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COVIP, CRITICHE A ORIENTAMENTO SU PASSAGGIO A FONDO PENSIONE APERTO

COVIP, CRITICHE A ORIENTAMENTO SU PASSAGGIO A FONDO PENSIONE APERTO

Roma
AssoFondiPensione chiede di ripristinare la precedente interpretazione
La COVIP, con propria nota del 11 Febbraio 2009 a firma del nuovo Presidente, Antonio Finocchiaro, ha dato il seguente orientamento (risposta ad un quesito di un Fondo Pensione Aperto in merito alla destinazione dei flussi contributivi futuri a un altro Fondo Pensione) :
Un lavoratore aderente ad un fondo negoziale può interrompere il versamento della contribuzione in essere (TFR, contributo del lavoratore, contributo del datore di lavoro) e iniziare a versarla ad un Fondo Pensione Aperto (nel caso in cui sia stato stipulato un accordo aziendale che preveda l’adesione ad un Fondo Aperto) anche prima che siano trascorsi i tempi minimi di permanenza nel fondo negoziale (il D.Lgs 252/05 prevede che la “portabilità” della posizione previdenziale sia consentita, trascorsi due anni di permanenza nel fondo di provenienza). Tale orientamento, secondo la COVIP, si spiega con il fatto che il limite imposto dalla norma riguarderebbe lo stock accumulato presso la forma previdenziale di provenienza e non la contribuzione futura. Pertanto, nella fattispecie, un lavoratore potrebbe iniziare a versare la nuova contribuzione ad un Fondo Aperto, salvo trasferire allo stesso Fondo la posizione accumulata, non prima della scadenza dei due anni previsti dal 252.
ASSOFONDIPENSIONE (l’Associazione di rappresentanza dei Fondi Negoziali) e, singolarmente, diversi Fondi Negoziali, hanno fortemente criticato questo orientamento, chiedendo alla COVIP di ripristinare la precedente interpretazione, conforme allo spirito della norma primaria e alle posizioni espresse in passato dalla stessa Commissione di Vigilanza.
Infatti, secondo ASSOFONDIPENSIONE, se l’orientamento suddetto fosse mantenuto si accentuerebbe la competizione tra Fondi Negoziali e Fondi Aperti, non solo per accaparrarsi nuovi soci ma anche per sottrarre alla concorrenza lavoratori già iscritti. Questa situazione penalizzerebbe chiaramente i Fondi Negoziali ma anche gli stessi lavoratori, che potrebbero essere indotti a compiere scelte sbagliate sia in termini di linee di investimento (con perdite di rendimento) che di costi sopportati

Piero Baroni

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