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ITALCEMENTI HA DECISO LA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO DI MODENA

ITALCEMENTI HA DECISO LA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO DI MODENA

Dal prossimo primo ottobre chiude lo stabilimento Italcementi di Savignano sul Panaro (Modena). Lo ha comunicato la direzione aziendale ai sindacati edili modenesi nell’incontro che ha confermato le preoccupazioni della vigilia. Giovedì prossimo 10 settembre si svolgerà un ulteriore incontro per definire i criteri e le modalità dei trasferimenti e tutte le misure atte a mitigare il disagio dovuto al trasferimento e la misura della integrazione. “Le organizzazioni sindacali e i rappresentanti sindacali aziendali hanno dovuto prendere atto, pur non condividendola e dopo aver tentato tutte le strade per non fare cessare l’attività produttiva, della decisione di Italcementi, di rivedere la propria matrice produttiva e distributiva del prodotto. In altre parole – spiega Domenico Chiatto, segretario provinciale della Filca Cisl – cessa l’attività del centro di macinazione di Savignano.Tale decisione è stata motivata con una forte contrazione delle vendite causata da uno stato di grave crisi del comparto delle costruzioni. Crisi che ha costretto l’azienda a rivedere il proprio assetto e a riformulare le proprie previsioni spostando al 2011 i primi segnali di ripresa. Nessuno dei 33 lavoratori attualmente in forza verrà licenziato, a tutti sarà offerta una nuova opportunità occupazionale all’interno del gruppo, nell’arco di tempo compreso dentro la durata massima della cassa integrazione straordinaria di 24 mesi, che inizia dal 1° ottobre”.
Ai lavoratori posti in cassa integrazione verrà corrisposta dall’azienda, in aggiunta al normale trattamento di cigs, un’integrazione salariale. “L’azienda ha proposto 500 euro mensili, un importo che giudichiamo insufficiente”, dice Chiatto. Nei prossimi giorni si terrà l’assemblea dei lavoratori ai quali verranno prospettati i termini della proposta aziendale e dai quali i sindacati raccoglieranno le opinioni per proseguire il confronto con la direzione aziendale. Sulla base dell’evoluzione delle situazioni occupazionali, di mercato e produttive, ogni tre mesi saranno valutati eventuali correttivi alla proposta aziendale. “Abbiamo, infine, già convenuto che, al termine dei due anni di cigs, se ancora vi fossero lavoratori non occupati verrà attivata una procedura di mobilità – ulteriori 24 mesi – e che all’indennità di mobilità l’azienda integrerà una quota mensile non inferiore all’integrazione concordata per il periodo di cigs. Pur nel quadro negativo di cessazione di uno stabilimento storico come l’Italcementi di Savignano, per i lavoratori ci sarà continuità occupazionale e di reddito. In una fase di grave crisi come quella attuale – conclude il segretario della Filca modenese – ci pare comunque una conquista importante”.
dal sito www.conquistedellavoro.it

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