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FERRETTI, UN’ORA DI SCIOPERO CONTRO LE ESTERNALIZZAZIONI

FERRETTI, UN’ORA DI SCIOPERO CONTRO LE ESTERNALIZZAZIONI

Venerdì 21 luglio i 1.100 dipendenti dei 6 stabilimenti del Gruppo Ferretti incroceranno le braccia per un’ora, a seguito della decisione del Coordinamento delle Rsu e dei sindacati di proclamare lo sciopero. La mobilitazione è la risposta di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil a quanto emerso nel corso dell’ incontro avuto nei giorni scorsi con la direzione aziendale, e in cui quest’ultima ha dato risposte negative su tutti i punti della Piattaforma per il rinnovo dell’ Integrativo Aziendale di gruppo.
“Lo sciopero – hanno spiegato i sindacati in una nota – è a sostegno della vertenza ed in particolare contro le esternalizzazioni delle lavorazioni e la giungla di appalti che oggi sono presenti in alcuni stabilimenti, a sostegno del contratto nazionale e per l’applicazione del contratto del legno nel perimetro Ferretti”. C’è delusione, dunque, in casa sindacale, per la risposta di Ferretti alle proposte inserite nella piattaforma per la contrattazione di secondo livello, e che ha nella formazione, nella organizzazione del lavoro, nella partecipazione dei lavoratori, nel benessere organizzativo, nella sicurezza, nelle pari opportunità e nell’innovazione i suoi pilastri.
“La nostra priorità – spiega Salvatore Federico, segretario nazionale della Filca – è quella di consolidare le relazioni sindacali esistenti, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’impianto della contrattazione di secondo livello. La nostra proposta è quella di avviare un sistema regolato di informazioni periodiche, da attuarsi con le segreterie nazionali, le organizzazioni sindacali territoriali, insieme al coordinamento degli Rsu di ogni unità produttiva. Ai vertici del Gruppo non sfuggirà che le buone relazioni sindacali sono il valore aggiunto della produttività, e spiace registrare la chiusura della Ferretti dinanzi alle nostre proposte”. Nella piattaforma c’è grande attenzione alla valorizzazione e al contenuto professionale delle risorse umane, per le quali si chiedono specifici percorsi formativi, in particolare sull’organizzazione del lavoro, sulla sicurezza, sulla introduzione di nuove tecnologie, ed una informazione preventiva sui programmi.
“Alla Ferretti – spiega Federico – chiederemo di mettere in pratica quanto previsto dal contratto nazionale del dicembre 2016 sul benessere organizzativo. Un aumento della tutela e della salute fisica e psichica dei lavoratori porta inevitabilmente anche ad un aumento dei risultati produttivi”. La sicurezza è un altro tema molto caro ai sindacati: “Oltre alla formazione – spiega il segretario nazionale della Filca – chiediamo che agli Rls venga messa a disposizione la documentazione su ambiente e sicurezza, come il documento di valutazione dei rischi, le misure generali di tutela, ecc. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro – prosegue il sindacalista – vogliamo che siano attivati almeno 50 contratti di lavoro a tempo indeterminato, per riequilibrare il rapporto tra manodopera diretta e quella fornita dai terzisti”. Le altre richieste sono un ticket fino a 7 euro per i lavoratori impossibilitati a fruire del servizio mensa, l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, un maggiore stanziamento di risorse destinate agli investimenti in innovazione di processo e di prodotto e per l’adeguamento funzionale degli impianti. “I lavoratori – aggiunge Federico – devono poter essere favoriti nel caso chiedano di trasformare l’orario di lavoro da tempi pieno a parziale. La flessibilità deve avere una maggiorazione dall’attuale 40% al 50%, e il trattamento per la trasferta deve essere aumentato del 15%”.
Infine il welfare e la parte economica: “Nella piattaforma – spiega Federico – chiediamo un aumento dello 0,50% del contributo a carico dell’azienda per gli associati al Fondo Arco, ed un aumento di 5 euro per la sanità integrativa. Per il premio di risultato, invece, proponiamo un aumento, preso come base il bilancio 2016, della percentuale sull’utile netto del 14% per il 2018, del 16% per il 2019 e del 19% per il 2020. Infine si chiede di introdurre un’ulteriore fascia nel Premio fedeltà che dal 28esimo anno di anzianità aziendale porti un premio pari a 1.400 euro”, conclude il segretario nazionale della Filca. Proposte che al momento sono state rispedite al mittente.
 

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