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PINO VIRGILIO, LA SUA STORIA

PINO VIRGILIO, LA SUA STORIA

Roma
La storia di Pino raccontata in prima persona (estratto da intervista rilasciata al prof. Vedovato)
Famiglia ed educazione
Nacqui il 26 ottobre del 1958 a Bitritto, in provincia di Bari. Mio padre era bracciante e mia madre lo aiutava in campagna. Ho ricevuto un’educazione cattolica tradizionale. Sin da ragazzino, ho fatto un percorso vero di impegno pastorale in parrocchia. Ho militato in particolare nell’Azione cattolica, fino a diventarne il segretario diocesano di Bari. Ho lavorato anche nel Movimento lavoratori dell’Azione cattolica e nella Consulta Diocesana della Pastorale del lavoro di Bari. Dopo il liceo classico mi sono laureato in giurisprudenza nel 1982. Poco prima di conseguire la laurea, la Fisba mi propose di far parte del corpo docente del Centro Studi di Taranto, che proprio in quel periodo si stava impiantando. Venni a Roma ed ebbi un colloquio con il responsabile della formazione; insieme concordammo che ci saremmo rivisti dopo la laurea e il servizio civile. In realtà poi iniziai a fare il ricercatore presso la facoltà di giurisprudenza (corso di diritto privato).
L’impegno nella Filca
Conobbi allora Sergio D’Antoni, in quegli anni segretario generale della Cisl pugliese e amico del mio professore, il quale mi propose di intraprendere un impegno sindacale a tutto tondo entrando nella Filca di Bari e in quella regionale. Ci pensai un po’ e poi accettai. Il 2 gennaio 1983 iniziai il mio impegno a pieno tempo nella Filca. Fino al 1988 feci parte sia della segreteria territoriale di Bari sia di quella regionale, impegnandomi anche come formatore. Partecipai al corso lungo per operatori e a quello per formatori. Franco Patrignani aveva sostituito Pescetto come responsabile della formazione della Filca nazionale. Fu un percorso esaltante di alternanza tra formazione e impegno attivo come operatore nei cantieri. Durante la segreteria generale di Carlo Mitra, prima, e poi di Forlani, ho partecipato alla elaborazione dei nuovi percorsi formativi per il gruppo dirigente, al fine di attrezzare l’organizzazione a comprendere le politiche settoriali e territoriali dell’infrastrutturazione (prima ci si occupava prevalentemente dell’edilizia residenziale). In seguito alla grande crisi dell’edilizia del 1992-’93, durante la segreteria di Bonanni, dovemmo implementare il percorso con altri strumenti, relativi in particolare alla qualità del lavoro, alla lotta al lavoro nero e irregolare e alla sicurezza nei cantieri.
Nel 1988 mi viene chiesto da Natale Forlani un periodo di dedizione a tempo pieno sul versante della formazione. Per due anni, fino al 1990, ricopro la carica di responsabile nazionale dell’ufficio formazione della Filca. Poi vengo eletto segretario generale della Filca pugliese ma continuo ad occuparmi di formazione fino all’inizio del 1993 circa, quando Raffaele Bonanni mi propone di entrare in segreteria nazionale con lo specifico incarico di occuparmi delle politiche di settore e di allargare il respiro della contrattazione nell’edilizia. Da allora sono stato rieletto ininterrottamente in segreteria nazionale. Dal 2003, cioè dall’avvento di Domenico Pesenti alla guida della Filca, sono segretario generale aggiunto della federazione.

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