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Appalti pubblici, Pelle: “Con nuovi strumenti su requisiti imprese più trasparenza e qualità del lavoro”

Appalti pubblici, Pelle: “Con nuovi strumenti su requisiti imprese più trasparenza e qualità del lavoro”

“Il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico rappresenta un primo fondamentale passo verso una trasparenza maggiore nel campo degli affidamenti pubblici, e va nella direzione di garantire una maggiore certezza nella qualità di chi esegue il lavoro. In particolare, questo sistema di verifica dei requisiti delle imprese partecipanti a bandi di gara è molto importante perché con la verifica per il tempo di esecuzione dell’opera, permette una garanzia e un monitoraggio per tutta la durata del contratto”. Lo dichiara il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Enzo Pelle, commentando l’esordio del FVOE, operativo da oggi”. Il Fascicolo – spiega Pelle – sostituisce il datato Avcpass e si inserisce nel contesto normativo voluto dal D.lgs. 50/2016 e dalla delibera conseguente, la numero 464 del luglio 2022, emanata dalla stessa Anac. L’e-procurement costituiva già un obiettivo delle Direttive UE del 2014 in materia di contratti pubblici, in quanto idoneo a ‘semplificare notevolmente la pubblicazione degli appalti, accrescere l’efficacia e la trasparenza delle procedure di appalto’, oltre che funzionale a consentire un forte aumento delle possibilità per gli tutti gli operatori economici, anche i più piccoli, ‘di partecipare a procedure d’appalto nell’ambito del mercato interno’, come si legge nel Considerando n.63 della Direttiva Ue numero 24 del 2014. Dal prossimo 15 novembre, dunque, il neo-sistema di controllo digitale diverrà obbligatorio per la partecipazione a tutte le gare pubbliche. La principale differenziazione strutturale del FVOE – aggiunge il segretario generale della Filca – risiede nel controllo non solo per la fase di aggiudicazione ma nella sua estensione anche alla fase esecutiva, consentendo alle stazioni appaltanti di monitorare il mantenimento dei requisiti di regolarità individuati dall’Anac. L’obiettivo dichiarato è di ottenere una quasi automazione nella verifica dei parametri garantendo, al contempo, la certezza del dato e velocizzando le tempistiche. I documenti che comporranno il fascicolo sono forniti dallo stesso operatore economico e affluiscono dagli Enti Certificatori e dalla Banca Dati Anac. Naturalmente, a questo scopo, anche il Bando Tipo per servizi e forniture, generato dall’Autorità, era stato digitalizzato ma non è ancora stato redatto il Bando tipo per la realizzazione di opere. Inoltre, questo sistema digitale dovrà anche connettersi alla previsione del Contratto Tipo che al momento è solo parte delle indicazioni della Legge Delega al Governo in materia di Contratti Pubblici. Sarà, dunque, fondamentale che l’intero impianto sia il più possibile interconnesso e digitalizzato per far in modo che il processo ottenga gli effetti auspicati. Proprio seguendo questo principio sarà fondamentale creare connessioni stabili con tutti gli attori del sistema di certificazione. Nelle costruzioni gli enti bilaterali sono fondamentali per certificare contribuzione, congruità e standard di formazione e sicurezza: basti pensare alle certificazioni previste dalla norma sul Durc On Line e dal recente DM 143/2021 sulla congruità della manodopera che stabilisce l’obbligatorietà del calcolo per tutti i lavori pubblici. È il momento, quindi, di instradare il mercato, attraverso questi strumenti digitali di certificazione, verso un sistema di qualificazione dell’operatore economico che possa tenere conto della storicità e anche della qualità del lavoro come base per una conseguente qualità del costruito. Le parti sociali, attori principali del sistema, sono gli interlocutori più sicuri per rendere possibile questa transizione: la qualificazione di una impresa può essere già da oggi certificata garantendo trasparenza e responsabilità sociale”, conclude Enzo Pelle.

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