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PRODUTTIVITA’, L’ULTIMA OCCASIONE

PRODUTTIVITA’, L’ULTIMA OCCASIONE

Le associazioni delle imprese sono al lavoro per presentare ai sindacati, entro oggi, una nuova proposta di accordo sul tema della produttività. Dopo quattro ore ad un tavolo, questa notte la battuta di arresto: il confronto tra le parti sociali prosegue ma le distanze sono evidenti.
Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, se le imprese risponderanno positivamente alle richieste dei sindacati sul tema della produttività, la Cisl “sarà sicuramente d’accordo, perchè non vuole perdere le risorse messe in campo dal Governo”. “Mi sembra importante – ha aggiunto – che tutti gli imprenditori si siano messi d’accordo tra di loro, accettando l’intesa che già avevamo raggiunto con Confindustria” lo scorso 17 ottobre. È importante, ha ribadito, “per non perdere 1,6 miliardi di risorse che possono servire per abbassare le tasse” con sconti fiscali sul salario di produttività.
Nell’incontro di ieri sera, ha spiegato Bonanni, “abbiamo posto dei problemi di revisione di alcune parti del documento presentato dalle imprese”, che si sono impegnate a ripresentarlo oggi con una nuova formulazione. “Se troverò le cose che abbiamo chiesto io sarò sicuramente d’accordo”, ha concluso il segretario generale della Cisl.  Dal fronte delle cinque associazioni di imprese al tavolo (Confindustria, Abi, Ania, rete Imprese e Alleanza delle cooperative), di cui si è fatto portavoce il leader degli industriali Giorgio Squinzi, c’è fiducia, c’è la disponibilità a trattare ma anche paletti: “I sindacati ci hanno fatto delle proposte, alcune le condividiamo e le abbiamo recepite, altre non le condividiamo e non le recepiremo”, e comunque, ha sottolineato Squinzi, “non siamo disposti a stravolgere il senso della nostra posizione”.
“Siamo molto lontani”, aveva sottolineto questa notte, al termine della riunione, la leader della Cgil Susanna Camusso, spiegando che le proposte arrivate dai sindacati non erano state accolte. In realtà non è andata proprio così. Certo è che il primo stop al tavolo di ieri c’è stato – a quando si apprende – quando i sindacati, e in particolare la Cgil, hanno chiesto che l’accordo entrasse nel merito della questione della rappresentanza senza limitarsi al riferimento generico a cui si sarebbe limitata la proposta delle imprese. Tema, quello della rappresentanza, che diventa delicato per i risvolti sul fronte del il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e dello scontro tra Fiom e Fiat.
Dai sindacati anche la richiesta, su cui sarà poi il governo a dover rispondere ma alla quale si chiede di vincolare la validità dell’accordo tra le parti, di rendere strutturali le risorse necessari per finanziare gli sconti fiscali che devono accompagnare gli accordi di produttività. Al momento il governo ha messo in campo 1,2 miliardi per il 2013 e 400 milioni per il 2014.
Il leader della Luigi Angeletti ha parlato di una aliquota strutturale al 10% per i premi di produttività come proposta unitaria dei sindacati (“se non si fa per noi l’accordo non esiste”, ha puntualizzato); ed ha accennato ad altre richieste, come quella di non spostare al secondo livello di contrattazione il tema dell’organizzazione degli orari di lavoro, che resterebbe così affidato al contratto nazionale.

 

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