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ISTAT, IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E’ AL 34,3%

ISTAT, IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E’ AL 34,3%

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a giugno è al 34,3%, in diminuzione di un punto percentuale su maggio. Lo rileva l’Istat (dati destagionalizzati e a stime provvisorie) aggiungendo che tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 608 mila. I giovani disoccupati rappresentano il 10,1% della popolazione di questa fascia d’età.
Se la disoccupazione giovanile è in discesa su maggio, non è così su giugno 2011: in termini tendenziali segna un deciso aumento, pari a 6,6 punti percentuali. Guardando alle differenze di genere, il tasso di disoccupazione maschile sale di 0,3 punti su maggio, portandosi al 10%; anche quello femminile segna un rialzo di 0,3 punti e si attesta al 12%. Nel confronto tendenziale il tasso di disoccupazione maschile sale di 2,9 punti percentuali e quello femminile di 2,5 punti.
I dati Istat ed Eurostat sulle forze lavoro “mostrano una situazione occupazionale sempre più difficile, in Italia erano circa dieci anni che il tasso di disoccupazione non giungeva quasi all’11%” e “ci avviciniamo pericolosamente alla soglia di tre milioni di disoccupati.  È quanto afferma in una nota il segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini. “Si conferma molto elevata la disoccupazione giovanile, spiega, e, in particolare, nell’ultimo mese, si riscontra un pessimo dato per quel che riguarda l’occupazione femminile, diminuita cinque volte tanto rispetto a quella maschile”. Per il sindacalista “la riforma del mercato del lavoro sta muovendo i primi passi ed è presto per valutarne gli effetti, ma questi dati ci dimostrano come sia stato fondamentale salvaguardare il nostro sistema di ammortizzatori sociali, in particolare l’istituto della cassa integrazione, strumento che ha costituito un argine decisivo per evitare il raggiungimento di tassi di disoccupazione ancora più elevati”.
Ma secondo Santini “tutto ciò non basta se non si ridistribuirà il carico fiscale a tutela dei redditi più bassi e delle famiglie e non si attueranno politiche di rilancio degli investimenti». A confronto con giugno 2011 il numero di occupati mostra invece una lieve crescita (+11 mila unità). Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in diminuzione nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e stabile in termini tendenziali.

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