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GELA, AFFONDO DEI SINDACATI EDILI CONTRO CROCETTA E MESSINESE: “NESSUN IMPEGNO PER LA CITTÀ”

GELA, AFFONDO DEI SINDACATI EDILI CONTRO CROCETTA E MESSINESE: “NESSUN IMPEGNO PER LA CITTÀ”

Comunicato stampa di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil di Caltanissetta.  
Gela si è arenata come il suo porto quasi secolare. Manca solo la nebbia delle montagne, ma poco ci manca perché la città è giunta ai titoli di coda. La politica deve fare la sua parte, le parole devono essere supportate dai fatti. Cosa succede? Il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta annuncia la sua parabola di milioni di euro come il miracolo evocato dal Vangelo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ridisegnando una città presente solo nella sua fantasia: il tessuto economico, in realtà, è ridotto allo stremo. I soldi sembrano arrivare da un giorno all’altro, ma il salvadanaio è ancora vuoto.
Il sindaco Domenico Messinese sembra essere attraversato da un sogno tutto suo. Non siamo avvezzi alla polemica, corre l’obbligo di circoscrivere il perimetro del ragionamento nella sua vera dimensione. La posa della prima pietra riguardante i cantieri discendenti dal Patto per la Sicilia sono un annuncio perpetuo ma, ad oggi, non si intravede alcun risultato concreto. Per ridare fiato alla manodopera locale le Federazioni del settore edile hanno proposto alla giunta municipale nella persona del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano, la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che, nel rispetto della legislazione vigente, possa consentire l’impiego di lavoratori edili di Gela.
L’obiettivo è quello di rispondere concretamente alle richieste che provengono dalla moltitudine di lavoratori ridotti sul lastrico insieme alle loro famiglie. Non vuole essere la soluzione a tutti i problemi, per carità. E’ soltanto il tentativo concreto di rispondere alla crisi del settore e ai tanti lavoratori edili costretti a subire gli effetti devastanti di una crisi senza precedenti. L’incontro si è tenuto il 3 gennaio scorso. Da quel giorno ad oggi siamo in attesa di una convocazione che non è mai arrivata. Il territorio ha bisogno di rialzare la testa perché non può continuare a sopportare l’immobilismo della politica: devono essere accelerate tutte le procedure necessarie per il rilascio di tutte le autorizzazioni.
Occorre uno sforzo concreto, senza precedenti per accendere una nuova alleanza sociale capace di muoversi attorno a obiettivi condivisi dove la politica è chiamata ad alzare il livello di attenzione verso una città depredata che non soffre solamente la crisi della fabbrica. Cè tutto un sistema in caduta libera. E’ calato il sipario sul settore delle costruzioni. E’ notte fonda per l’edilizia della provincia perché in questi anni la crisi è stata come il tornado che ha spazzato via in maniera impietosa aziende e lavoratori.  La classe dirigente deve cambiare soprattutto mentalità e parlare di obiettivi condivisi come infrastrutture, edilizia scolastica, riqualificazione dei centri urbani, prevenzione del territorio, edilizia ecosostenibile: sono questi gli ingredienti necessari per fare ripartire il settore delle costruzioni che non può rimanere vincolato ad unedilizia privata di vecchio stampo, giunta al capolinea.
Lanciamo una proposta al Comune: se necessita di liberi professionisti per la redazione dei progetti si rivolga agli ordini professionali, gratuitamente. Non è una provocazione, ma una proposta concreta per rendere i progetti cantierabili.

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