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DISOCCUPAZIONE AI MASSIMI DAL 2004

DISOCCUPAZIONE AI MASSIMI DAL 2004

Il tasso di disoccupazione in Italia è rimasto stabile ad agosto scorso rispetto a luglio, al 10,7%, livello massimo dal gennaio 2004. Lo comunica l’Istat.Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali sia nel confronto congiunturale sia in quello tendenziale.
Il numero dei disoccupati, pari a 2.744 mila, spiega l’Istat, diminuisce dello 0,3% rispetto a luglio (-9 mila unità). Su base annua si registra una crescita pari al 30,4% (640 mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano dello 0,6% (92 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, con un aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e una diminuzione di 1,3 punti percentuali su base annua. Ad agosto l’occupazione maschile segna una variazione negativa sia in termini congiunturali (-0,1%) sia su base annua (-1,2%).
“Gli occupati sono ancora in calo, ed è solo per l’aumento degli inattivi che il tasso di disoccupazione, anziché aumentare, rimane stabile al 10.7%, livello comunque assai elevato. Come elevatissimo oramai da mesi è il tasso di disoccupazione giovanile, che in un anno è salito del 5.6%, raggiungendo il 34.5.Da segnalare come il calo di occupati e l’aumento di inattivi riguardi soprattutto le donne”, ha commentato il segretario generale aggiunto della Cisl Giorgio Santini. “A fronte del pesante impatto sul mercato del lavoro della recessione in atto, mostrano tutti i limiti le politiche basate sul solo, pur necessario, risanamento dei conti pubblici, se non accompagnate dal sostegno alla domanda. Servono investimenti in settori cruciali – sottolinea Santini – quali la ricerca, l’energia, l’edilizia, favorendo gli investimenti innovativi e le nuove iniziative imprenditoriali, così come è necessaria la redistribuzione del carico fiscale a favore di famiglie, lavoratori e pensionati. Si tratta di superare politiche di solo rigore e di operare scelte condivise con le parti sociali, a partire da un accordo per incentivare la contrattazione di secondo livello sulla produttività che preveda anche la detassazione dei salari, ma il governo deve potenziare il beneficio innalzando l’importo detassabile ed i limiti di reddito”. “Per dare opportunità ai giovani – conclude – occorre costruire nuovi modelli di occupazione valorizzando oltre al settore manifatturiero le molte potenzialità del settore dei servizi. Riteniamo inoltre indispensabile valorizzare lo strumento dell’apprendistato nelle sue tre tipologie, che rimane una delle vere e preziose possibilità di crescita, un mix virtuoso tra formazione e lavoro”.
In dettaglio, l’occupazione femminile diminuisce dello 0,7% rispetto al mese precedente, ma aumenta dello 0,9% nei dodici mesi. Il tasso di occupazione maschile, pari al 66,7%, è invariato rispetto a luglio e cala di 0,9 punti percentuali su base annua. Quello femminile, pari al 47,2%, diminuisce di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e aumenta di 0,6 punti rispetto a dodici mesi prima. La diminuzione congiunturale della disoccupazione interessa sia la componente femminile (-0,6%) sia, in misura modesta, quella maschile (-0,1%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ad agosto è calato al 34,5%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali su luglio, mentre è aumentato di 5,6 punti su base annua. Secondo i dati dell’Istat, nella fascia tra 15 e 24 anni, le persone in cerca di lavoro sono 593 mila.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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