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Previdenza integrativa. Il quadro complessivo della situazione relativa ai settori dell’edilizia e degli impianti fissi

Previdenza integrativa. Il quadro complessivo della situazione relativa ai settori dell’edilizia e degli impianti fissi

28-5-2003
CON LA STAGIONE delle riforme, iniziata a fine dicembre del 1992, si è verificato non solo un ridimensionamento della copertura pensionistica pubblica, ma un ridisegno complessivo di tutta la struttura del sistema previdenziale italiano. Questa ristrutturazione ha causato il passaggio ad un sistema previdenziale misto, articolato su più livelli. Per quanto riguarda i lavoratori con notevole anzianità contributiva vige ancora il calcolo della pensione legata alla retribuzione ( sistema retributivo ), mentre per i giovani viene prefigurato un regime previdenziale nel quale il calcolo della pensione è legato alla vita lavorativa ed alla contribuzione accreditata ( metodo contributivo ). Con i provvedimenti legislativi della riforma il trattamento pensionistico obbligatorio pubblico subirà ingenti cali di rendimento; nasce da qui l’esigenza di una previdenza complementare che assicuri livelli di copertura previdenziale più elevati. Avere o meno, quindi, una pensione complementare risulterà discriminante nel determinare il livello del reddito dopo il pensionamento. La previdenza complementare nella quale i lavoratori si costituiscono volontariamente è, dunque, una previdenza aggiuntiva a quella obbligatoria che si effettua tramite i fondi pensione e che viene istituita con la contrattazione collettiva (tra organizzazioni sindacali e datoriali). Si basa sul sistema finanziario a capitalizzazione, dove per ogni iscritto ai fondi pensione viene aperta una posizione individuale e i contributi versati vengono accumulati (ossia capitalizzati) mediante un determinato tasso di rendimento. Annualmente, i fondi predispongono per ciascun iscritto un rendiconto sull’andamento del fondo e la singola posizione. E’ possibile anche una contribuzione aggiuntiva volontaria che varia dal tipo di Fondo. Per quanto riguarda i settori dell’edilizia e degli impianti fissi, la Filca Cisl Feneal Uil Fillea Cgil e le organizzazioni datoriali di settore hanno costituito tre Fondi ad ambito definito: * Arco (Sede: Foro Buonaparte, 65 – 20121 Milano) * Concreto (Sede: Piazza G.Marconi, 25 – 00144 Roma) * Prevedi (Sede: Via Nomentana, 126 – 00161 Roma) ARCO : Fondo autorizzato all’esercizio di attività il 28/09/2000. Settori contrattuali : Legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi e forestali, laterizi e manufatti in cemento, lapidei ed inerti, maniglie. Contributo azienda : 1,1% della retribuzione composta da minimo tabellare, contingenza, Edr e indennità funzione quadri. Contributo lavoratore : 1,1% della retribuzione composta da minimo gabellare, contingenza, Edr e indennità funzione quadri Tfr : 100% dell’accantonamento Tfr maturato nell’anno per i lavoratori di prima occupazione assunti successivamente al 28 aprile 1993. 30% dell’accantonamento Tfr maturato nell’anno per gli altri lavoratori. Spese : Quota di adesione una tantum a carico del solo lavoratore pari a 10,33 Euro; quota annua dedotta dalla contribuzione di ciascun associato, nella misura stabilita annualmente in sede di bilancio preventivo e, comunque, entro il limite dello 0,15% della retribuzione composta da minimo tabellare, contingenza, Edr e indennità funzione quadri. Struttura della Gestione : Monocomparto, con la facoltà per il Consiglio d’Amministrazione di deliberare il passaggio ad una gestione pluricomparto. Gestore Amministrativo : Lavoro e Servizi Previdenziali (Gruppo Bnl). Gestore Finanziario : S.Paolo Imi, Unipol. Banca Depositaria : Monte dei Paschi di Siena. CONCRETO : Fondo autorizzato all’esercizio dell’attività il 30/10/2001. Settori contrattuali : Industrie del cemento, della calce e suoi derivati, del gesso e relativi manufatti, delle malte e materiali di base per le costruzioni. Contributo azienda : 1% da commisurare al valore minimo tabellare, contingenza Edr ed indennità funzione quadro. Contributo lavoratore : 1% da commisurare al valore minimo tabellare, contingenza Edr ed indennità funzione quadro. Tfr : 100% dell’accantonamento Tfr nell’anno per i lavoratori di prima occupazione successiva al 28 aprile 1993. 