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CAVA DI LENTELLA, IL NO ALL’AMPLIAMENTO METTE A RISCHIO 70 FAMIGLIE

CAVA DI LENTELLA, IL NO ALL’AMPLIAMENTO METTE A RISCHIO 70 FAMIGLIE

Dopo l’annuncio del parere non favorevole al piano di ampliamento della cava di argilla della società Laterlite Spa, in prossimità dello stabilimento di Lentella, da parte del Comitato di Coordinamento Regionale per la valutazione d’impatto ambientale (VIA), i lavoratori si sono riuniti ieri in un’assemblea convocata dalle segreterie provinciali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil,  alla presenza di una delegazione aziendale della Laterlite e di Carlo Moro, Sindaco di Lentella. Obiettivo dell’assemblea, la valutazione congiunta di tutte quelle iniziative da mettere in campo per salvaguardare i posti di lavoro, messi a rischio  dal no giunto dal Comitato VIA.

«Questa comunicazione mette a repentaglio oltre 70 famiglie, che si sostengono da circa 40 anni grazie a questa azienda –  commentano Gianfranco Reale, Lamberto Vespasiano e Arnaldo Schioppa rispettivamente segretari generali Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil della provincia di Chieti-. Da oggi il futuro diventa meno certo se non si trovano a breve delle soluzioni condivise e non strumentali atte a far tornare sui propri passi chi  in maniera piuttosto maldestra ha deciso di bloccare un’azienda che negli anni ha continuato ad investire sul territorio, creando occupazione e ricchezza. Il  nostro obiettivo rimane quella di avere chiarezza rispetto alle vicende fin qui accadute tenendo conto che il territorio di Lentella  non è in grado di offrire alternative occupazionali né sotto il profilo industriale né di quello agricolo. Nella drammaticità della situazione, non bisogna cadere nei soliti luoghi comuni incitando i lavoratori ad  azioni insensate.  Se azioni dovranno essere messe in campo – concludono i segretari generali – saranno il frutto di un’attenta valutazione delle parti sociali  che di fatto hanno già costruito un fronte comune  per una rapida ed efficace soluzione della  partita».

Partendo da questi presupposti i segretari provinciali hanno annunciato che richiederanno un incontro con tutte le Istituzioni competenti, coinvolgendo il Prefetto di Chieti quale garante.

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