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Superbonus, Pelle: “Il bicchiere è mezzo vuoto, le agevolazioni siano permanenti per le fasce più deboli”

Superbonus, Pelle: “Il bicchiere è mezzo vuoto, le agevolazioni siano permanenti per le fasce più deboli”

“Sembra che il Superbonus stia riuscendo finalmente a superare le difficoltà di una normativa complessa e difficile. L’agevolazione del 110% sta cominciando a produrre i primi effetti positivi, ma a nostro avviso si tratta di una partita ancora tutta da giocare. Ci sono diverse questioni che impediscono a questo provvedimento legislativo di espletare le sue potenzialità e di rappresentare davvero uno strumento per migliorare la vita delle persone, aiutare l’ambiente e rilanciare il settore delle costruzioni. Insomma, il bicchiere è ancora mezzo vuoto”. Lo ha dichiarato Enzo Pelle, segretario generale aggiunto della Filca-Cisl nazionale.
“Ad oggi l’importo degli interventi già pagato è inferiore al miliardo di euro. Le domande valide sono 11 mila, delle quali meno del 10% interessa i condomìni, più della metà gli edifici unifamiliari. Solo 180 Iacp hanno avuto accesso alla detrazione fiscale. È la conferma che le procedure complesse e farraginose stanno comportando fortissimi rallentamenti. Il Superbonus resta il miglior investimento per migliorare le periferie urbane e restituire qualità e sostenibilità ai quartieri. Ecco perché gli incentivi devono essere utilizzati da chi ha realmente più bisogno di interventi per il risparmio energetico/economico, vale a dire le fasce più deboli. Per queste ultime la distribuzione delle risorse deve essere più equa, rendendo il Superbonus permanente, sempre valido. L’iter burocratico per ottenere il Superbonus è più complicato rispetto a quello generalmente richiesto per usufruire degli altri bonus in vigore, e non dimentichiamo che la normativa ha operato durante l’emergenza sanitaria, che ha aggravato le difficoltà di attuazione. A queste si aggiunge un’amministrazione pubblica carente di personale che, tranne in rari casi, sta avviando adesso la digitalizzazione. L’impegno politico di finanziare l’incentivo edilizio del 110% anche per il 2023, inoltre, non garantisce le certezze di cui hanno bisogno quanti operano nel settore delle costruzioni per programmare il proprio futuro lavorativo. La proroga è necessaria anche per ridurre l’effetto iperbole sulla filiera dell’edilizia che sta producendo un forte rincaro dei materiali da costruzione, a  cui si aggiunge anche la difficoltà delle aziende, collegate al settore, a reperire le materie prime; effetti dovuti anche e soprattutto allo stato di emergenza pandemica a livello mondiale”.
“Questo incentivo – prosegue Pelle – incrementando la sostenibilità degli edifici, favorisce anche la trasformazione del settore delle costruzioni verso la green economy. Tutto ciò crea un processo virtuoso che abbatterà l’impronta di carbonio degli edifici e renderà più salubri e vivibili le nostre città. Inoltre avvia anche nuovi percorsi professionali per le maestranze che operano nel settore delle costruzioni. L’emergenza sanitaria, che ha colpito duramente le costruzioni, ci conferma che è indispensabile calibrare i provvedimenti con la massima condivisione di tutti gli attori sociali. Soltanto in questo modo – conclude il segretario generale aggiunto della Filca – tutti partecipano al cambiamento di paradigma determinato da questi investimenti, ottenendone benefici importanti”.

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