabili delle strutture provinciali, alla presenza del segretario generale aggiunto della Filca nazionale, Pino Virgilio, hanno fatto il punto sui progetti da realizzare a breve termine, facendoli passare attraverso gli enti bilaterali. In primo luogo, gli osservatori di settore a livello territoriale, che permetterebbero l’incrocio di tutti i dati utili per monitorare, complessivamente, i cantieri pubblici e privati. Inoltre, il Durc, finalizzato anche al controllo della congruità dei versamenti delle imprese sulla manodopera. Altro punto, la sicurezza, attraverso la presenza e l’azione diffusa dei Rlst e, infine, il mercato del lavoro, con una gestione più diretta di tutto il ciclo dei servizi tramite le Scuole Edili esistenti. “I contratti integrativi provinciali del Piemonte sono stati chiusi positivamente – spiega il responsabile della Filca nazionale, Ferdinando Speranza – con un forte impegno anche sul Durc e circa la piena attivazione dei Rlst, che controllano la sicurezza nei cantieri. Ma per svolgere al meglio l’attività sindacale in edilizia bisogna conoscere il settore; per questo – sottolinea Speranza -, è il momento di attivare in tutte le province gli osservatori di settore, per incrociare tutti dati sulle imprese, i lavoratori e i cantieri aperti che, normalmente, ogni amministrazione tiene gelosamente per sè”. Perché, però, gli osservatori? In Piemonte gli occupati in edilizia risultano essere 130 mila per l’Istat, 103 mila per le Camere di Commercio, 68 mila per l’Inps e l’Inail, e soltanto 41 mila regolarmente iscritti alle Casse Edili, tutelati con la contrattazione nazionale e provinciale. Così pure le imprese edili risultano 63 mila per le Camere di Commercio, comprese gli artigiani singoli, 13.700 per l’Inps e l’Inail, e solo 7.100 “regolari” nelle Casse Edili, che rispettano i contratti nazionale e provinciale e le procedure base sulla sicurezza previste con l’adesione ai Cpt, i comitati bilaterali antinfortunistici e l’adozione dei Rappresentanti per la sicurezza aziendali o territoriali. Dati, quindi, diversi tra loro, che impongono un’operazione di riordino, da realizzare attraverso gli osservatori in questione. E’ in questa ottica, quindi, che nell’incontro tra i responsabili territoriali Filca del Piemonte è stata posta l’attenzione, per valutarne l’estensione anche ad altre realtà regionali, sia sulla sperimentazione relativa all’Osservatorio provinciale degli appalti pubblici e dei lavori privati di Alessandria, costituito da sindacati e imprenditori con la Provincia e la Prefettura, sia su quella legata alla gestione diretta del mercato del lavoro, avviata a Cuneo. “Per fare insieme una politica efficace di settore – nota Speranza – bisogna innanzitutto conoscere quanti e quali sono i cantieri esistenti sul territorio, sia pubblici che privati. Inoltre, dove sono, quanto durano e quali imprese ci lavorano, con quali ribassi o anomalie. E poi incrociare tutti i dati anche con le nostre Casse Edili – aggiunge il sindacalista Filca – per controllare se le imprese che lavorano sono in regola con i contributi e con la “congruità”, oltre ai controlli sulla sicurezza. In questo modo – precisa Speranza – si farebbe un buon servizio anche alla collettività circa il controllo della spesa pubblica e dell’evasione, nonchè sul fabbisogno formativo, cioè sulle qualifiche che occorrono per poter eseguire i lavori e su una gestione più efficace del mercato del lavoro, tramite il sistema delle Casse Edili e delle Scuole Edili. Anche gli Enti ispettivi – conclude -, sempre carenti di personale, sarebbero in grado con gli osservatori di fare controlli molto più mirati per perseguire l’evasione. Le imprese in regola non hanno nulla da temere; al contrario si toglierebbe loro della concorrenza sleale”.

Francesco Tobia

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