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Formazione Filca, una scelta vincente per rafforzare il ruolo del sindacalista

Formazione Filca, una scelta vincente per rafforzare il ruolo del sindacalista

Roma
Un bilancio alla luce dei progetti di potenziamento dell’attività formativa avviati in seguito al cambio del gruppo dirigente della Federazione e all’idea di creare una Scuola in materia
Con il 2002 e un cambio di gruppo dirigente nasce in Filca un investimento rivolto al potenziamento della funzione formativa degli Edili Cisl: l’idea di costruire una vera e propria scuola di formazione sindacale nazionale Filca che divenga operativa su tre livelli (uno in ingresso; uno di specializzazione, uno trasversale motivazionale), nonché di realizzare un lavoro di indagine e produzione di conoscenze specifiche sul settore. Adesso, a distanza di due anni e con un minimo di lavoro svolto, possiamo cominciare ad avanzare qualche riflessione. Certo, il progetto è ancora in costruzione e non tutto quello che era nella testa dei suoi ideatori è ancora realizzato. Ma è sempre importante ricordare che se da un lato la formazione non è mai applicazione tout court di quanto nato a tavolino (per fortuna!) ma è piuttosto il risultato di più fasi di negoziazione con i diversi soggetti che se ne avvalgono. Inoltre, spesso le condizioni organizzative e contingenti specifiche sono variabili che possono entrare in gioco prepotentemente e indurre o condurre i progetti verso direzioni diverse da quelle preventivate. E anche per la formazione il congresso è allora l’occasione per fermarsi, pensare, ripartire. Soprattutto se vuole essere una formazione che opera di concerto con la federazione e non al di sopra o nonostante essa. Dunque al di là dei bilanci quantitativi che sono comunque una chiara fotografia delle attività svolte, quello che ci interessa approfondire in modo specifico è quanto l’esperienza fin qui svolta ha portato alla Filca. Un primo dato : la forza della relazione. Facendo formazione si scopre che la formazione piace molto alle persone. Oltre a giudicarla utile, indispensabile, spesso è anche accettata e giudicata come bella : coinvolgente, appassionante. Forse questo accade perché chi la fa la sa fare bene, ma il probabile motivo più profondo è che nella formazione si incontrano due elementi particolari : si creano relazioni aperte e dense e si dibatte liberamente, sui contenuti e sui vissuti. Questo dovrebbe accadere anche nella vita quotidiana dell’ organizzazione, ma non accade. Probabilmente perché la valutazione sui contenuti è ancora strettamente intrecciata ai ruoli di chi li propone. Così, dopo la formazione, un posto che può riproporre le medesime condizioni per la vita dei tempi pieno Filca può essere quello del piccolo cantiere. Della baracca in cui si mangia e si parla di sindacato con i lavoratori o il bar nel quale si tiene l’assemblea. Lì si è ascoltati, il parere conta, determina e sostiene persone. Facendo il sindacalista Filca si incontrano persone, si stringono legami umani, si diviene riferimento umano e sociale. Anche se a volte alcuni scontri sono duri. Ecco che allora nasce naturale dedicare tempo e energie per sostenere e attraversare questi ambiti di vita e di relazione tra persone. Meglio che farsi disorientare dai “corridoi del palazzo”, dai rapporti tra ruoli e dalle fredde formalità delle procedure politiche. Un secondo dato : il disimpegno sociale pre-sindacale. Da diversi anni, intervistando gli operatori che chiedono di accedere al percorso ingresso nazionale, emerge un dato: quasi nessuno, se non rarissime eccezioni, ha precedenti di esperienza in ambiti di impegno politico. L’impegno nei partiti, nei movimenti, quando non addirittura nelle associazioni di impegno sociale e civile, sono scomparsi. I più attivi sono coloro che si dedicano alle associazioni sportive. Qualcuno ha qualche trascorso nel volontariato parrocchiale, nell’ Avis o in Croce Rossa. Questo significa che le logiche del fare politica (soprattutto nella sua accezione positiva) non sono quasi mai assunte. Ma non solo. L’idea del fare