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Cementificio rumoroso, a Firenze 120 posti a rischio

Cementificio rumoroso, a Firenze 120 posti a rischio

Greve in Chianti (Firenze)
120 lavoratori finiranno a casa senza stipendio da lunedì prossimo, non per le conseguenze della crisi, ma per uno sforamento dei limiti delle emissioni acustiche del loro stabilimento, che sorge praticamente in aperta campagna. E’ la paradossale vicenda del cementificio Sacci di Testi, nel comune di Greve in Chianti (Firenze), a cui l’Arpat, Agenzia regionale per l’ambiente e il territorio, ha messo i sigilli per eccesso di rumorosità dopo gli esposti presentati da alcuni comitati e associazioni ambientaliste. “Sullo sfondo – spiega Andrea Manetti, della Filca aziendale della Sacci – c’è la battaglia ingaggiata da comitati e ambientalisti contro le amministrazioni locali e la Provincia, per il progetto di realizzare nell’area inceneritore e nuovo polo energetico”. Una battaglia che rischia però di avere come danni collaterali la perdita dello stipendio per 120 persone. “Se la situazione non si sblocca in extremis – prosegue infatti Manetti – lunedì saremo tutti a casa senza stipendio, perché la cig non è prevista per simili casi. E’ assurdo, visto oltretutto che lo sforamento dei rumori è minimo e che l’azienda si è già impegnata a mettersi in regola entro il gennaio 2010 con i limiti previsti nel piano di zonizzazione del comune”. “E’ inaccettabile – commenta Riccardo Cerza, segretario generale Cisl di Firenze – che, mentre il mondo trema per la crisi, a Greve si mandino a casa 120 lavoratori diretti e si mettano a rischio altri 300 posti nell’indotto di un’azienda che ha lavoro. Per questo chiediamo alle realtà coinvolte, l’azienda, ma anche il comune, la Provincia e la Regione, di trovare una soluzione”.

Alberto Campaioli

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