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LA FILCA-CISL RISPONDE A ITALCEMENTI: “COMPORTAMENTO GRAVE E PERICOLOSO”

LA FILCA-CISL RISPONDE A ITALCEMENTI: “COMPORTAMENTO GRAVE E PERICOLOSO”

“La replica di Italcementi alle dichiarazioni di Cisl e Filca-Cisl, in merito alla improvvisa dismissione dei due stabilimenti di Vibo Valentia e Porto Empedocle, è grave quasi quanto la stessa decisione di chiuderli”. Lo afferma Riccardo Gentile, segretario nazionale della Filca-Cisl. “Il sindacato, responsabilmente, non ha mai negato che la crisi c’è ed è pesante. Ma sono anni che chiediamo un confronto con Italcementi sui piani industriali del Gruppo e sulle prospettive del settore del cemento in Italia, richiesta alla quale non c’è mai stata alcuna risposta. Confrontarsi con il sindacato non solo è doveroso, ma serve a trovare insieme delle vie d’uscita, nell’interesse dei lavoratori e della stessa azienda, soprattutto in quei contesti che la stessa Italcementi definisce difficili. Stupisce scoprire che Italcementi o non sa o finge di non conoscere le più elementari regole di corrette relazioni sindacali: per esempio non attivando tavoli di confronto per comunicare la dismissione di stabilimenti. Abbiamo appreso solo il 1° giugno, via fax, che il giorno prima, il 31 maggio, Italcementi aveva ceduto un ramo di azienda dello stabilimento di Pontassieve al gruppo Colacem. La stessa messa in mobilità per i dipendenti dei due stabilimenti è stata notificata alle Rsu con una lettera consegnata ‘brevi manu’ e con la scorta della Digos. E queste sarebbero corrette relazioni sindacali? Siamo proprio certi che sia il sindacato a creare un clima di tensione? L’unica notizia sullo stabilimento di Porto Empedocle risale ad un documento di Italcementi del 2010, nel quale non solo non si parlava di chiusura ma si annunciava un ‘revamping’ dello stesso stabilimento”. Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti: “Il comportamento di Italcementi è grave e pericoloso: mandare a casa in un sol colpo 176 dipendenti, che diventano oltre 600 considerando l’indotto, e mettere in ginocchio il tessuto sociale di due realtà difficili come l’agrigentino e il vibonese, senza un confronto preventivo, è grave di per sé, figuriamoci se a farlo è una realtà nazionale consolidata come Italcementi, che tra l’altro ha sempre predicato la Responsabilità sociale d’impresa, anche organizzando ogni anno un work-shop tematico. La Cisl e la Filca, anche a livello nazionale, stanno seguendo con estrema attenzione l’evoluzione della vicenda, che rappresenta una pagina nera delle relazioni sindacali e del lavoro in generale. Sosteniamo i lavoratori e partecipiamo alle iniziative di mobilitazione nei due territori, perché bisogna scongiurare il rischio di un vero dramma sociale”.     

Molto duro anche il comunicato a firma congiunta Luciano Belmonte e Fabio Blandino, segretari generali della Filca regionale calabrese e di quella di Vibo Valentia: “Lo scaricarsi delle responsabilità quando in ballo c’è il futuro di 176 posti di lavoro all’Italcementi e di oltre 600 posti di lavoro nell’indotto è un classico all’italiana ed è quello che cerca di attuare il management dell’Italcementi con un bizzarro metodo, attraverso il comunicato stampa apparso ieri. Italcementi non ha in possesso alcun accordo tra le parti che menziona il provvedimento della chiusura di due stabilimenti importanti e strategici come quello di Vibo Valentia e Porto Empedocle. La direzione Italcementi farebbe bene anziché alimentare confusione attraverso improbabili smentite, ad assumersi le proprie responsabilità sullo stato delle cose. L’unilateralità della decisione rispetto a quello che noi affermiamo lo si evince dai documenti in nostro possesso. L’Italcementi ha effettuato il versamento obbligatorio per l’apertura della procedura della messa in mobilità di tutte le maestranze degli stabilimenti di Vibo Valentia e Porto Empedocle in data 6 giugno 2012 e lo ha notificato con raccomandata a mano alle RSU dei due stabilimenti in data 8 giugno 2012, una forma questa certamente non usuale per il mantenimento delle buone relazioni industriali. Sosteniamo con forza la posizione della CISL confederale nazionale espressa attraverso gli organi di stampa, del segretario Luigi Sbarra, che ha voluto con chiarezza esprimere la posizione della CISL in merito alla vertenza in atto e che di fatto corrisponde al vero sulle decisioni unilaterali espresse dall’azienda. Riteniamo un atto arrogante da parte di Italcementi nell’indicare al sindacato percorsi costruttivi e di soluzioni concordate ed esaminate assieme alle istituzioni al fine di superare la crisi. L’alto senso di responsabilità che la categoria e tutti gli attori interessati alla vicenda Italcementi dimostrano non oggi, ma da sempre, come le soluzioni adottate  per il mantenimento dei livelli occupazionali e delle attività produttive dell’azienda, sono dovute al buon senso che il sindacato ha esercitato fino ad oggi e all’alto senso di responsabilità dei lavoratori. Invitiamo noi l’Italcementi ad evitare confusioni che possano in qualche modo annebbiare le idee all’opinione pubblica  e delle istituzioni”.

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