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Assemblea Filca, 29 /31 ottobre 03 – Documento della Segreteria Nazionale di orientamento al dibattito Rafforzare il modello organizzativo per far crescere la democrazia sociale

Assemblea Filca, 29 /31 ottobre 03 – Documento della Segreteria Nazionale di orientamento al dibattito Rafforzare il modello organizzativo per far crescere la democrazia sociale

concertazione, contrattazione e sulla pratica Bilaterale. La Filca è portatrice di un modello contrattuale, mutualistico ed organizzativo che nel tempo ha creato sintesi originali tra dinamiche settoriali e trasformazioni territoriali. Territorio e dimensione categoriale restano i punti centrali del nostro modello organizzativo; sono i luoghi della partecipazione dei soci alla vita dell’associazione sindacale e costituiscono i perni delle nostre azioni di proselitismo. L’avvio del “progetto distretti Filca” , che la stessa Confederazione intende estendere e valorizzare coinvolgendo le categorie interessate, testimonia questo intreccio forte e indissolubile tra settore e territorio. Nuovi e più ambiziosi progetti devono quindi essere tracciati e perseguiti. In particolare, diventa importante attrezzarsi , coinvolgendo le strutture interessate per avviare opportune sperimentazioni, per rappresentare al meglio la nostra capacità di proposta e concertazione nelle nuove strumentazioni urbanistiche, nel ripristino dei centri storici, nella riconversione dei siti industriali dismessi, nell’uso di tipologie costruttive e di materiali compatibili, nel riassetto territoriale ed ambientale. A questi obiettivi vanno ricondotte le politiche e le scelte del sistema dei servizi, degli Enti e dalle Associazioni nel territorio per la promozione della sindacalizzazione e per favorire il rafforzamento del legame associativo. Il ruolo del livello Regionale L’ulteriore rafforzamento del ruolo legislativo e di governo che il paese ha affidato al governo regionale ci obbliga ad attrezzarci con mezzi e strutture adeguate per far fronte a questa nuova realtà. La Filca ritiene indispensabile procedere al rafforzamento diffuso delle proprie strutture Regionali per attivare una maggiore potenzialità progettuale e rivendicativa nei confronti del governo regionale e delle controparti datoriali. Ma il rafforzamento delle strutture regionali della Filca è la risposta politica ed organizzativa alle nuove necessità emerse in questa fase. I cambiamenti nelle funzioni della pratica sindacale ci impongono di prendere atto di una progressiva differenziazione di ruoli e compiti rispetto al tradizionale lavoro sindacale. Ai compiti consolidati del lavoro sindacale vanno implementate nuove funzioni emergenti come la gestione di servizi agli iscritti e funzioni specializzate (ricercatori, formatori, addetti all’informazione ed esperti nel settore informatico, esperti contabili e amministrativi ecc.). Diventano fondamentali, al centro come in periferia, i ruoli di staff nella loro autonomia funzionale e come supporto all’attività politico ed organizzativo. Oltre ai compiti già previsti dalle norme statutarie in materia di indirizzo e coordinamento delle politiche organizzative, delle politiche dei quadri, della responsabilità del tesseramento, alla struttura regionale è stata affidata, negli ultimi anni, la responsabilità della tenuta della contabilità delle strutture territoriali. Riteniamo che alla struttura Regionale della Filca vada affidato un ruolo guida nella organizzazione della Federazione nella Regione rafforzando il lavoro sinergico tra le strutture territoriali. Assume particolare rilevanza la scelta di realizzare, compiutamente nel corso del 2003, l’anagrafe regionale degli iscritti e la creazione della banca dati degli addetti/iscritti alle casse edili quale indispensabile strumento per dare continuità all’adesione alla FILCA ai lavoratori interessati a processi di mobilità in ambito regionale o interregionale. In tale direzione assume rilievo la sperimentazione, in ambito regionale, della delega ” regionale ” Filca, in attesa delle condizioni per una diversa e definitiva soluzione. Anche gli obiettivi e le attività contrattuali devono essere efficacemente coordinate, in particolare, affidando alle strutture regionali il ruolo di raccordo tra il confronto e le decisioni della Federazione Nazionale e le esigenze di ogni singolo territorio Per questo processo di rafforzamento politico e organizzativo la Federazione ha incrementato al 33% le Quote di servizio di competenza del Nazionale indirizzandole