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INTEGRATIVO ALLA B&A DI CUNEO, UN MODELLO PER TUTTI

INTEGRATIVO ALLA B&A DI CUNEO, UN MODELLO PER TUTTI

I tempi sono duri, per tutti. La crisi trasversale che sta colpendo l’Italia non risparmia la provincia di Cuneo. Tutti i settori sono in ginocchio, e lo è anche, se non soprattutto, il settore edile. Continuano a diminuire i posti di lavoro e non si hanno, al momento, prospettive incoraggianti di ripresa. Ma il settore edile, anche in provincia di Cuneo, resta sul piano della contrattazione punto di riferimento per tutti gli altri settori. Partendo dalla bilateralità che lì è nata con la Cassa Edile e la Scuola Edile ed una gestione “collegiale” del contesto. Ed è quello che è accaduto a Niella Tanaro, paese di mille anime, sul tratto di autostrada che da Torino porta in Riviera Ligure. Qui c’è un’azienda, la B&A (gruppo Cementai), una ventina di operai, che produce manufatti in cemento. Contratto nazionale di riferimento “Laterizi ed industria”. E sempre qui, c’è un contratto integrativo, firmato in data 13 marzo. Un esempio alto di “filosofia contrattuale cislina”. Formazione: questo è il centro di tutto. “Una parola che spesso è presente in tanti discorsi ed a tanti tavoli di trattativa – analizza Vincenzo Battaglia (Filca Cisl Cuneo) – ma che altrettanto frequentemente è disattesa, resta teoria”. Non in questo caso.
Qui, alla B&A, si è messo nero su bianco. Innanzitutto viene introdotto il “libretto formativo” per tutti i dipendenti. Una sorta di patente lavorativa nella quale registrare i percorsi formativi compiuti da ciascun lavoratore. L’altro tassello è rappresentato dalle ore di formazione per i neo-assunti. Ciascuno avrà diritto a 16 ore aggiuntive rispetto a quelle già previste dal contratto nazionale. 16 ore regolarmente pagate dall’azienda e dedicate alla sicurezza sui luoghi di lavoro. “L’Inail di Cuneo ha recentemente resi noti i dati su morti ed infortuni sul lavoro riferiti al 2012 – prosegue Battaglia -. E con compiacimento ha rilevato un calo. Peccato che questa riduzione sia conseguenza della sensibile riduzione del lavoro e non dell’aumento di sicurezza”. Nel contratto firmato alla “B&A” si respira aria di futuro. In un’azienda nella quale l’unico sindacato presente è la Cisl ed il rappresentante della rsu è un ragazzo marocchino di 26 anni, Diouri Abdelaaziz, si parla di responsabilità sociale d’impresa, di sensibilità ambientale, di condivisione degli obiettivi. Si fa riferimento in sostanza a quelle medicine che sarebbero terapeutiche per tutto il mercato del lavoro, ancora prigioniero della contrapposizione ideologica tra capitale e lavoro ed incapace di scelte radicali. “In quest’azienda abbiamo lavorato bene – conclude Battaglia – portando avanti un rapporto sano di relazioni industriali. È questa la strada da seguire”. Una strada che porta ovviamente anche benefici economici per i lavoratori. Perché il premio di produzione c’è e può arrivare anche ad 800 euro l’anno.

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