politica è vissuta come “infezione” e sembra che produca per inevitabilità la negazione dei valori nei quali si crede e del loro mantenersi puri ed elevati. Affermazione frequente è infatti quella che rimprovera al sindacato di “fare troppa politica”. Se fai politica finisci con il fare compromessi questa appare essere l’immagine di fondo. È probabile allora che anche il difficile lavoro di creazione del consenso (sia interno che esterno all’organizzazione), la logica delle maggioranze e delle minoranze quali essenziali strumenti di governo democratico, la fatica del proporre e sostenere, siano più facilmente sostituibili da una rete di buoni rapporti personali intessuta con i soci lavoratori. E questo, in una categoria come la Filca, non solo è più possibile che in altre, ma è anche valore aggiunto forte ed auspicato Un terzo dato: l’ urgenza mangia l’importanza. La complessità che avanza, la velocità dei mutamenti ai quali ci troviamo di fronte, la fatica che fa la macchina sindacale (dove in molti fanno le stesse cose, ma in pochi cose nuove ma essenziali) ad adattarsi alle esigenze e velocità del mondo esterno, scaricano spesso sui tempi pieno tutta la loro durezza. Accade allora che l’emergenza è tale che si ingoia tutta l’importanza. Tutti sanno che alcune iniziative sono necessarie, indispensabili, un investimento che può fare la differenza, ma poi non si trova il tempo da dedicare, le risorse per farlo, l’accordo per partire. Così la risposta più immediata, più “facile”, più naturale per chi è esposto al fuoco quotidiano della trincea è quella di rispondere al lavoratore e al suo disagio. Se poi il legame costruito non è “politico”, ma personale, ciò è ancora più impellente e necessario. Essendo, inoltre, il tesseramento Filca composto dall’80% e anche più da lavoratori edili, le caratteristiche di questo settore travolgono e oscurano quelle dei settori più tradizionali e potenzialmente più immaginabili dal resto della Confederazione. Un ultimo dato: quanto è bella la comunicazione. Quando tra le attività della formazione si inserisce il tema della comunicazione si vedono i partecipanti subire una sorta di trasformazione. Da diffidenti, un po’ estranei, anche i dirigenti consolidati, divengono attivi, si fanno coinvolgere. Certo, la materia in se è appassionante, è dannatamente attuale, ma soprattutto è ludica. Eppure non crediamo sia solo questo, c’è anche qualcosa che va oltre. Intanto, probabilmente, un dato è l’opportunità che il tema offre per lavorare su di sé. E questo, per un ruolo fortemente esposto quale è quello del sindacalista, per la sua costante condizione di solitudine e di assunzione di decisioni (ai sindacalisti è dato, in ogni momento e ogni giorno, di compiere delle scelte e le conseguenze di tali decisioni significano conseguenze e/o opportunità per molte persone che ad essi si affidano) può significare molto. È una rigenerazione, una sorta di check-up del proprio carattere e del proprio comportamento. Poi è probabile, che nell’odierno “oceano” di informazioni, in cui si esiste solo se si appare e si sa comunicare, riuscire a dare forma e dignità alla enorme quantità di intuizioni e contenuti che come Cisl produciamo non può aiutare ad alleviare la fatica quotidiana. Se infine è addirittura possibile “scoprire i trucchetti” del mestiere e smascherare i molti imbonitori che affollano le piazze più o meno virtuali il tutto può anche far quadrare un cerchio. Cosa concludere da questa prima, breve, tornata di riflessioni? Ci sarebbe davvero molto da dire, ma forse ciò che più può essere utile è sostenere l’organizzazione nella focalizzazione e ridefinizione delle competenze chiave di un sindacalista Filca contemporaneo. Che deve essere un buon tecnico, certo, ma che deve anche portare in se elementi più attenti alla competenza relazionale, alla creazione e gestione dei consensi, alla produzione e ideazione di metodologie di coinvolgimento e di partecipazione più tipiche delle aule formative che degli organismi consolidati. Ma queste saranno proposte che discuteremo a partire dal congresso che ci attende tra pochi mesi.

