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LEGNO, QUELLE POLVERI CHE UCCIDONO…

LEGNO, QUELLE POLVERI CHE UCCIDONO…

Neoplasie del naso e dei seni paranasali, allergie, rinite, laringite, asma, bronchite cronica, irritazione oculare, dermatiti, cefalea, congiuntivite. Sono solo alcune delle patologie alle quali sono esposti i lavoratori che inalano polveri di legno, attività professionale che dall’aprile del 2000 è stata inserita tra quelle a rischio cancerogeno e che dai dati Inail del maggio 2011 risulta essere al terzo posto delle attività più rischiose. La realizzazione di un progetto europeo tra sindacati ed imprenditori per prevenire l’esposizione alle polveri della lavorazione del legno è il tema del seminario organizzato dalla Europan Federation of Building and Woodworkers (Efbww), la Federazione europea dei lavoratori delle costruzioni e del legno, presieduta dal segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti, e dalla European Confederation of woodworking Industries (Cei-Bois) l’organizzazione europea delle aziende del legno.  L’iniziativa si terrà venerdì 5 luglio a Firenze, presso la Sala Luca Giordano (Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 1).
Il progetto, realizzato con il sostegno finanziario della Commissione Europea, sarà l’occasione per mettere a confronto esperienze, ricerche sanitarie, progetti per arrivare alla costruzione dell’accordo “Meno polvere”, iniziato già da alcuni mesi. Alla giornata di studio, cui collaborerà anche la Regione Toscana, interverranno Philip Buisseret, curatore del progetto, Rolf Gehring, responsabile della salute e sicurezza in Efbww, Wim Tiessink, che parlerà dell’esperienza in Olanda, Omar Dregoli di Federlegno/Arredo e medici delle varie Asl della Toscana. Per il sindacato italiano, oltre ai segretari nazionali di Filca, Paolo Acciai, Fillea, Marinella Meschieri, Feneal, Fabrizio Pascucci, parteciperà una rappresentanza delle Rsu. “Si tratta di un risultato molto importante – dichiara Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl e responsabile del settore – che ha visto la nostra Federazione lavorare in ambito europeo nel settore legno per costruire piattaforme comuni su temi che hanno problematiche generali. Quello delle polveri del legno, per esempio, è un problema che riguarda tutti i lavoratori del settore, europei e non”.
“Da tempo – prosegue Acciai – insistiamo anche perché si affrontino comunemente parti che riguardano i diritti e le tutele e gli inquadramenti professionali, oltre alla Responsabilità Sociale d’Impresa, quale nuova linfa per relazioni sindacali moderne ed avanzate. L’obiettivo è arrivare ad una piattaforma comune da presentare in tutte le nazioni nei tavoli dei rinnovi contrattuali almeno per la cosiddetta ‘parte comune’ dei contratti. Sarà interessante – conclude il segretario nazionale della Filca – avere anche l’autorevole opinione di Federlegno/Arredo, l’associazione che raggruppa le aziende del settore in Italia, che da tempo realizza pregevoli lavori sulle polveri e report di sostenibilità ambientale. Cose che chiediamo nel tavolo contrattuale ma con scarsi risultati, speriamo in un cambiamento di rotta”. In una ricerca ad hoc, dal titolo “Esposizione lavorativa a polveri di legno”, l’Inail ha evidenziato come in relazione alle conclusioni della Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) l’Unione Europea già nel 1999 ha stabilito un “valore limite di esposizione a polveri di legno dure pari a 5 mg/metro cubo, ponderato sul periodo di otto ore lavorative”. E se a tale limite si sono conformati gli Stati membri dell’Unione Europea, in diversi paesi sono stati adottati limiti ancora più bassi (ad esempio in Francia e Germania).

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