al livello regionale. Proselitismo e titolarità organizzative e contrattuali – sindacalizzare il cantiere Si condivide, a tal proposito, la riflessione contenuta nelle tracce di lavoro confederale, laddove è individuata la soluzione che a rappresentare i lavoratori di una sola impresa sia un solo soggetto sindacale. Questa indicazione ci consente di affrontare e risolvere positivamente, sul versante anche del proselitismo, la presenza di lavoratori appartenenti ad altre categorie merceologiche (metalmeccanici, chimici, servizi ecc.) all’interno dei cantieri e degli impianti fissi. Sindacalizzare il cantiere e l’impianto fisso nella sua interezza è la risposta che la Filca dovrà dare alle esigenze di tutti i lavoratori, sia sul versante della rappresentanza negoziale che su quello della presenza associativa. Proselitismo nelle piccole imprese e la gestione delle politiche dell’artigianato Finalmente nelle tracce di lavoro Confederali si afferma che “vanno utilizzate” le occasioni offerte dagli Enti Bilaterali a cui partecipiamo e che vanno attivate anche come luoghi, strumenti ed occasioni per far crescere azioni normali, stabilizzate e continue di proselitismo. Questa scelta deriva dalla improrogabile necessità di estendere lo strumento della delega nelle piccole e piccolissime imprese; la risposta più immediata, alla luce dei positivi risultati prodotti dalla sindacalizzazione negli enti bilaterali di settore, è quella di ” fare sindacalizzazione anche negli enti bilaterali del mondo dell’artigianato”. Per fare tutto ciò, va affrontato e risolto il nodo delle titolarità negoziali e gestionali oggetto, ancora oggi, di diversità tra il livello categoriale e quello orizzontale. La Filca condivide la scelta dell’esecutivo confederale che affida alla gestione intercategoriale, attraverso l’Associazione, la titolarità del ciclo negoziale e di rappresentanza del mondo dell’artigianato e della piccola impresa. La FILCA, per l’esperienza maturata in questi anni, si propone come soggetto di sintesi di tale processo ritenendo necessario procedere rapidamente su tale impostazione. Alai e nuovi lavori Si condivide l’impegno a valorizzare e rafforzare l’esperienza associativa della Alai, nell’ambito delle competenze che le sono state assegnate per intercettare il lavoro atipico e frammentato (interinale, co.co.co., lavoratori a progetto ecc.). La Filca conferma la realizzazione di stretti legami organizzativi con l’Alai per estendere le tutele contrattuali anche attraverso la definizione di un protocollo politico-organizzativo in grado di rafforzare la presenza della categoria nella rappresentanza dei nuovi lavori. Va però meglio precisata la rappresentanza del cosiddetto lavoro atipico, ormai massicciamente presente anche nei nostri cantieri e nelle fabbriche. La costituzione e l’utilizzazione di strumenti bilaterali potrebbero consentire alle federazioni di categoria di rappresentare al meglio anche questi lavoratori Lavoratori stranieri La crescita dei lavoratori stranieri nelle costruzioni, oltre ad aver contribuito all’aumento dell’occupazione nel settore, è un elemento di novità che dovrà vederci impegnati, come FILCA, su diversi versanti. Sviluppare prima di tutto politiche mirate ad agevolare l’integrazione sociale e lavorativo, assume rilievo particolare lo sviluppo delle attività formative e professionali per evitare la ghettizzazione e l’impiego in lavori ” marginali ” o a rischio. Rilevanza assumono per la Filca tutte le iniziative finalizzate a favorire l’inserimento sociale dei lavoratori stranieri ed, in particolare, iniziative tese a dare risposte alloggiative ai lavoratori impegnati nel mondo delle costruzioni. Vanno, tuttavia, incrementati i rapporti con i sindacati dei paesi terzi, interessati ai flussi migratori, per progettare tutte le iniziative possibili che evitino le migrazioni clandestine e possano invece favorire l’integrazione di lavoratori e cittadini stranieri nei nostri settori e nella nostra
