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ARTICOLO 18, SOLUZIONE RAGIONEVOLE

ARTICOLO 18, SOLUZIONE RAGIONEVOLE

La riforma del lavoro è una “svolta storica per l’Italia”. Dopo l’accordo tra Governo e partiti, è un Monti esultante quello che presenta il ddl lavoro in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Le intese per le ultime modifiche al testo originale, in particolare sul capitolo licenziamenti economici, soddisfano Esecutivo, maggioranza e sindacato. “La questione che ci preoccupava di più – commenta Raffaele Bonanni – è stata definita in modo ragionevole. La raccomandazione fatta da noi al Presidente del Consiglio, che lui raccolse, di non far coincidere i licenziamenti economici con eventuali situazioni fraudolente delle aziende è stata chiarita”. In casi del genere, evidenzia il numero uno della Cisl, “ci sarà il reintegro“. Gli altri capitoli della riforma avevano già convinto Via Po, come ricorda Bonanni. “Ora – aggiunge il segretario generale – è venuto il momento di rasserenare il Paese, come chiede il Presidente della Repubblica, ma anche di risolvere i problemi dell’Italia”. Priorità, dunque, a interventi per “la crescita” e per ridurre “l’eccessivo peso fiscale”. Temi su cui la Cisl si mobiliterà nei prossimi giorni.

Per il via libera definitivo all’approdo del ddl in Parlamento è stata cruciale l’intesa tra Governo e partiti sui licenziamenti economici. Un’intesa nella direzione del modello tedesco. Per i licenziamenti economici sarà prevista un’indennità tra le 15 e le 27 mensilità. Il giudice, però, avrà il potere di valutare se la motivazione oggettiva esista davvero. Se non fosse così, scatterà il reintegro.
Sul nuovo accordo c’è la convergenza del mondo politico e di gran parte delle forze sociali. E Monti non sembra particolarmente disturbato dalle critiche in extremis di Abi, Alleanza Cooperative, Ania e Confindustria. Banche e imprese, infatti, attaccano, sostenendo che “piuttosto che una cattiva riforma, è meglio non fare alcuna riforma”. Ma il premier tira dritto annunciando l’approdo del ddl in Parlamento, dopo la firma del Colle. Grazie alla riforma, spiega Monti, avremo “un mercato in grado di contribuire alla creazione di occupazione e alla crescita sociale ed economica”. Inoltre, aggiunge il premier, “verrà contrastato il dualismo del mercato del lavoro italiano, favorendo l’instaurazione di rapporti più stabili e limitando la precarizzazione”.
Il ministro Fornero, dal canto suo, parla di una riforma che dà molti più vantaggi che svantaggi, soprattutto a livello macro, con quello che ha definito “un guadagno netto per la collettività”. Ovvero, “un mercato del lavoro capace di dare più occupazione“. Fornero sottolinea, inoltre, l’esigenza di arrivare ad una maggiore produttività del sistema nel suo complesso.
I tempi di approvazione del ddl, assicura il premier, saranno brevi. Anche perché il cammino verso la crescita è lungo. “Nessuna singola riforma può dare la svolta – ammonisce Monti -, ma l’insieme di quello che abbiamo introdotto in questi mesi è un pacchetto piuttosto importante per rilanciare l’Italia su basi stabili”.
Il Governo, infine, annuncia novità anche per la pubblica amministrazione. Anche per il pubblico impiego, infatti, ci sarà una riforma. Fornero osserva che “sarebbe stato per me preferibile che nel ddl ci fosse la delega sul riordino del pubblico impiego, ma il ministro Patroni Griffi ha detto ‘tu hai usato un periodo di dialogo con le parti sociali, io devo avere il mio dialogo con il sindacato'”. Per questo “lui ha promesso che, dopo aver consultato le parti sociali, avrebbe portato una proposta di delega che sostituisce l’attuale articolo 2” del ddl “che tratta dei rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione”.

(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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