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SALONE DEL MOBILE, LA FILCA SI INTERROGA SUL FUTURO DEL SETTORE

SALONE DEL MOBILE, LA FILCA SI INTERROGA SUL FUTURO DEL SETTORE

“La Marcegaglia è in ritardo per il pesce d’aprile e comunque non fa ridere nessuno, in un momento come questo dove le aziende chiudono e licenziano i lavoratori simbolo del made in Italy”. A muso duro il segretario regionale della Filca Cisl lombardia, Battista Villa, in visita al Salone del Mobile di Milano, ha commentato le dichiarazioni del Presidente di Confindustria. “Si chiedono incentivi ma non si sostengono le iniziative comuni, tra sindacato e imprese, per la flessibilità, per la ricerca, per la tutela dell’ambiente”, sostiene Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca. “Il Salone del Mobile ha chiuso i battenti, confermando la grande qualità della creatività e della fattura italiana nel settore, mentre la Marcegaglia chiede incentivi per le imprese, a pioggia, come in una nuova stagione assistenzialista senza regole: prima di parlare di federalismo fiscale serve parlare di federalismo produttivo e di responsabilità sociale delle imprese lombarde”, continua Villa, lanciando l’allarme licenziamenti in molti distretti lombardi. “Il Presidente Formigoni si crede ancora in campagna elettorale e ricorre alla grande retorica della distrazione romana. Non basta chiedere a Berlusconi incentivi per le imprese se non si impone responsabilità agli imprenditori brianzoli o bergamaschi, che piangono oggi la crisi e fino a ieri incassavano utili da capogiro: se vogliono i soldi di Roma allora non chiudano gli stabilimenti storici per andare a speculare sulla manodopera inadeguata in Romania o in Cina”, conclude Villa. “Vorremmo sapere qual è la politica fiscale di vantaggio promessa in campagna elettorale a destra e a manca a tutte le imprese, qual è la strategia di promozione per il distretto del mobile d’alta qualità della Brianza, qual è la strategia di Formigoni e della Marcegaglia per l’abbattimento della soglia di accesso al credito per i lavoratori delle imprese mobiliere in crisi. Infine vorremmo sapere se Formigoni conosce i punti che come sindacato vengano inseriti nel nuovo contratto di lavoro nel settore e se per lui federalismo fiscale significhi assistenza ai padroni che scappano”.

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