Roberto Scotti-Responsabile della scuola di formazione sindacale Filca Cisl

I corsi di ingresso svolti nel biennio 2003-2004
DURATA del percorso: 40 giornate formative suddivise in 8 moduli di 1 settimana. Target: Operatori sindacali che siano di giovane e esperienza a tempo pieno in Filca. Obiettivo: Fornire ai partecipanti conoscenze e competenze minime al fine di costruire un bagaglio professionale essenziale per lo svolgimento dei compiti del sindacalista Filca territoriale. Metodo: Aula attiva e Lavori interfase. Contenuti affrontati: a)5 moduli dedicati alle competenze del sindacalista Cisl b)3 moduli dedicati alle competenze del sindacalista Filca c)1 momento di verifica (circa 1 anno e ½ dopo la conclusione) di verifica della utilità ed efficacia del percorso svolto. Nello specifico invece i moduli vengono così costruiti : 1° modulo : analisi del ruolo e addestramento a First Class 2° modulo : valori e principi fondamentali del sindacalismo Cisl 3° modulo : le competenze comunicative interpersonali 4° modulo : i fondamenti della concertazione 5° modulo : analisi dell’organizzazione Cisl e delle tecniche di proselitismo Filca. 6° / 7° / 8° Modulo:  settori Filca,  contenuti e gestione CCNL Filca  salario per obiettivi,  analisi del lavoro,  bilateralità nel settore edile  prevenzione e sicurezza Calendario dei percorsi svolti: CORSO INGRESSO 2003-2004: 26 partecipanti 1° MODULO = giugno 2003 Centro studi Cisl (Firenze). 2° MODULO = luglio 2003 Centro Don Orione (Voghera – PV). 3° MODULO = settembre 2003 Kolpinghause (Bolzano). 4° MODULO = ottobre 2003 Hotel Nuova Serenella (Caserta). 5° MODULO = novembre 2003 Hotel Clorinda (Paestum – SA). 6° MODULO = marzo 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 7° MODULO = aprile 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 8° MODULO = maggio 2004 Green Hotel (Alghero). CORSO INGRESSO 2004-2005 [gruppo A]: 20 partecipanti 1° MODULO = marzo 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 2° MODULO = aprile 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 3° MODULO = maggio 2004 Hotel Principe (Bellaria – RM) 4° MODULO = giugno 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 5° MODULO = luglio 2004 Hotel Barbieri (Altomonte- CS). 6° MODULO = ottobre 2004 Sport Hotel (Veronello – VR). 7° MODULO = novembre 2004 Hotel Sporting (Rimini). 8° MODULO = gennaio 2005 Centro studi Cisl (Firenze). CORSO INGRESSO 2004-2005 [gruppo B]: 13 partecipanti. 1° MODULO = settembre 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 2° MODULO = ottobre 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 3° MODULO = novembre 2004 Hotel Principe (Bellaria – RM) 4° MODULO = dicembre 2004 Centro studi Cisl (Firenze). 5° MODULO = luglio 2004 Hotel Clio (Monopoli- BA). (i moduli successivi riprenderanno a partire da settembre 2005) Percorsi di specializzazione realizzati: Operatori-formatori Filca: 23 partecipanti (Set. 03 – Mar. 04) Apertura = presentazione del percorso e patto d’aula. 1° modulo = rapporto tra formazione eorganizzazione. 2° modulo = la progettazione formativa 3° modulo = la predisposizione del setting formativa 4° modulo = la gestione dell’aula 5° modulo = la valutazione incontro con un gruppo di dirigenti Filca. Componenti di segreteria: 10 partecipanti (Giu – Lug. 2003) 1° modulo = percezione del ruolo. 2° modulo = stili di leadership Incontro con Segretario generale Filca Nazionale e partecipanti al percorso per segretari generali. Segretari generali: 11 partecipanti ( Lug. 2003) 1° modulo = percezione del ruolo. 2° modulo = stili di leadership Incontro con Segretario generale Filca Nazionale e partecipanti al percorso per componenti di segreteria. Master in comunicazione: 13 partecipanti (feb.2004)modulo unico = parlare in pubblico. Ccnl cemento: nuovo inquadramento, 21 partecipanti per Centro Nord (feb. 2004), 23 partecipanti per Centro Sud (mar. 2004) modulo unico = analisi della competenza; contenuti del nuovo inquadramento; approfondimenti strategia Filca. Esperti Prevedi: 17 partecipanti (anno2004) Moduli aula + moduli Fad; storia della previdenza; addestramento informatico; tecniche di pubblicizzazione della previdenza integrativa. I momenti di approfondimento motivazionale: “Dalla strategia di Lisbona all’allargamento Europeo” seminario di 2 giorni per il gruppo dirigente Filca. “L’ etica e responsabilità degli amministratori di Enti Bilaterali edili” seminario di 2 giorni per il gruppo dirigente Filca. “La gestione dell’orario di lavoro e le novità normative” seminario di 2 giorni per il rruppo dirigente Filca.

R.S.

Pescara, un programma formativo per inserirsi rapidamente in edilizia
L’Ente per la Formazione e Sicurezza Edile nella Provincia di Pescara (Efsep), ente bilatearale costituito da Ance Pescara e Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil, ha attivato un programma formativo intenso, qualificato e gratuito grazie ai fondi Por 2003, Asse A, che consentirà ad almeno 15 giovani di inserirsi rapidamente in edilizia dopo un periodo formativo. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di arginare la carenza di personale qualificato riscontrata dalle aziende del settore. “E’ una grande opportunità – si legge in una nota Efsep – e siamo certi cge i giovani ed i meno giovani (anche per loro c’è posto) che stanno cercand lavoro non si lasceranno sfuggire questa occasione. In edilizia – prosegue la nota – il lavoro è certo e ben pagato, è sempre più specializzato e si lavora con macchine evolute e sofisticate e per chi ha aspirazioni imprenditoriali non manca la possibilità di mettersi in prprio dopo qualche anno di esperienza sul campo”. Il metodo utilizzato è quello del learning on the job, cioè si impara attraverso l’esperienza pratica sul campo integrata dalle nozioni fondamentali di teoria. Le iscrizioni ai corsi sono aperte fino al 30 aprile prossimo, è prevista un’indennità di presenza di 1,50 euro all’ora e verranno forniti ai partecipanti gli indumenti e gli attrezzi di lavoro. Per informazioni ci si può rivolgere ogni giorno dalle 8 alle 17 all’Ente Formazione Sicurezza Edile Pescara in via Prati 29. Lo slogan della campagna informativa dell’Ente Formazione Sicurezza Edile Pescara sarà: “Costruisci il tuo futuro in edilizia”.

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