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LECCE, BANDO DI GARA PER RETI FOGNARIE: SINDACATI CONTRO ASSOCIAZIONI DATORIALI E COMUNE

LECCE, BANDO DI GARA PER RETI FOGNARIE: SINDACATI CONTRO ASSOCIAZIONI DATORIALI E COMUNE

Ecco il testo completo del comunicato stampa unitario, firmato dalle segreterie provinciali di Lecce di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil.
Le scriventi OO.SS di categoria con il presente comunicato intendono puntualizzare la loro posizione in merito al bando di gara sull’affidamento dei lavori del “1° stralcio funzionale delle reti fognarie delle marine di Lecce”, non avendo partecipato alla Conferenza Stampa del 02/01/2012 indetta dalle Associazioni Datoriali di categoria, in aperta polemica con le stesse in quanto non sono stati utilizzati, nel merito e nel metodo, gli strumenti creati da tutte le parti sociali del settore (Consulta delle Costruzioni) proprio con le finalità di sviluppare iniziative unitarie per promuovere il corretto svolgimento dei rapporti tra i soggetti operanti nel settore delle costruzioni e la Pubblica Amministrazione.
E’ assoluta convinzione delle Organizzazioni scriventi che le problematiche connesse alle gare d’appalto e relative procedure di affidamento, siano un problema comune delle parti e vadano affrontate in un quadro complessivo di sistema che miri a tutelare le imprese costruttrici sane, le maestranze impiegate nelle opere e la qualità delle stesse opere a tutela della comunità.
Nella fattispecie in discussione, si rileva ancora una volta un comportamento dell’amministrazione appaltante (Comune di Lecce) che tende a favorire fenomeni diffusi di illegalità e insicurezza; infatti mettere in gara un’opera che già in fase progettuale presenta una stima dei prezzi di gran lunga inferiore ai prezzi di mercato e addirittura del prezziario ufficiale regionale, rischia di innescare nell’ impresa che si aggiudicherà la gara un meccanismo perverso finalizzato a recuperare i suddetti ribassi effettuati in sede di progettazione, nonché il ribasso presentato dalla stessa impresa in sede di gara; tutto ciò ovviamente determina:
– Elusione delle normative in materia di sicurezza nei cantieri;
– Lavoro nero e mancata applicazione del CCNL di categoria;
– Scarsa qualità dell’opera;
Tutto ciò premesso ci si chiede con quale filosofia e a quali risultati miri il Comune di Lecce, mettendo in gara l’opera con tale criterio, atteso che dovrebbe perseguire obiettivi finalizzati allo sviluppo e al benessere della collettività; stessa domanda vale per tutte le Pubbliche Amministrazioni che attuano simili e anomali comportamenti.
Le OO.SS. scriventi ritengono invece che la concertazione tra le parti sociali del settore, e tra esse e le pubbliche amministrazioni, sia uno strumento essenziale per il governo del sistema e, a questo proposito, giudicano la sottoscrizione non più rinviabile del Contratto Integrativo Provinciale dell’edilizia quale strumento che rafforzi quanto già in essere e propedeutico di nuove proposte che mirino alla legalità del settore.

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