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MACALE (FILCA-CISL LAZIO): “NELLA REGIONE L’EDILIZIA STA MORENDO!”

MACALE (FILCA-CISL LAZIO): “NELLA REGIONE L’EDILIZIA STA MORENDO!”

Di seguito un comunicato stampa di Stefano Macale, segretario generale Filca-Cisl Lazio.
Non è più il tempo delle attese, l’edilizia nel Lazio sta morendo, abbiamo chiesto, come organizzazioni sindacali di categoria, insieme alle associazioni imprenditoriali del settore edile un tavolo operativo al governatore Zingaretti, ma non abbiamo avuto ancora risposta. L’anno scorso ci siamo mobilitati sotto il Palazzo della Regione chiedendo a gran voce che fosse data priorità al comparto edile, ma la Regione ha mostrato maggior interesse su altri settori. Nonostante che il nostro comparto sia il traino dell’economia regionale  il settore delle costruzioni  ha meno ammortizzatori sociali rispetto ad altre categorie. Come sindacato ci siamo sentiti abbandonati nonostante le promesse ed ora siamo stanchi di aspettare risposte, nonostante la situazione drammatica. Esigiamo risposte immediate e scelte radicali che servano alla ripresa dell’edlizia. E’ il caso di ricordare i numeri e i dati impietosi del settore:
I DATI DELLE CASSE EDILI NEGLI ULTIMI 5 ANNI
40mila i posti di lavoro in meno, 4.732 imprese in meno, massa salari diminuita di 306 milioni di euro, 28 milioni le ore lavorate in meno dagli operai. Ogni giorno nel Lazio  31 operai perdono il posto di lavoro e chiudono 4 imprese. Ogni mese 682 operai sono senza lavoro e chiudono 88 imprese.
VITERBO
-1600 addetti, -307 imprese, massa salari – 14 milioni di euro, -1milione700mila ore lavorate in meno
LATINA
-5.700 addetti,- 640 imprese, massa salari -47 milioni di euro-5milioni300mila le ore lavorate in meno. Dal 1 ottobre 2007 al 31 marzo 2014 sono 6.400 gli operai ad aver perso il posto di lavoro, 753 le imprese in meno,- 6milioni900mila le ore lavorate in meno, massa salari-58milioni di euro.
ROMA
-26mila addetti con una diminuzione del 42% ,3mila aziende in meno con una diminuzione del 38%, massa salari – 195 milioni di euro con  diminuzione del 40%, ore ordinarie lavorate-15 milioni200mila in diminuzione del 36%.
FROSINONE
-630 imprese, -5400 addetti, massa salari- 44milioni di euro con una percentuale del 42% in meno, le ore lavorate sono state 5 milioni in meno con una percentuale de 48,45% in meno
RIETI
-639 addetti, nr imprese -155 , massa salari – 6 milioni di euro, ore lavorate -800mila in meno.
Anche in base a questi dati chiediamo con  urgenza dunque la riconvocazione del tavolo operativo fatto non di riunioni interlocutorie ma dove si parli di dare attuazione a tutte le opere incompiute della nostra regione, dove si discuta del protocollo sugli appalti edili, dell’istituzione di un Osservatorio Regionale sugli Appalti, che avrà tra i suoi compiti quello degli specifici approfondimenti operativi legati al controllo della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con un serrato controllo dell’applicazione del contratto nazionale dell’edilizia nei lavori edili e di tutte le normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro nel settore, inserendo espressamente nel bandi di gara tali obbligatorietà. La situazione drammatica esige  risposte immediate e scelte radicali, bisogna privilegiare la destinazione di tutte le risorse possibili al rilancio del più importante settore produttivo del territorio: l’edilizia ed il mercato delle opere pubbliche in particolare.
 
RICHIESTE DELLA FILCA CISL AL GOVERNATORE DELLA REGIONE LAZIO
Costituzione di un Osservatorio Regionale sugli Appalti.
Protocollo sugli appalti edili che preveda la limitazione del ricorso dell’aggiudicazione del massimo ribasso. La percentuale media di ribasso con cui vengono aggiudicate le gare pubbliche nel Lazo nel settore delle costruzioni è al secondo posto su scala nazionale, non è possibile garantire la qualità del lavoro e la sicurezza con gare al ribasso che possono arrivare oltre il 50%.
Impegnarsi alla costituzione di un coordinamento di tutti gli organismi di controllo sulla sicurezza per aumentare e migliorare il livello di prevenzione e di vigilanza nei cantieri edili
Più risorse economiche a disposizione per la formazione professionale svolta dentro la bilateralità del settore avviando una riflessione sul costo insostenibile delle misure straordinarie contro la crisi, che rischiano di assumere una dimensione meramente assistenziale come la cassa integrazione che ha una funzione di emergenza che deve essere applicata in tempi brevi e legata a programmi per creare le opportunità di reinserimento dei lavoratori coinvolti. Servono strumenti efficaci e credibili di analisi della domanda di lavoro a cui legare programmi rigorosi di formazione finalizzati alla creazione di nuove professionalità in collaborazione con il privato sociale.
La  realizzazione di importanti opere infrastrutturali  con particolare riguardo alle retiche permetta di superare il gap infrastrutturale della regione
Un intero comparto industriale sta sparendo, ora come sindacato ci facciamo portavoci delle proposte ma aspettiamo delle risposte dalla Regione prima di parlare di altre decine di migliaia di posti di lavoro in meno.

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