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Offensiva Filca su previdenza mercato del lavoro e bilateralità

Offensiva Filca su previdenza mercato del lavoro e bilateralità

Modena
Ribadito l’impegno del sindacato all’Esecutivo nazionale
MERCATO del lavoro, bilateralità, previdenza. Sono i punti salienti della due giorni seminariale dell’Esecutivo nazionale della Filca Cisl, riunitosi presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Una scelta non casuale da parte degli edili Cisl, che hanno così deciso di commemorare la figura di Marco Biagi, trucidato dai terroristi a Bologna, nella stessa facoltà dove ha insegnato. Mercato del lavoro e legge 30 in evidenza nel primo giorno di lavori, con gli interventi di Michele Tiraboschi, allievo di Biagi, e di Raffaele Bonanni. Tiraboschi si è particolarmente soffermato sugli spazi di gestione che la riforma del mercato del lavoro assegna al sindacato e alle associazioni imprenditoriali attraverso la contrattazione e il ricorso agli strumenti della bilateralità. Allo stesso tempo, ha mosso un’accusa soprattutto alla Cgil, “perchè manca di coraggio nell’innovazione, in particolare rispetto all’utilizzo degli enti bilaterali, nei confronti dei quali fa un passo indietro, non cogliendone le novità di rilievo”. Bilateralità su cui, invece, ha insistito Bonanni, sollecitando anche la Filca ad implementare gli strumenti che ha oggi a disposizione (Cassa Edile ed enti di formazione professionale) per adeguarli all’azione di gestione del mercato del lavoro. Per il segretario confederale Cisl, il sindacato, attraverso la contrattazione, deve riempire i vuoti della legge e in questo senso è necessario arrivare a degli accordi interconfederali. A Bonanni fa eco il segretario generale Filca, Domenico Pesenti, che ha sottolineato l’importanza che riveste la tematica del mercato del lavoro nell’azione del sindacato, sottolineando, a questo proposito, come le piattaforme contrattuali nelle costruzioni tengono conto pienamente delle novità intervenute con la legge 30. Forte preoccupazione, invece, degli edili Cisl sul fronte della previdenza, il cui quadro è stato tracciato da Pierpaolo Baretta, esperto di via Po, considerando che è stata di fatto abolita la possibilità per i lavoratori del settore di andare in pensione a 57 anni di età, con 35 anni di contributi. Una decisione grave, “che non tiene in debito conto il fatto – nota Pesenti – che il lavoro nelle costruzioni è duro, pesante e fortemente usurante, che pone dei problemi notevoli ai lavoratori anziani. Non è credibile la falsa apertura del Governo suoi lavori usuranti – è l’accusa del responsabile nazionale della Filca -, perchè questo comporta un innalzamento dei costi e perchè la soluzione già c’era: 35 anni di contributi, combinati con i 57 anni di età”. La previdenza integrativa nelle costruzioni, tra l’altro, data la tipologia del settore – precarietà e frammentazione – fa fatica a decollare. In questo contesto, la Filca sottolinea l’adesione convinta allo sciopero generale del 24 ottobre, “perchè questa riforma Berlusconi-Tremonti non fa altro che colpire quei lavoratori che operano in condizioni di maggiore precarietà”.

Francesco Tobia

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