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RICOSTRUZIONE VIADOTTO GENOVA, MACALE: “BENE LE INTEGRAZIONI AL PROTOCOLLO, NON ABBASSARE LA GUARDIA”

RICOSTRUZIONE VIADOTTO GENOVA, MACALE: “BENE LE INTEGRAZIONI AL PROTOCOLLO, NON ABBASSARE LA GUARDIA”

“Le integrazioni apportate al Protocollo d’intesa per la demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera dell’autostrada A10, a Genova, vanno nella direzione da noi auspicata. In particolare apprezziamo che il Commissario pubblichi periodicamente sul proprio sito web le notifiche preliminari di tutte le imprese operanti in cantiere, e valutiamo positivamente l’azione dello stesso Bucci sulle imprese per l’applicazione del contratto edile. È la dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dai sindacati e dal Commissario straordinario”. Lo dichiara Stefano Macale, segretario nazionale Filca-Cisl. “L’accordo – ricorda Macale – era stato firmato il 13 marzo scorso, mentre ieri è arrivata anche la firma di Ance e Ance Genova. Il testo prevede la verifica dell’applicazione del contratto degli edili per i lavoratori impiegati in cantiere, l’istituzione di un sistema informatizzato che controlla gli accessi al cantiere con informazioni sulle tipologie di contratto applicate, obblighi stringenti per la formazione, l’individuazione dei responsabili per la sicurezza per ogni cantiere e la fornitura dei dispositivi di protezione, grazie anche alla stretta collaborazione con gli enti bilaterali. Infine, a tutela della stabilità occupazionale e delle spettanze dei lavoratori, abbiamo stabilito regole importanti in tema di responsabilità solidale e di clausola sociale. Molto importante – prosegue Macale – l’opera di sensibilizzazione del Commissario sulle imprese che lavorano nel cantiere sul Polcevera in relazione all’utilizzo delle competenze dei locali Enti bilaterali, Cassa edile, Scuola Edile e Cpt, per quanto riguarda regolarità, formazione professionale e prevenzione infortunistica. Adesso – conclude il segretario nazionale della Filca – è necessario mettere subito in pratica quanto previsto dall’articolo 12 del Protocollo, vale a dire la creazione di un tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera, nell’ambito delle azioni rivolte a contrastare la criminalità organizzata”.

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