30% dell’accantonamento Tfr maturato nell’anno per gli altri lavoratori. Spese : Quota di iscrizione una tantum pari a 12,95 Euro solo a carico del lavoratore. L’ammontare della quota associativa è fissato annualmente dall’Assemblea. Gestore Amministrativo : Accenture Gestore Finanziario : S.Paolo Imi, Pioneer (Gruppo Unicredito) Banca Depositaria : Monte dei Paschi di Siena Spa PREVEDI : Fondo autorizzato all’esercizio dell’attività l’08.08.2002 Settori contrattuali : Imprese industriali ed artigiane edili ed affini. Contributo azienda : 1% della retribuzione utile ai fini del calcolo del Tfr. Contributo lavoratore : 1% della retribuzione utile ai fini del calcolo del Tfr. Tfr : 100% dell’accantonamento Tfr nell’anno per i lavoratori di prima occupazione successiva al 28 aprile 1993. 18% dell’accantonamento Tfr maturato nell’anno per gli altri lavoratori. Spese : Una tantum pari a Euro 2.06 e quota d’iscrizione pari a Euro 4,30 coperte dalle Casse Edili. L’ammontare della quota associativa è fissato annualmente dall’Assemblea e non può superare lo 0,18% della retribuzione composta da minimo tabellare, contingenza, Edr e indennità funzione quadro. Gestore Amministrativo : Gran parte del lavoro viene svolto dalle Casse Edili. Gestore Finanziario : Previnet Banca Depositaria : Gara in via di attuazione Vantaggi fiscali : * Per il lavoratore: deducibilità del contributo ai Fondi attraverso la riduzione dell’Irpef. Il limite annuo di deducibilità è pari al 12% del reddito complessivo, con il limite di 5.164 Euro. * Per l’impresa: la contribuzione dell’1% (Concreto e Prevedi) e dell’1,1% (Arco) a suo carico è gravata del solo contributo di solidarietà del 10% ed è un costo fiscalmente detraibile. * Tfr: non viene tassato per tutto il periodo di permanenza nel Fondo. Prestazioni: Il lavoratore iscritto al Fondo, giunto al pensionamento, ha diritto a scegliere o ad una pensione (reversibile a richiesta) a valere sull’intero ammontare oppure usare la formula pensione » capitale (quest’ultimo non può superare il 50% del montante accumulato). Qualora l’importo annuo della rendita vitalizia risulti inferiore a quello dell’assegno sociale (4.666 Euro per il 20R03) può essere ritirato l’intero capitale (Prevedi). Qualora l’importo annuo della rendita vitalizia sia pari o inferiore al 50% dell’assegno sociale è consentito ottenere la prestazione interamente sotto forma di capitale. (Arco e Concreto). Altre prestazioni possibili: * Riscatto In caso di morte spetta a:coniuge oppure figli oppure genitori a carico oppure beneficiario designato * Anticipazioni – acquisto abitazioni (anche per figli) – spese mediche riconosciute – ristrutturazioni prima casa In caso di cessazione del rapporto senza aver maturato il diritto alla pensione complementare è consentito: a) Trasferimento di quanto maturato a: – un fondo di categoria – un fondo aperto – una forma individuale di previdenza b) Riscatto di quanto maturato c) Mantenimento di quanto maturato presso il fondo senza ulteriori versamenti. A tutela degli iscritti sono previste una serie di controlli da parte di organismi sia interni che esterni: Collegio dei revisori contabili, Banca depositaria, Commissione di vigilanza (Covip), Consob, Isvap e Banca d’Italia. In altre parole, l’adesione ai Fondi conviene ai giovani e a chi ha già molti anni di contributi perché: * si ottiene il contributo aziendale; * sicurezza economica per il futuro (con alcuni euro al mese si ottiene una pensione aggiuntiva o un capitale extra quando si giunge al pensionamento); * non si pagano le tasse sui contributi; * si ha un trattamento fiscale più favorevole anche sulle rendite; * si cumula risparmio per il futuro.
