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RDB, DOPO L’INCONTRO RESTANO LE INCOGNITE PER GLI OLTRE 800 DIPENDENTI

RDB, DOPO L’INCONTRO RESTANO LE INCOGNITE PER GLI OLTRE 800 DIPENDENTI

Oggi si è svolto l’incontro programmato dal Ministero del Lavoro per la gestione amministrativa della procedura di mobilità aperta da RDB SpA il 4 aprile. Nel corso di queste ultime settimane sono mutati gli scenari nel primo gruppo italiano del settore dei prefabbricati e dei materiali da costruzione. Per gli oltre ottocento dipendenti, dopo la decisione del CdA dello scorso 26 giugno di chiedere l’amministrazione straordinaria (legge Prodi-bis del 1999), il mese di luglio si apre con molte incognite.
Il primo problema sta nei tempi: la scorsa settimana l’azienda ha “portato i libri in tribunale”, il tribunale non ha ancora incaricato il giudice delegato che dovrà seguire l’iter relativo, verificare i presupposti e richiedere la nomina dell’eventuale commissario da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Allo stesso tempo, però, ci sono una procedura di mobilità per il licenziamento di 275 persone ancora “in piedi”(nonostante le sollecitazioni delle OO.SS. a ritirarla) e una CIGS che scade il 31 luglio. Cigs che, tra l’altro, è stata richiesta solo per una parte degli stabilimenti e “copre” circa quattrocento addetti.
Allo stato attuale, però, la produzione è stata fermata in tutti gli stabilimenti e i lavoratori sono praticamente “sospesi”. Si lavora ancora e soltanto alle RDB Terrecotte (Piacenza) e alla RDB Hebel (Napoli) ma solo fino a quando arriverà il commissario in RDB spa, il quale probabilmente estenderà l’Amministrazione Straordinaria anche a queste due “controllate”.
Quale futuro aspetta i lavoratori ad agosto? Il Ministero del Lavoro ha chiesto di potersi riaggiornare al 19 luglio, quando probabilmente il Tribunale di Piacenza avrà verificato lo stato di insolvenza e con questo si realizzeranno le condizioni per avere maggiori certezze di utilizzo degli ammortizzatori sociali per i mesi succesivi, tra i quali “l’ultima spiaggia” è rappresentata dalla Cassa Integrazione in deroga.
La decisione di chiedere il commissariamento sulla base della Prodi-bis da parte del CdA è l’ennesimo atto che allunga i tempi, e rende ancora più difficile il salvataggio di questo gruppo: l’amministrazione straordinaria deve servire principalmente per trovare le modalità più rapide per salvare la capacità produttiva residua e per mantenere le quote di mercato, però i tempi richiesti per la nomina del commissario ministeriale sono lunghi, e rischiano di far saltare queste speranze. Ci auguriamo che il MiSE riesca a nominare il responsabile in tempi brevissimi.

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