società civile. Lo stesso impegno va ricercato nei rapporti con i medesimi sindacati in merito ai processi di delocalizzazione che interessano diversi nostri settori e molte imprese. La presenza sempre più consistente di lavoratori stranieri nelle costruzioni, alla luce anche del processo di regolarizzazione della Bossi-Fini, ci impone di delineare scelte politiche e organizzative per dare maggiori tutele ai lavoratori stranieri e per favorire il proselitismo alla Filca. Europa e ruolo internazionale E’ molto importante che la Confederazione si occupi concretamente di Europa e di livello internazionale. Ritenendo quindi condivisibile il presidio di quei versanti, anche la Filca deve guardare con più attenzione al proprio ruolo nella Federazione Europea – Fetbb, incrementando anche i rapporti bilaterali con i sindacati di altri paesi, in particolare del bacino del Mediterraneo e dei paesi dell’Est. Molte scelte che ci riguardano vengono decise in Europa e serve quindi, coordinandoci con la Confederazione, che il nostro ruolo, nelle varie funzioni europee ed internazionali, venga garantito e rafforzato. La Filca per la cooperazione e la solidarietà Nel nostro impegno sindacale sarà opportuno rilanciare la promozione della solidarietà tra la CISL, con le organizzazioni dei paesi in via di sviluppo, nonché nell’est Europa e nel Medio Oriente attraverso il finanziamento e la realizzazione di iniziative specifiche nel settore sindacale e dei diritti umani, della tutela del lavoro e nello sviluppo socio-economico locale. Così come, l’impegno della CISL e della FILCA andrà rivolto per determinare nuovi criteri per finalizzare la ricchezza, la produzione e la sua distribuzione ai valori della solidarietà civile piuttosto che sull’imperativo del profitto. La FILCA intende rilanciare l’impegno per la Banca Etica, punto d’incontro tra i risparmiatori più responsabili e le organizzazioni non profit e promuovere lo sviluppo dell’economia solidale attraverso il sostegno finanziario di progetti dell’ISCOS per la cooperazione sociale, la cooperazione internazionale, l’ambiente e la cultura e società civile. In questo modo l’ISCOS può diventare uno strumento di estensione e di crescita della presenza sindacale e della società civile nei paesi in via di sviluppo, oltre, che un momento di primo incontro della CISL con i giovani e il mondo del volontariato. Servizi e tutele Si riafferma il ruolo e la funzione dei servizi come offerta di tutele e aiuto agli iscritti che rafforzi il legame associativo e come promozione di nuova sindacalizzazione. Il coinvolgimento e la presenza delle categorie e della FILCA, nella gestione e nell’attività delle Associazioni e delle società erogatrici di servizi, dovranno essere finalizzate a realizzare ancor di più e meglio il ruolo e la funzione di promozione associativa e di controllo delle relative società. Per garantire maggiore trasparenza nella gestione delle risorse derivanti dalle attività dei servizi, si ritiene necessario assicurare una netta distinzione tra autofinanziamento dell’organizzazione e quello dei servizi. I bilanci approvati dalle società devono essere presentati ed esaminati dagli Esecutivi delle UST. Inas La sottoscrizione del protocollo d’intesa con l’Inas rilancia, su rinnovate basi, il rapporto di collocazione finalizzato al rafforzamento delle attività di servizio e di tutela dei lavoratori delle costruzioni. La promozione di un percorso comune, a partire dalla campagna ECO sulle problematiche della prevenzione e tutela degli infortuni e, la costruzione di una rete di collaborazione diffusa e capillare in tutto il territorio nazionale, dovrà sviluppare e produrre risultati positivi, sia sul versante di una maggiore tutela dei lavoratori delle costruzioni che su quello del proselitismo alla Filca. Gli assetti contrattuali Il nostro assetto contrattuale, pur auspicando un nuovo patto che sostituisca il Protocollo del 23 luglio 1993, ha permesso alla Filca di ottenere ottimi risultati sia in edilizia che negli impianti fissi. L’esigibilità e la valorizzazione della contrattazione di II° livello, sono fondamentali per la FILCA ed è quindi necessario che gli obiettivi contrattuali vengano garantiti anche dal migliore assetto organizzativo. A tal proposito, vanno pensati opportuni strumenti informativi e formativi per le nostre strutture ed i nostri dirigenti, anche ricorrendo a ricerche ed esperti esterni Inoltre, è opportuno che il massimo coordinamento possibile finalizzi gli obiettivi, posti per il rinnovo degli integrativi in edilizia; per gli impianti fissi si conferma la struttura delle consulte nazionali di settore che vanno ulteriormente rafforzate e valorizzate. Risorse L’attuale ripartizione della risorse della FILCA, che assegna al livello territoriale l’ 84% delle risorse complessive della Federazione e il restante 16% suddiviso equamente tra il livello regionale e quello nazionale, oltre a rispettare ampiamente l’indicazione confederale (almeno il 70 % al territorio) è la conferma della scelta strategica FILCA di presidiare il territorio e i luoghi di lavoro. Sul tema risorse vanno