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PART-TIME IN EDILIZIA, IMPORTANTE CHIARIMENTO DEL MINISTERO DEL LAVORO

PART-TIME IN EDILIZIA, IMPORTANTE CHIARIMENTO DEL MINISTERO DEL LAVORO

Il ministero del Lavoro ha fornito una precisazione importante per quanto riguarda l’utilizzo dei lavoratori con contratto a tempo parziale: “Il testo – – ha dichiarato Franco Turri, segretario nazionale della Filca e vicepresidente della Cnce, la Commissione nazionale paritetica per le Casse edili – ha precisato che la legge rinvia al contratto collettivo dell’edilizia il limite per l’utilizzo dei lavoratori part-time. Vuol dire che la violazione di tale limite, fissato dal Ccnl in misura del 3% sul totale degli occupati, comporta l’irregolarità dell’azienda e il conseguente rilascio di un Durc irregolare.
Il ministero precisa che la contribuzione virtuale deve essere applicata anche ai rapporti di lavoro part-time qualora questi superino le condizioni fissate contrattualmente. Pertanto, il versamento della contribuzione alla Cassa Edile per i rapporti di lavoro part-time eccedenti i limiti contrattuali deve essere calcolato come se si trattasse di rapporto a tempo pieno. Per contribuzione virtuale – spiega Turri – si intende quella quota della busta paga del lavoratore denominata retribuzione imponibile contenente al suo interno anche gli accantonamenti ed i versamenti in favore delle Casse Edili.
Si tratta di un’ottima notizia – commenta Turri – perché si fa finalmente chiarezza sulla possibilità di limitare il ricorso ai rapporti di lavoro part-time in edilizia, spesso utilizzati per una regolarizzazione solo parziale dei dipendenti”. Nella risposta del ministero ad un interpello dell’Ance, condiviso dai sindacati e dalla stessa Cnce, si fa riferimento proprio ad una circolare di quest’ultima, “circostanza – sottolinea Turri – che dà ruolo all’ente paritetico, che diventa così garante della corretta applicazione contrattuale”. Il ricorso al lavoro part-time è una vera piaga del settore edile.
La media nazionale è pari al 7% dei lavoratori a tempo parziale sul totale, con casi critici come Roma, con il 18% di lavoratori part-time iscritti in Cassa edile. Nel 2011 le cose sembrano migliorare: “merito di una circolare della Cnce – spiega il vicepresidente della Commissione – che affida alle Casse Edili il compito di verificare il rispetto dei limiti previsti dalle normative contrattuali per i rapporti di lavoro part-time successivi al 1° gennaio 2011”.
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