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MURGIA, 101 MILIONI DI EURO PER IL DISTRETTO DEL MOBILE IMBOTTITO

MURGIA, 101 MILIONI DI EURO PER IL DISTRETTO DEL MOBILE IMBOTTITO

Salotto Natuzzi
Una firma lungamente attesa e che finalmente è arrivata. Ieri, infatti, è stato sottoscritto l’Accordo di programma per il settore del mobile imbottito dell’area murgiana, a cavallo tra le regioni Puglia e Basilicata. L’accordo, della durata di 36 mesi, prevede risorse per 101 milioni di euro destinate alla “salvaguardia e al consolidamento delle imprese che operano nel settore del mobile imbottito, all’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e al sostegno al reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva”, come recita l’accordo.
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A siglarlo il sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti, i presidenti delle due regioni interessate, Nichi Vendola e Vito De Filippo, e un rappresentante di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Presente anche una folta delegazione sindacale: per la Cisl il segretario generale lucano, Nino Falotico ed il segretario regionale pugliese Enzo Balestra, e per la Filca il segretario generale pugliese Enzo Gallo e il segretario della Filca Basilicata Margherita Dell’Otto. “La firma dell’accordo consente di far tirare un bel sospiro di sollievo alle tre province interessate, Matera, Bari e Taranto, a centinaia di imprenditori e soprattutto a migliaia di lavoratori del settore, alle prese con una crisi senza precedenti”, ha dichiarato Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca. “Fino a pochi anni fa, infatti, il distretto poteva contare su circa 15mila addetti, per un fatturato di 2,2 miliardi di euro. Numeri ridotti a 5mila addetti e 700 milioni, con realtà consolidate in forte difficoltà come i Gruppi Natuzzi, Nicoletti e Calia”.
Sull’accordo c’è grande soddisfazione da parte dei sindacati di Puglia e Basilicata. In una nota Cgil, Cisl, Uil e Feneal, Filca e Fillea di Puglia sottolineano come l’accordo rappresenti “un primo significativo passo in avanti verso la reindustrializzazione di un’area che in questi anni ha conosciuto una profonda crisi sia in termini produttivi che in termini di riduzione dell’occupazione e di reddito per tante famiglie. L’accordo è positivo – sottolineano i sindacati – ma ha certamente bisogno di correzioni, già condivise in sede di assessorato regionale pugliese, che consentano ai lavoratori dell’area già collocati in Cassa integrazione o in mobilità di poter usufruire di ammortizzatori sociali previsti dall’art.27 del Decreto Sviluppo 2012 ma che ancora non hanno ricevuto dal governo la necessaria copertura finanziaria”.
Per i sindacati, inoltre, è “necessario garantire da parte di Governo e Regione, anche attraverso la nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020, il finanziamento di opere infrastrutturali materiali e immateriali indispensabili a qualsiasi area distrettuale come la dotazione di reti e di aree logistiche, utili a non appesantire, i costi di sistema delle imprese allocate in quell’area. Finanziamento che non è previsto dalla bozza di accordo”. Il testo sottoscritto, oltre allo stanziamento dei 101 milioni di euro (40 milioni dal Mise, 40 dalla Regione Puglia e 21 dalla Regione Basilicata), prevede anche la promozione di accordi con il sistema bancario per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese del Distretto e intese concordate con i sindacati sull’organizzazione del lavoro, che puntino al miglioramento delle performance produttive. Sull’attuazione dell’accordo vigilerà un Comitato di coordinamento costituito ad hoc.

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