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L’ITALIA ARRETRA DI 27 ANNI, REDDITI COME NEL 1986

L’ITALIA ARRETRA DI 27 ANNI, REDDITI COME NEL 1986

INDUSTRIASarà il 28 gennaio la giornata di mobilitazione di Rete Imprese Italia che presenterà un documento a tutte le forze politiche per dare un contributo di proposte per la prossima legislatura. L’iniziativa è stata presentata oggi dal presidente, Carlo Sangalli. “Chiediamo di essere ascoltati”, ha sottolineato Sangalli chiedendo al prossimo governo qualunque esso sia di rimettere al centro le istanze delle imprese. “Il messaggio alla politica e alla prossima legislatura, il prossimo 28 gennaio giornata di mobilitazione partirà chiaro e forte da tutta Italia: ripartire dalle imprese legate al territorio cioè da quel tessuto produttivo che nonostante tutto non si rassegna e non vuole tirare i remi in barca”. I punti su cui agire sono principalmente tre, ha sottolineato Sangalli: fisco, credito e burocrazia che per molte imprese sono state la causa della chiusura delle attività.
Sangalli ha chiesto “di riaprire una nuova stagione di dialogo che metta al centro della politica economica della prossima legislatura, chiunque governi le istanze di questo sistema di imprese”.
“Noi – ha aggiunto Sangalli – abbiamo sentito la necessità di raccogliere il grido di sofferenza delle imprese per la prossima legislatura. L’obiettivo prioritario e irrinunciabile delle politiche economiche della prossima legislatura deve essere l’impresa, chiunque governi. È l’impresa che crea ricchezza e serve ad integrare le ragioni della crescita e del rigore”.
Andiamo al rapporto: il reddito disponibile degli italiani scivola ancora e nel 2013 tornerà ai livelli di 27 anni fa. Secondo un’analisi di Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti). il dato è sceso a meno di 17 mila euro: 16.955 euro contro i 17.337 euro dello scorso anno. Nel 2007, anno di inizio della crisi, il dato era a 19.515 euro. 
In pratica, il reddito disponibile reale pro capite è calato nel 2012 del 4,8% a 17.337 euro: il dato emerge da un’analisi di Rete Imprese Italia che prevede un ulteriore calo, a 16.955 euro, nel 2013. Questa previsione, ha spiegato Mariano Bella di Rete Imprese Italia, determina su questo fronte “un salto indietro al 1986″. Inoltre, sale a quota 100 mila il conto delle imprese ‘morte’ nel 2012 rispetto al 2011. Il saldo tra mortalità e natalità delle aziende artigiane e di servizi di mercato più manifatturiere e costruzioni porta la somma a 100mila aziende “scomparse”. Infine, consumi ancora in calo nel 2013 dopo un 2012 che ha segnato -4,4% dei consumi reali procapite. Lo afferma Rete Imprese Italia stimando una flessione dell’1,4% per l’anno in corso, con un balzo indietro di 15 anni: 15.695 euro i consumi procapite nel 2013 rispetto a 15.753 del 1998.
(DAL SITO WWW.CONQUISTEDELLAVORO.IT)

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