evidenziati i benefici derivanti dall’entrata a regime del nuovo accordo sulla ripartizione delle Qac, che ha consentito soprattutto alle strutture territoriali di incrementare maggiori risorse derivanti dalla crescita della rappresentatività della FILCA che si attesta intorno al 40 %. La Federazione Nazionale riconferma le scelte e le decisioni assunte nel recente passato di erogare finanziamenti rapportati all’incremento degli iscritti e di destinare quasi il 10 % delle proprie risorse per il finanziamento dei progetti organizzativi. La Filca ritiene prioritario utilizzare le maggiori disponibilità finanziarie, realizzate negli ultimi anni, per rafforzare il lavoro politico-organizzativo anche attraverso più forti investimenti, in termini di risorse umane. Riparto automatico La decisione della Confederazione di dare attuazione al riparto automatico delle risorse, attraverso l’attivazione dei conti ciechi, con la conferma del conguaglio bidirezionale nella fase transitoria, ha trovato la Filca disponibile ad attivare il nuovo meccanismo. Le resistenze al nuovo sistema provengono tutt’ora dal livello orizzontale territoriale, preoccupate di una scarsa continuità nell’afflusso delle risorse derivanti dalla contribuzione associativa. La Filca ritiene che occorrerà pervenire, entro il prossimo congresso, al superamento della fase di sperimentazione attraverso la definizione di una percentuale di riparto che non dovrà comportare incrementi di risorse per le categorie. A tal fine, si riconferma la posizione della Federazione, che, le risorse oggetto del riparto automatico, sono quelle individuate dalle attuali normative vigenti cioè quelle derivanti dalla contribuzione associativa. Bilanci L’attenzione prestata negli anni passati alla gestione contabile e amministrativa ha consentito alla Filca di essere la Federazione di riferimento all’interno della Cisl. Il rispetto delle norme e delle regole, la realizzazione da anni dell’aggregato di bilancio di tutte le strutture Filca, sono stati gli elementi caratterizzanti del lavoro Filca su questo versante. La cultura della trasparenza e della correttezza nella gestione delle risorse dei lavoratori e la scelta di affidare al livello regionale il coordinamento e la responsabilità nella tenuta della contabilità hanno raggiunto positivi risultati. La tenuta della contabilità e la redazione dei bilanci con lo schema civilistico svolto con professionalità e competenza dalle operatrici e operatori della FILCA, ha consentito di liberare le strutture territoriali da questa gravosa incombenza e di realizzare una forte omogeneità nell’inserimento dei dati contabili. Andrà rafforzata anche l’attività di consulenza, di verifica e controllo dell’attività amministrativo-contabile che dovrà riguardare tutte le strutture FILCA: questo nell’interesse delle Federazioni e dei lavoratori nostri associati. Formazione Tutti riconosciamo che la formazione è essenziale per la crescita delle persone che operano in Filca e, al tempo stesso, svolge una fun
zione d’unificazione dell’organizzazione diffondendo una cultura sindacale omogenea, senza penalizzare ma anzi esaltando le doti di creatività e originalità di tutte le strutture. Riteniamo, perciò, necessario che la formazione diventi parte integrante dell’attività quotidiana della Filca, come la contrattazione, il proselitismo, la tutela dei lavoratori ecc.. E’ quindi opportuno che ognuno , periodicamente, possa avere accesso a momenti formativi, e che si arrivi anche, in alcuni casi, ad individuare momenti di partecipazione obbligatoria. Quindi occorre dare alla formazione un assetto stabile, che possa sopravvivere nel tempo, senza iniziare ogni volta da capo, sviluppando in maniera molto attenta un rapporto continuo che veda la formazione al servizio dell’organizzazione. In concreto, si tratta di dare una struttura stabile a due livelli formativi: uno nazionale, che coinvolga in maniera omogenea tutto il gruppo dirigente, e, l’altro per aree regionali, definite in maniera equilibrata e finanziate attraverso un adeguato contributo, che intercetti le necessità territoriali e operi soprattutto nei confronti di delegati, r.s.u., r.l.s., (o le persone direttamente interessate). La formazione nazionale si occuperà soprattutto, anche se non esclusivamente, dei dirigenti e degli operatori a tempo pieno e riguarderà: la formazione d’ingresso, la specializzazione e di ruoli l’evoluzione della società e le sue forme di rappresentanza. Va costituita e mantenuta nel tempo una rete di formatori a supporto sia delle attività