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LEGNO E ARREDO INDUSTRIA, RIPRENDE LA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO

LEGNO E ARREDO INDUSTRIA, RIPRENDE LA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO

È stata aggiornata al prossimo 7 settembre la trattativa tra Federlegno e i sindacati di categoria per il rinnovo del contratto legno e arredo industria, che interessa circa 400 mila addetti ed è scaduto il 31 marzo scorso. “Si tratta di una buona notizia – commenta Salvatore Federico, segretario della Filca-Cisl nazionale – visto che il negoziato era in una fase di stand-by. La situazione si è fortunatamente sbloccata dopo un confronto interno in Federlegno, grazie anche alle iniziative che abbiamo messo in campo con Feneal e Fillea già all’indomani dello stop alla trattativa. Apprezziamo, quindi, il senso di responsabilità della nostra controparte – afferma Federico – e non nascondiamo di avere una grossa aspettativa per quello che avverrà nella discussione di questo contratto, che deve essere di svolta. Dal testo che andremo a firmare, spero in tempi brevi, mi aspetto che ci sia più attenzione al momento che viviamo e non ai tempi vissuti, mi aspetto un testo che esalti l’innovazione e che abbia al centro la persona, che esalti temi come il benessere organizzativo, la responsabilità sociale d’impresa, l’ambiente e il territorio nel quale l’azienda opera”.
“Inoltre – spiega il segretario nazionale della Filca – ritengo che il contratto del legno, ma anche gli altri contratti relativi ai materiali da costruzione, debbano raccordarsi con il sistema della bilateralità edile, e beneficiare così di tutte le iniziative in campo per quanto riguarda la formazione e la sicurezza”. Le delegazioni, quindi, torneranno ad incontrarsi il 7 settembre a Milano. Le iniziative messe in campo all’indomani della ‘rottura’ con Federlegno, vale a dire il blocco delle ore di straordinario e della flessibilità, convocazione  degli attivi unitari e assemblee in tutti i luoghi di lavoro, sono quindi sospese, anche se l’attenzione resta alta. Il 14 settembre è già stata convocata la riunione nazionale unitaria delle Commissioni e Consulte Legno. “Quello che era emerso dagli incontri – sottolinea Federico – era che Federlegno cercava di affidare tutto al livello nazionale, evitando così di dover negoziare a livello aziendale. Un atteggiamento inaccettabile, che svilisce il secondo livello di contrattazione, che rappresenta invece un momento di grande partecipazione e protagonismo delle Rsu, delle lavoratrici e dei lavoratori, perché attraverso questo strumento possono rafforzare le relazioni aziendali, essenziali per lo sviluppo dell’impresa. Noi, al contrario di Federlegno, riteniamo che il ruolo del contratto nazionale debba essere quello di volano del secondo livello, e non di freno. Adesso, comunque, il ravvedimento di Federlegno ci dà un cauto ottimismo sul prosieguo della trattativa”, ha concluso Federico.

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