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TOSCANA, APPELLO DI CISL E FILCA: “FERMARE LA STRAGE NELLE CAVE SI PUO’ E SI DEVE”

TOSCANA, APPELLO DI CISL E FILCA: “FERMARE LA STRAGE NELLE CAVE SI PUO’ E SI DEVE”

“Aprire urgentemente un tavolo regionale sulla sicurezza sul lavoro, perché fermare la strage sul lavoro si può e si deve”. E’ la richiesta che il segretario generale aggiunto Cisl Toscana, Ciro Recce, rivolge alla Regione Toscana, nel giorno dello sciopero di otto ore del settore lapideo nelle province di Lucca e Massa Carrara, proclamato dopo l’incidente mortale verificatosi ieri in una cava sul monte Corchia, nel comune di Stazzema. La Cisl, insieme alla Filca (la categoria dei lavoratori edili), rilancia le proposte avanzate da tempo per il settore lapideo: ‘patente a punti’ per le imprese virtuose, formazione per i lavoratori, giro di vite sul rispetto delle misure di sicurezza, creazione di una filiera del marmo, pensione anticipata per gli addetti del settore. “Negli ultimi anni nelle cave tra le due province, è una strage -dice Simona Riccio, segretaria Filca-Cisl Toscana-. Uno dei problemi è sicuramente rappresentato dall’invecchiamento della forza lavoro (l’età media dei lavoratori è sopra i 50 anni!), unita alla presenza di macchinari sempre più veloci: le nostre richieste mirano a permettere l’anticipo pensionistico per i lavoratori più anziani, consentendo così l’ingresso di giovani motivati e con una adeguata formazione legata alla sicurezza. La ‘patente a punti’, inoltre, escluderebbe dal mercato le realtà nelle quali si verificano più incidenti, premiando così le aziende virtuose. Chiediamo inoltre alle istituzioni preposte una verifica attenta e puntualedel rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro, e riteniamo che siano necessarie la formazione continua per i lavoratori, la presenza di responsabili della produzione e della sicurezza per ogni cava e non solo di bacino, la valutazione caso per caso del rilascio o della proroga delle concessioni, valutando la presenza di imprese con requisiti giuridici e patrimoniali adatti. Infine ci vogliono garanzie che le lavorazioni del marmo in filiera siano operate nel distretto locale. È solo intervenendo con decisione e determinatezza che sarà possibile assicurare agli addetti delle cave un lavoro sicuro e dignitoso.” “E’ per questo motivo che oggi il settore si fermerà per 8 ore – conclude Riccio – anche in segno di cordoglio per la scomparsa del lavoratore e per chiedere interventi rapidi ed efficaci. Non è la prima volta che ricorriamo allo sciopero, lo riteniamo un gesto di rispetto nei confronti della vittima; vogliamo che sulla vicenda restino accesi i riflettori e pretendiamo che si parli di sicurezza sul lavoro sempre, non soltanto quando ci sono le disgrazie.”

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