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L’AQUILA, DALLA RICOSTRUZIONE POST-TERREMOTO UN NUOVO MODELLO DI EDILIZIA

L’AQUILA, DALLA RICOSTRUZIONE POST-TERREMOTO UN NUOVO MODELLO DI EDILIZIA

Ci può essere un nuovo modello di edilizia? La riposta è sì e arriva da un luogo simbolo: L’Aquila. È qui, nella città ferita dal terribile terremoto del 6 aprile del 2009 che il sindacato, le parti datoriali e le istituzioni, si sono confrontati per mettere a punto un’azione comune in grado di assicurare legalità, sicurezza, qualità al settore. L’occasione è stata data da una Tavola rotonda organizzata dalla Filca-Cisl regionale sul tema “Edilizia e ricostruzione – Qualità e legalità per un lavoro sicuro, regolare, stabile e professionale”.
Un luogo simbolo due volte, l’Abruzzo: per la ricostruzione e perché in alcune città della regione, era il 1998, si è sperimentato per la prima volta il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, destinato a rivoluzionare il mondo dell’edilizia e non solo. Una felice intuizione nata in casa Filca (segretario generale era Raffaele Bonanni) e presto adottata dalla Cisl. Bonanni nel corso dei lavori ha lanciato una proposta, subito recepita dai diretti interessati: “Il rapporto tra sindacato e imprenditori si è dimostrato solido e sempre improntato alla difesa del lavoro. È bene sfruttare questa situazione e organizzare quanto prima gli Stati generali per la ricostruzione post-terremoto. Mai, nell’ultimo cinquantennio – ha detto – ci eravamo trovati di fronte alla necessità di ricostruire e progettare su un’area dove ci sono così tanti monumenti e forme architettoniche. Ecco perché la qualità del lavoro è di fondamentale importanza sotto tutti gli aspetti”.

Nel suo intervento Domenico Pesenti, segretario generale della Filca, ha illustrato la carta vincente per ridare slancio al settore: “È l’introduzione della Patente a punti – ha detto – la via da percorrere per assicurare legalità e sicurezza in edilizia. Uno strumento semplice ma efficace, nato come il Durc da un’intuizione in casa Filca. Ci stiamo lavorando con grande impegno, e presto saremo in grado di formulare un avviso comune, da inviare al Ministero”. Pesenti ha ricordato anche il ruolo della bilateralità nel settore: “Gli enti paritetici sono indispensabili per dare massima efficacia al Durc ed alla congruità ma anche per fornire manodopera professionalizzata”.
Sulla Patente a punti ha esordito il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi: “Sarà presto avviata una sperimentazione di questo importante strumento nella ricostruzione aquilana, il cantiere più importante al mondo, che durerà almeno una decina di anni e occuperà migliaia di persone”. Da più parti si è ricordato che lo slogan degli Stati Generali delle Costruzioni del maggio 2009 era “Ricostruire l’Abruzzo per ricostruire il Paese”. Sull’importanza della concertazione e della sinergia tra organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali, protagonisti degli Stati Generali, si sono espressi tutti i relatori: lo hanno fatto Rinaldo Incerpi, presidente di Cna Costruzioni, e Maurizio Spina, segretario generale della Cisl abruzzese. “Serve coesione per una ricostruzione di qualità”, ha detto quest’ultimo, e ha lanciato una proposta condivisa: “La realizzazione di contratto di sviluppo per favorire insediamenti produttivi nel territorio regionale”.
Il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, ha sottolineato il momento di grande difficoltà dell’edilizia. “Il settore ha perso 350mila addetti in questi tre anni di crisi. In altri paesi europei, invece, si punta proprio sull’edilizia per risalire la china, come avvenuto in Germania”. Nella relazione introduttiva Lucio Girinelli (segretario generale della Filca abruzzese) aveva sottolineato  la forte espansione dell’edilizia nello scenario post-terremoto. “Nel solo comune de L’Aquila – ha detto – si è passati dalle 1.127 imprese del 2008 alle 1.622 del 2010, quasi un quarto del totale”. La Tavola rotonda è stata moderata dalla giornalista de “Il Centro”, Antonella Formisani.

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