
Questa mattina, nella cornice della Fiera “Carrara Marmotech”, è stato presentato ufficialmente il Comitato paritetico nazionale lapideo (Cpnl), costituito con la firma di rinnovo del contratto nazionale lapidei ed escavazione industria, sottoscritto un anno fa. All’evento erano presenti i vertici di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil nazionali, il presidente del Cpnl Tonini, imprenditore di Carrara, il vicepresidente Moulay El Akkioui, oltre ai rappresentanti di Assomarmomacchine e Anepla, che hanno sottoscritto un avviso comune che i parlamentari presenti consegneranno al Governo, con l’obiettivo di ottenere la costituzione di un tavolo interministeriale. Il fine è quello di trovare e ottenere delle misure utili a sostegno del settore e al suo sviluppo nel prossimo futuro.
“Credo sia veramente importante la costituzione di un ente bilaterale nel settore lapideo – ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl nazionale – che metta in primo piano, tra tante questioni e possibili soluzioni, la formazione professionale. Intanto è necessario sfatare la ‘diceria’ che la formazione sia utile più ai formatori che ai lavoratori che vengono formati. Poi va valorizzato il contributo obbligatorio dello 0,30% destinato ai fondi interprofessionali che solo le grandi aziende, purtroppo, riescono a utilizzare, sfruttando così il contributo delle piccole aziende, che avrebbero bisogno allo stesso modo di valorizzare di più il lavoro nella propria azienda. Bisogna recuperare quindi il valore del lavoro: non c’è altro modo di migliorarlo che migliorando la professionalità dei lavoratori. In fondo, non si può utilizzare la materia prima, le ‘nostre montagne’, dove si cavano la pietra e il marmo, senza darle quel valore aggiunto che solo il lavoro riesce a dare”.
A proposito dell’avviso comune Pesenti ha dichiarato che “i punti contenuti nel documento lo rendono in grado di

“Nel 2013 – ha ricordato il segretario nazionale della Filca Riccardo Gentile – l’Italia ha esportato 4,2 milioni di tonnellate di materiali lapidei, per un calore complessivo di più di 1.9 miliardi di euro, producendo un saldo commerciale di oltre 1,5, miliardi e registrando un saldo attivo di 2,4 miliardi. Ha affrontato e superato la crisi, con molte difficoltà e inevitabili perdite di posti di lavoro, meglio di altri settori del comparto dell’edilizia e dei materiali. Questo ci ha permesso di rinnovare un buon contratto. Oggi lavorano circa 63mila addetti nelle 11mila aziende dei comparti dell’estrazione, della lavorazione e degli inerti. Si tratta di un capitale umano qualificato ed importante, perché rappresenta il valore aggiunto della lavorazione del marmo e il protagonista del successo del marmo italiano nel mondo”, ha concluso Gentile.