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ITALCEMENTI IN CRISI, CIGS PER 255 DIPENDENTI

ITALCEMENTI IN CRISI, CIGS PER 255 DIPENDENTI

La crisi davvero non guarda in faccia a nessuno: anche Italcementi, il quinto produttore di cemento a livello mondiale, è costretto a ricorrere alla Cassa integrazione per i propri dipendenti. La richiesta di Cigs per ‘crisi aziendale dovuta a evento imprevisto’ è arrivata al termine di un vertice a Roma tra il Gruppo e i sindacati Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil. Gli ammortizzatori sociali dureranno un anno e interessano 255 dipendenti non solo della Italcementi ma anche del Ctg, il Centro tecnico di gruppo. Ben 150 dei lavoratori interessati dalla Cassa integrazione risiedono in provincia di Bergamo.
“Il settore del cemento è in forte crisi in tutta Italia – dichiara Riccardo Gentile, segretario nazionale della Filca – basti pensare che in questo momento la capacità produttiva dei cementifici è di gran lunga superiore alla domanda. E le prospettive sono tutt’altro che rassicuranti, visto che nel 2012 scadrà il protocollo di Kyoto. I più grandi Gruppi del settore, che in Italia occupa 10mila lavoratori, sono alle prese con grosse difficoltà: oltre a Italcementi, per esempio, c’è anche Buzzi, che ha fatto ricorso alla mobilità. Ma il vero problema del settore – accusa Gentile – è il sistema italiano, il mercato. Riteniamo infatti necessaria ed improrogabile l’adozione di una politica industriale omogenea sul territorio nazionale, di una normativa generale che guardi allo sviluppo del settore ma anche alla tutela dell’ambiente. Oggi la materia è delegata alle Regioni e alle Province: il risultato è una situazione ‘a macchia di leopardo’, con norme differenti e in conflitto che comportano anche problemi di concorrenza sleale. È impensabile – conclude il segretario nazionale della Filca – che ci siano limiti di emissione e norme diverse a seconda della provincia nella quale ha sede il cementificio, e quindi, in qualche caso, a pochi chilometri di distanza tra due stabilimenti produttivi”.
Solo nel 2006 le tonnellate di cemento prodotte in Italia erano state quasi 48 milioni. Nel 2011 sono passate a 31. E per il 2010 le previsioni parlano di un ulteriore calo, pari all’1%. “L’accordo con i sindacati – riferiscono i vertici del Gruppo Italcementi – consentirà di aprire l’iter per la richiesta della cassa straordinaria presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Inoltre – proseguono – le misure degli ammortizzatori sociali saranno attuate con la massima attenzione verso le persone e contenendo il più possibile l’impatto sociale”. Per la Filca, però, è importante ricorrere non solo ad un anno di Cigs, come previsto dal Gruppo, ma è necessario utilizzare anche altri strumenti quali i contratti di solidarietà o la riduzione dell’orario di lavoro, cioè il part-time. Italcementi, che da solo rappresenta il 26,8% della produzione cementiera nazionale, attualmente dà lavoro ad oltre 22mila persone tra Italia (3.500 addetti), Francia, Spagna, Belgio, Egitto e Usa.

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