Sicurezza, solidarietà, responsabilità, partecipazione, lavoro, sostenibilità ambientale: sono alcune delle priorità indicate dagli oltre 450 partecipanti all’evento online “Tutto come prima? Parole e idee per disegnare il futuro”, organizzato dalla Filca-Cisl nazionale. All’evento, realizzato sulla piattaforma Zoom, sono intervenuti tra gli altri i segretari generali Annamaria Furlan (Cisl) e Franco Turri (Filca), Andrea Di Stefano, direttore della Rivista Valori, Ivo Lizzola, professore di Pedagogia Sociale e della Marginalità dell’Università di Bergamo, Giuseppe Lupo, già Presidente e Consigliere Regionale dell’Assemblea Siciliana, Pierluigi Vaj, Medico della Croce Rossa Italiana, Comitato di Bergamo. Il coordinamento dei lavori è stato affidato a Roberto Scotti e Roberta Villa (Scuola di Formazione “Pino Virgilio”).
Tantissimi gli spunti emersi nel corso dell’iniziativa, che è stata preceduta dalla formazione di 20 aule “virtuali” nelle quali i partecipanti, grazie ai ‘facilitatori’, hanno potuto confrontarsi, fare riflessioni, offrire idee e condividere buone pratiche sul particolare momento storico che stiamo vivendo, tra post-quarantena e difficoltà nel mondo del lavoro.
Dopo i consigli pratici del dottor Vaj sulle disposizioni anti-contagio da osservare sui luoghi di lavoro, già molto apprezzati nel corso
“La pandemia – ha detto Di Stefano – è un’opportunità per ripensare il modello economico. Anche nel 2008/2009 i sindacati e molti attori della società civile
Lupo ha invece parlato dell’impegno della politica verso un nuovo modello di sviluppo: “Questo evento socio-economico ha cambiato le nostre vite – ha affermato – e ha dimostrato che è necessario un cambiamento delle istituzioni, una maggiore coesione sociale, e che bisogna mettere al centro il bene comune. L’Europa – ha dichiarato Lupo a poche ore dall’annuncio dello stanziamento di 750 miliardi da parte dell’Ue, dei quali 172 destinati all’Italia – continua a svolgere un ruolo centrale, di fondamentale importanza. E lo dimostrano le decisioni prese proprio oggi. Ma per essere più efficienti bisogna velocizzare e semplificare la burocrazia, rivedere i ruoli delle Regioni, fare una grande riforma fiscale”.
Le conclusioni sono state affidate ad Annamaria Furlan: “Alcune cose devono essere cambiate in modo radicale: durante la pandemia, per esempio, abbiamo scoperto lo stato della nostra sanità. È il risultato dei tagli fatti per almeno 15 anni da ogni finanziaria sia dei posti letto negli ospedali, in modo particolare per la terapia intensiva, che per l’organico. Il distanziamento fisico a cui siamo stati obbligati – ha dichiarato – è diventato nell’indifferenza totale un distanziamento sociale. La domanda è come si riesce a mantenere la vicinanza sociale anche in un periodo obbligatorio di distanziamento fisico”. Poi la segretaria generale della Cisl si è soffermata sui temi del lavoro: “Bisogna recuperare il senso di appartenenza di una comunità che cresce attraverso il lavoro, che è il vero e unico antidoto per un virus che si è radicato nelle società occidentali e anche nel nostro
“Non è detto che il cambiamento sarà in meglio- ha sottolineato Annamaria Furlan – è una sfida tutta da conquistare. E se non riusciamo a trovare un modo per stare insieme la frattura tra le generazioni sarà ancora più forte. Bisogna fare delle scelte, che non sono per nulla facili: sulla previdenza, sul contratto, sulle certezze che noi siamo convinti di avere, e penso ai tanti giovani disoccupati o che sono costretti ad abbandonare il sud nell’indifferenza generale”.
“Il tema della partecipazione del lavoratore – ha detto la segretaria generale della Cisl – ha appassionato solo noi, a partire dall’utilizzo dei fondi che potrebbero essere elementi importanti per il rafforzamento delle imprese in termini partecipativi. Non abbiamo bisogno di tanti rimpianti del passato, molte cose non sono da rimpiangere. Cambiare paradigma vuol dire definire in modo diverso le priorità, anche per colmare gli errori drammatici che sono stati fatti”.
“La grande sfida della Cisl è creare le basi di un futuro migliore rispetto al presente che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto con questi paradigmi distorsivi per tanti anni. Ci aspetta molto lavoro ma anche tanta soddisfazione: quella di poter contribuire con le nostre idee e con le nostre proposte. C’è il senso del servizio, di come io mi sento utile e di come il sindacato oggi può interpretare i bisogni, le paure, le aspettative dei lavoratori e farli diventare una proposta collettiva che fa stare insieme giovani e anziani, uomini e donne, chi ha un lavoro stabile, chi precario, e chi il lavoro non ce l’ha. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno – ha concluso – e far sentire sempre ai lavoratori la nostra presenza, la nostra vicinanza”.