nazionali sia delle aree territoriali, divenendo per queste ultime, anche coloro, che individuano i bisogni formativi. In questo modo la formazione assumerà, anche, carattere di ricerca attraverso l’innovazione e la sperimentazione di strumenti di supporto della contrattazione e/o normale attività, mantenendo sempre la formazione stessa una struttura stabile , costituita da persone ed esperienze, non certo di fabbricati. E’ opportuno dotarsi anche di un archivio documentale per non disperdere un patrimonio d’esperienze e lavoro, che diventino datazione di base per la Filca. Informazione E’ superfluo richiamare l’importanza di quest’argomento nella società odierna. Sarebbe utile, invece, procedere ad un censimento delle nostre attività in questo campo per operare scelte di razionalizzazione che portino al potenziamento delle nostre capacità comunicative e conducano ad una miglior visibilità della Filca a tutti i livelli. Da un lato vanno perciò migliorati gli strumenti comunicativi sia interni alla Filca sia interni sia esterni (sito internet, first class, accesso ai media, pubblicazioni), dall’altro, bisogna operare per mettere in campo servizi che siano a disposizione di tutta l’organizzazione (ad es. ufficio stampa, collaborazioni ecc.). Infine andranno migliorate anche le capacità individuali di fare e gestire l’informazione tramite le opportune iniziative formative. Solo con un impegno comune e coordinato continuo nel tempo, la Filca le sue iniziative, le sue proposte e le sue prese di posizione potranno diventare oggetto costante di interesse per il mondo dell’informazione Modifiche statutarie e regolamentari La Filca condivide la riflessione Confederale, riconfermando la validità dello Statuto, quale strumento fondamentale che regola e ordina la vita dell’Organizzazione. Si tratta di verificare l’attualità delle norme e la capacità di regolare la vita dell’organizzazione di fronte ai cambiamenti in corso e del prossimo futuro. La scelta, che deve guidarci, è quella di mantenere all’interno dello Statuto valori e principi immodificabili e trasferire all’interno del regolamento di attuazione quanto attiene a strumenti e regole riguardanti la vita della CISL e delle categorie. Si riconferma l’attualità e la validità di tutte le norme riguardanti le incompatibilità interne ed esterne e quanto attiene alla durata e alla scadenza dei mandati che hanno consentito alla CISL di rafforzare l’autonomia dell’organizzazione e di sviluppare il rinnovamento dei gruppi dirigenti, quale elemento di democrazia sindacale, a tutti i livelli. La Filca, invece, ritiene maturi i tempi per ripensare alle incompatibilità dei rappresentanti CISL o di categoria negli di Enti o Associazioni (Iacp, Inps ecc.) alla luce, anche, delle scelte operate da altre organizzazioni sindacali. Democrazia e partecipazione nelle strutture Filca La valorizzazione del rapporto associativo con gli iscritti si consolida con l’impegno a prevedere il coinvolgimento di tutti gli associati nei luoghi di lavoro e/o nel territorio almeno in una assemblea annuale e, comunque, ogni qualvolta l’organizzazione si trovi di fronte a scelte importanti. Occorre anche un’attenzione particolare nelle elezioni delle RSU e RLS. La promozione delle nostre candidature e la elezione dei nostri delegati costituiscono un obiettivo imprescindibile della nostra attività organizzativa e della nostra vita associativa. Il rapporto tra il ruolo proprio delle RSU FILCA e la rappresentanza dei nostri iscritti va, tuttavia, meglio precisato al fine di garantire che le istanze dei nostri associati vengano rappresentate al meglio Un’attenzione particolare va rivolta, inoltre, al rafforzamento del ruolo e dell’attività dei RLST quale fattore strategico che, assieme al potenziamento dei Comitati Paritetici Territoriali, possa determinare maggiori condizioni di sicurezza e tutela nei luoghi di lavoro. Il rafforzamento del legame associativo con gli iscritti passa anche attraverso la garanzia di una gestione democratica e partecipativa delle strutture territoriali, in modo particolare, quelle che presentano maggiori difficoltà di presenza e partecipazione dei componenti eletti o designati alla vita dei Consigli Generali Territoriali. Si propone l’introduzione di modifiche al Regolamento di attuazione allo Statuto Federale, prevedendo una composizione minima degli organismi dirigenti Territoriali e stabilendo un rapporto tra iscritti alla struttura e numero di componenti il Consiglio Generale.

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