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CONTRATTAZIONE II LIVELLO, BOOM PER CRISI AZIENDALI

CONTRATTAZIONE II LIVELLO, BOOM PER CRISI AZIENDALI

Salario, gestione delle crisi aziendali, diritti sindacali e orario di lavoro con annessa flessibilità: sono, nell’ordine, le materie in testa nella graduatoria delle trattative. È quanto emerge dal primo rapporto sulla Contrattazione di secondo livello realizzato e presentato dalla Cisl, sulla base degli accordi raccolti dal suo Osservatorio della contrattazione di secondo livello (Ocsel), dal 2009 in poi.
Per quanto riguarda il salario, l’analisi evidenzia che le voci fisse sono al 54%, quelle a carattere incentivante e variabile al 69%; in quest’ultimo caso sono i premi di risultato (95%) ad essere i più frequenti, legati soprattutto alla produttività globale dell’azienda, ma trovano posto anche quelli legati al margine operativo lordo o altre formule relativamente innovative.
Nella gestione delle crisi è la cassa integrazione guadagni la voce più contrattata (68%), seguita dalle sospensioni temporanee di attività (26%), dal ricorso alla mobilità (17%) e dalla riduzione di organici (9%). Molto basso, invece, il ricorso ai contratti di solidarietà (7%).
In generale, ad oggi sono 2.360 gli accordi fatti pervenire all’Ocsel della Cisl, stipulati dal 2009 in poi, che interessano 619.735 lavoratori collocati in 1.451 aziende con una dimensione minima di 10 occupati. Si tratta per lo più di accordi stipulati a livello aziendale (circa 2.032) e firmati unitariamente, ad eccezione di 290 accordi non firmati dalla Cgil. Non mancano casi di accordi in deroga (5%) e le materie derogate riguardano in percentuale maggiore l’organizzazione del lavoro (64%), a seguire l’orario di lavoro (63%) e il salario (55%); l’inquadramento è al 12%.
Analizzando i dati per settore emerge che la maggior parte degli accordi presenti nel data base fa capo a quelli stipulati nel settore metalmeccanico (20%), seguiti dall’Amministrazione pubblica (11,2%), dal settore tessile (10,9%), chimico (10,3%), dell’edilizia (9,5%) e del commercio (7,8%); a seguire gli altri.
“Tra il 2009 e 2011, l’istituto contrattuale più trattato resta il salario, presente nel 48% degli accordi di secondo livello mentre appare in leggero regresso nel 2011. Se confrontiamo il dato sul salario con il dato relativo al welfare notiamo come quest’ultimo è indicativo di una tendenza, in tempi di crisi cala la contrattazione del salario a favore di prestazioni sociali e sanitarie che costano meno alle aziende e sono apprezzate dai lavoratori a fronte di prestazioni pubbliche ridotte”. Così il Segretario confederale della Cisl Luigi Sbarra, responsabile del settore Industria. “Inoltre sono in netto aumento nel triennio – ha sottolineato Sbarra – gli accordi aziendali che affrontano casi di crisi, di ristrutturazione e di ricorso agli ammortizzatori sociali. Nell’anno in corso, da una prima elaborazione dei dati è evidente un trend in forte aumento degli accordi di ristrutturazione e crisi aziendali, che arrivano al 54%, rispetto al 39% del 2011”.

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