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“IL GOVERNO CHIARISCA LA SUA POSIZIONE SUGLI ESODATI”

“IL GOVERNO CHIARISCA LA SUA POSIZIONE SUGLI ESODATI”

Il governo chiarisca la sua posizione sugli esodati, non puo’ piu’ tergiversare, ricorrendo giochetti del tipo accordi fatti in sede governativa costringendo i cittadini a fare ricorsi in sede giudiziaria”. E’ quanto ha dichiarato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, intervenuto oggi al presidio Cgil Cisl Uil a piazza del Pantheon per sostenere la causa degli esodati. ”I lavoratori sono stati presi per il naso. Noi continueremo la nostra battaglia” e ha ricordato che con la salvaguardia di ulteriori 55 mila lavoratori ”un primo risultato” e’ stato ottenuto. ”Il governo finora -continua Bonanni- si rifiuta di confrontarsi su un tema cosi’ denso di significato. Il sindacato proseguirà nel suo intento. Quello che salva il Paese e’ il patto tra governo centrale e locale, tra imprenditori e lavoratori. Monti deve capire che senza patti c’e’ speculazione e recessione. E non esiste la possibilita’ che un governo faccia iniziative dirigistiche come se fosse infallibile. I disastri di questi mesi -ha aggiunto Bonanni- lo dimostrano. Serve la costruzione di un nuovo clima”.
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Per quanto rigurda poi lo sciopero degli statali annunciato per fine settembre, Bonanni ha aggiunto che la Cisl deciderà se aderire con Cgil e Uil dopo l’incontro di lunedì con il ministro della Funzionepubblica, Filippo Patroni Griffi. “Decideremo cosa fare dopo l’incontro con Patroni Griffi lunedì” ha concluso Bonanni spiegando che intanto la Cisl è mobilitata con le categorie nei territori.
Alla mobilitazione era anche presente una folta delegazione della Filca-Cisl, guidata dal segretario generale Domenico Pesenti: “La vicenda degli esodati, il cui numero preciso ancora non è dato conoscere, è una delle conseguenze immediate provocate dalla riforma delle pensioni. Una situazione incresciosa, perché lascia nell’incertezza centinaia di migliaia di famiglie, e che necessita di un intervento serio e riparatore. La vicenda degli esodati, però, è solo il primo atto del vero dramma provocato dalla riforma e che avrà i propri effetti tra qualche anno: i lavoratori, le diverse centinaia di migliaia di lavoratori impiegati in lavori faticosi e usuranti che a seguito della riforma delle pensioni vedono allontanarsi drammaticamente l’età pensionabile, e sono costretti a continuare a lavorare in condizioni di precarietà, di scarsa retribuzione e senza nessuna prospettiva per un futuro lavorativo migliore”.
“Ecco perché – ha aggiunto Pesenti – è necessario iniziare subito a ridiscutere il tema del collegamento dell’età pensionabile con il tipo di lavoro svolto e con il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali esistenti. Non tener conto dell’insieme delle tutele sociali e previdenziali vuol dire non rispondere alle più elementari regole di giustizia sociale e di democrazia, e provocherà un dramma sociale di dimensioni vastissime”, ha concluso il segretario generale della Filca.

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