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PERMESSI DI SOGGIORNO, IN 350MILA SOTTO SCACCO

PERMESSI DI SOGGIORNO, IN 350MILA SOTTO SCACCO

Per centinaia di migliaia di cittadini stranieri, la doccia fredda non è arrivata tanto per le temperature polari ma quanto per l’entrata in vigore degli effetti del decreto Tremonti-Maroni che introducono aumenti per i rinnovi dei permessi di soggiorno. Aumenti che vanno da 80 fino a 200 euro a persona. Un vero e proprio salasso per i nuclei familiari che già subiscono i rincari delle manovre finanziarie. In Italia circa 600 mila sono i rinnovi in scadenza ma, di questi, oltre la metà rischiano di non essere autorizzati a causa della crisi occupazionale.
Il Governo, che non ha cancellato i rincari, ora pensa a nuove norme sul rilascio delle autorizzazioni. “Poche settimane”, ha detto il ministro Cancellieri ma intanto i sindacati confederali hanno deciso di fare pressione sull’Esecutivo e si preparano a presidi unitari davanti alle Prefetture.
I sindacati chiedono che il Governo dia risposte e mantenga le promesse. “Siamo in attesa che il Governo passi dalle parole ai fatti, sulla base di quanto dichiarato dal ministro Cancellieri che ha annunciato la volontà di intervenire in tempi brevi sulla normativa relativa ai permessi di soggiorno e in particolare sulla sovrattassa già entrata in vigore, hanno dichiarato, in una nota congiunta, i segretari confederali di Cgil, Vera Lamonica, Cisl, Liliana Ocmin, e Uil, Guglielmo Loy. “La sovrattassa va quanto meno rimodulata – si legge nel comunicato – poiché così com’è non è accettabile né per il peso sulle famiglie immigrate, né per la sua finalizzazione.
Inoltre è urgente che il governo intervenga rapidamente sulla durata del permesso di soggiorno per coloro che hanno perso il lavoro, concretizzando quanto più volte annunciato dai ministri Riccardi e Cancellieri. Riconfermiamo la richiesta al governo di aprire su questo, come sul complesso delle norme sull’immigrazione, a partire dal recepimento della direttiva Ue (la numero 52), un confronto di merito che porti a soluzioni efficaci e condivisibili”. E proprio per questo motivo, a sostegno delle richieste, Cgil, Cisl e Uil promuovono per il giorno 10 febbraio iniziative e sit-in davanti alle Prefetture in tutta Italia.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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