PER CAPIRE meglio il funzionamento dei Fondi, è opportuno fare un esempio pratico. 1. Consideriamo un lavoratore con una retribuzione lorda annua di 20.658,27 Euro , che ha investito nel fondo 764,35 Euro . Se ha versato per 40 anni , considerando l’ipotesi di rivalutazione lorda del fondo del 4%, a 65 anni avrà un capitale di 75.833,63 Euro . Se ha versato per soli 20 anni , avrà a 65 anni un capitale di 23.671,49 Euro . Lo stesso lavoratore avrà al momento della pensione una copertura Inps pari a 14.460,79 Euro all’anno. Avrà quindi bisogno, per non ridurre il suo tenore di vita, di una copertura integrativa di almeno 6.197,48 all’anno. 2. Nell’ipotesi di un rendimento lordo al 4%, il lavoratore che ha versato negli ultimi 20 anni , avrà a 65 anni una pensione integrativa di 1.702,11 Euro all’anno per tutta la vita . Se ha versato per 40 anni avrà una pensione integrativa di 4.987,83 Euro all’anno per tutta la vita . Aderire al Fondo pensione è come stipulare una polizza vita, col vantaggio però di pagarne solo una parte, l’altra la paga l’azienda. Considerando sempre una retribuzione annua media lorda di 20.658,27 Euro: * Contributo lavoratore: 1% pari a 206,58 Euro * Contributo azienda: 1% pari a 206,58 Euro * Terza parte: Tfr nella percentuale dell’1,7 pari a 351,19 Euro annui. Quindi, il totale investimento al fondo è di 764,35 Euro. L’importo del lavoratore è deducibile fiscalmente. Il suo contributo effettivo, quindi, è di 136,34 Euro, quota che può essere aumentata a scelta del contribuente per soddisfare le sue esigenze.
Con i provvedimenti legislativi di riforma, il trattamento pensionistico obbligatorio pubblico subirà ingenti cali di rendimento. Nasce da qui l’esigenza di una pensione complementare che assicuri livelli di copertura previdenziali più elevati. La previdenza complementare nella quale i lavoratori si costituiscono volontariamente si effettua tramite i Fondi pensione e viene istituita con la contrattazione collettiva.
Annualmente, i Fondi predispongono per ciascun iscritto un rendiconto sul loro andamento e la singola posizione. E’ possibile anche una contribuzione aggiuntiva volontaria che varia in relazione al tipo di Fondo. Per i settori dell’edilizia e degli impianti fissi, Filca Feneal Fillea e organizzazioni datoriali di settore hanno costituito tre Fondi ad ambito definito: Arco, Concreto e Prevedi.
UN FONDO di previdenza integrativa importante e già attivo, con circa 17 mila iscritti su un potenziale di 200 mila unità, con 5 contratti di lavoro che vi si riferiscono come parti fondatrici. Questo, in sintesi, l’identikit del Fondo Arco , il cui nuovo Consiglio direttivo si è insediato lo scorso 22 maggio, eleggendo alla presidenza Luciano Scapolo . “Esiste già un programma predisposto dal Consiglio precedente – spiega Scapolo – che ipotizza il coinvolgimento delle organizzazioni fondatrici attraverso corsi di formazione/informazione di dettaglio ai dirigenti sindacali, in modo tale che questi possano poi essere dei soggetti promotori dell’iniziativa del Fondo. Su questa base, è in programma un incontro con le parti fondatrici per concordare insieme la tipologia di formazione, che per noi è quella di una conoscenza della normativa in termini generali, delle potenzialità del Fondo e dei benefici che la contrattazione mette a disposizione per operare un forte rilancio del Fondo”. Arco, secondo il neo presidente, ha oggi la necessità di avere un livello maggiore di adesioni affinchè diventi davvero la macchina che serve per gestire poi la partita previdenza. “Il problema, però, che dovremo affrontare – precisa Scapolo – è quello endemico della previdenza complementare: la chiara consapevolezza di cos’è questo strumento. Il compito di Arco, quindi, è anche quello di erogare quella conoscenza minima circa lo strumento, la sua valenza e soprattutto sull’importanza della sua complementarietà con la previdenza obbligatoria. Sapere cioè di cosa stiamo parlando, in definitiva, visto che chiediamo ai lavoratori di dare fiducia ad un Fondo che gestisce i loro patrimoni”.
LA PRASSI abituale, convenuta con accordo, negli enti bilaterali di coordinamento del sistema degli strumenti di attuazione del contratto dell’edilizia, prevede la rotazione biennale nella vice presidenza. La prossima rotazione avrà luogo entro la fine di questo mese. Le nuove designazioni formalizzano il cambio delle responsabilità della vice presidenza tra le organizzazioni sindacali costituenti. Per la Cnce (Casse Edili) assumerà l’incarico Giuseppe Moscuzza , segretario nazionale Filca-Cisl ; per la Formedil (Scuole Edili) Franco Gullo , segretario nazionale Feneal-Uil e per i Cncpt (Comitati paritetici per la sicurezza) Mara Nardini , segretario nazionale Fillea-Cgil.
