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PORFIDO, APPROVATA LA DELIBERA ANTI-POLVERI

PORFIDO, APPROVATA LA DELIBERA ANTI-POLVERI

Trento
Pisetta: “Intervento per tutelare i lavoratori dalla polvere di silice”
Ancora il porfido! Il settore che si occupa della lavorazione di questa roccia vulcanica, che si estrae nelle cave diffuse soprattutto in provincia di Trento, continua a collezionare importanti risultati sul fronte della sicurezza e della salute dei lavoratori. La giunta provinciale di Trento ha deliberato un progetto relativo all’abbattimento delle polveri di silice (la cosiddetta silice cristallina respirabile), elemento che l’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito tra le sostanze maggiormente cancerogene. La crosta terrestre è formata per il 12% da silice cristallina. Il porfido ne contiene il 70%, che si diffonde nell’aria una volta spaccata la pietra. Per questo l’opera di prevenzione è assolutamente fondamentale.
“Dopo i provvedimenti sui banconi – afferma soddisfatto Stefano Pisetta, segretario generale della Filca-Cisl del Trentino – ci troviamo di fronte ad un altro risultato importantissimo. Dopo due intensi anni di studi il gruppo di lavoro è riuscito a mettere nero su bianco una serie di buone pratiche per migliorare l’attività nelle cave. Credo di essere riuscito a portare anche la mia esperienza, non solo sindacale, visto che ho lavorato per 8 anni nel settore del porfido e mio padre ha lavorato per 44 anni”.
Già nel 2004 la Filca aveva sottolineato la necessità di interventi mirati a garantire una maggiore sicurezza per i lavoratori, ma soprattutto per cercare di prevenire le malattie professionali. Recentemente un altro provvedimento, l’introduzione parziale dei banconi per la prima lavorazione, aveva prodotto effetti benefici sui lavoratori, che hanno finalmente potuto tenere la schiena dritta e non piegata, con enorme sollievo per la parte lombare. Questa buona pratica è valsa anche un premio a livello europeo, ritirato a Bilbao, ed un altro a livello nazionale, ricevuto di recente a Roma. Con la nuova delibera la giunta, oltre ad indicare una serie di buone pratiche già consolidate, elenca una serie di azioni che possono essere utili per abbattere le polveri di silice che si formano nelle cave. “Per abbattere le polveri è previsto dalla delibera di attuare tutti gli strumenti e gli accorgimenti indicati nel documento approvato. Si tratta di azioni semplici, ma che possono rivelarsi utilissime. Per fare in modo che questo testo non resti lettera morta è importante che i Comuni siano coinvolti nel progetto, che i datori di lavori vengano sensibilizzati e che venga effettuato un monitoraggio dell’applicazione di queste buone pratiche”, afferma Pisetta. Che conclude. “Formare gruppi di lavoro può portare a risultati lodevoli grazie al principio della concertazione”.
Per il segretario generale della Filca, Domenico Pesenti, “l’esempio di Trento è molto importante anche perché interviene in un settore come quello del porfido, tristemente noto per le condizioni di lavoro caratterizzate da pericoli di salute e disagi legati alla movimentazione manuale dei carichi. Le leggi in tal senso esistono e sono molto severe, la verità è che non sempre sono rispettate. Le innovazioni tecnologiche, l’introduzione dei macchinari, questo provvedimento sull’abbattimento delle polveri – ha concluso Pesenti – non potranno che alleviare le fatiche in un settore che, comunque, resta faticoso e usurante”.
porfido

Vanni Petrelli

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