“IL FONDO Concreto ha raggiunto i 5.286 iscritti, su un totale di 10.500 dipendenti del settore, laddove le adesioni necessarie per prendere il via erano 4 mila. Viaggiamo, quindi – afferma Paolo Acciai , della Filca Nazionale e componente del Cda del Fondo Concreto – su un 50% di adesioni così ripartite per sesso, fasce di età e aree geografiche: 90,8% uomini e 9,2% donne; 21,24% fino a 34 anni di età, 58,96% dai 35 ai 49 anni e 19,80% dai 50 anni in poi; 6% Nord orientale, 72% Nord occidentale, 19% Centrale, 2% meridionale e 1% insulare”. “Concreto” non ha alcuna spesa di gestione poiché, come da accordo, sono tutte a carico della Federmaco (Federazione materiali di base per costruzioni) che rappresenta i gruppi del cemento, calce, gesso e malte. L’accordo ha durata triennale e si aggiunge ad un altro tra le parti istitutive del Fondo, in base al quale qualora si dovesse avere una perdita di bilancio fino a 20 mila Euro, tale somma verrebbe coperta dalla stessa Federmaco. “E’ stato possibile raggiungere questo numero di iscritti in poco tempo – aggiunge Acciai – anche grazie all’impegno delle aziende, oltre a quello dei sindacati: si è lavorato insomma in sinergia tra le parti. Le difficoltà stanno nel fatto che essendo “Concreto” un fondo di piccole dimensioni – dato il numero degli addetti nel settore – è destinato, nonostante la volontà di Federmaco di mantenerlo autonomo, ad unirsi, magari tra diversi anni, ad altri fondi. Ciò anche a causa delle recenti disposizioni della Covip che fissano una più articolata composizione degli organi del fondo stesso, prevedendo un maggior costo di gestione.
“DOPO l’autorizzazione dell’8 agosto 2002 e il decreto ministeriale per il riconoscimento giuridico del 17 ottobre 2002 – spiega Gerardo Ceres , responsabile della Filca di Salerno e vice presidente del Fondo Prevedi – la fase successiva è stata dedicata ai problemi di affidamento della banca depositaria e dei gestori amministrativi, nonchè a predisporre materiale informativo per i lavoratori (statuto, schema informativo, modulo di adesione), precondizione necessaria per avviare la campagna di adesione. Siamo già partiti a livello unitario da alcune settimane – aggiunge Ceres – e come Filca abbiamo avviato seminari informativi per coinvolgere tutti gli operatori a tempo pieno e, di conseguenza, i delegati delle strutture provinciali. Ci dovrà essere, infatti, il massimo impegno da parte di tutti per il raggiungimento delle 35 mila adesioni, che sarà il requisito minimo per avviare la fase elettorale degli organi del fondo”. Quale sarà il ruolo delle Casse Edili nel Fondo Prevedi? Sarà quello di intermediazione nel rapporto tra il Fondo e i Gestori Amministrativi e le imprese. I Gestori amministrativi avranno il compito facilitato per le riconciliazioni delle contribuzioni, delle verifiche attraverso le 117 Casse Edili esistenti (104 industriali e 13 artigiane). Possiamo dire che le Casse Edili saranno uno sportello operativo del Fondo. Quali sono i problemi ancora da risolvere? Uno dei problemi da risolvere è che a fronte della forte mobilità, di imprese e territoriale, che caratterizza il settore, si possa garantire che le contribuzioni non si interrompano; nasce di qui l’esigenza di monitorare gli spostamenti. Sono in fase di studio, comunque, diverse soluzioni di natura informatica anche con le Casse Edili.
29-31 MAGGIO Galatina (Lecce). Sicurexpo “Ambiente e sicurezza” alla Fiera del Salento, con il patrocinio della Scuola Edile della provincia di Lecce. 30 MAGGIO Roma . Esecutivo Filca presso la sede nazionale della categoria. 3 GIUGNO Roma . Incontro presso la Federmaco per il rinnovo dell’accordo Cae del gruppo Italcementi. 3-6 GIUGNO Firenze . Primo modulo del corso di formazione per nuovi operatori Filca presso il Centro Studi Cisl. 6 GIUGNO Roma. Assemblea annuale della Federlegno. 10 GIUGNO Palermo . Riunione delegati Filca Sicilia sul Fondo Prevedi. 12-13 GIUGNO Firenze. Riunione per il “Progetto Distretti” presso il Centro studi Cisl. 17 GIUGNO Lamezia Terme . Riunione regionale Filca e Cisl sul Durc, con i rappresentanti Cisl nei comitati di vigilanza Inps e Inail. 20 GIUGNO Seminario sulla contrattazione, organizzata dalla Filca del Veneto, della Lombardia e del Friuli. 30 GIUGNO Trento . Convegno nazionale delle Commissioni di tutti i Cpt provinciali organizzato dalla

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